Non superò i test di ingresso dell’Accademia di Belle arti di Vienna, ma non si diede per vinto. Disegnò e dipinse cartoline che vendeva per la strada con l’aiuto di un amico vagabondo. Poi produsse immagini religiose come capoletto per i novelli sposi. La sua pittura è dominata da una mano fortemente irrigidita da una netta propensione al disegno tecnico, le sue tematiche risultano stereotipe e chiuse completamente al nuovo
Posts published in Febbraio 2018
Jamie Baldridge è nato nel 1975 in una cittadina del profondo sud degli Stati Uniti. Dopo aver trascorso anni a studiare teologia e scrittura creativa alla Louisiana State University, Jamie ha ottenuto un BFA in fotografia.Ha così sviluppato un importante percorso di ricerca artistica, contrassegnato dalla letteratura e dalle proprie origini "sudiste"divenendo una delle voci più intense delle espressioni non metropolitane statunitensi
E'soprattutto considerata, con Caravaggio e Panfilo Nuvolone, anch'egli pittore milanese, tra i fondatori del genere della natura morta autonoma, come soggetto non inserito in altre composizioni. I suoi still life sono caratterizzati generalmente da eleganti alzate - centrotavola - con frutta, resa con straordinario realismo e morbidezza. Questa specializzazione, incentivata dalla diffusione del nuovo modello iconografico, la portò a lavorare molto in questa direzione. Tra le 63 opere inserite nel suo catalogo generale, ben 44 sono nature morte. Fede Galizia preferì la pittura al matrimonio, dal quale sarebbe stata certamente allontanata dall'attività, e rimase pertanto nubile
La strenua resistenza dell'artista al Modernismo sfociò nell'imposizione di una pittura di figura, solida nei colori e lieve negli effetti, ambigua nell'atmosfera e metafisica nella globalità - Il tempo quale entità statuaria entro la quale l'essere non transita ma permane - L'influsso di Piero della Francesca e Paolo Uccello - A Palazzo Grassi la più grande mostra a lui dedicata.
Christophe Vacher è un artista francese che ha prodotto sfondi paesaggistici e lo sviluppo visivo di diversi capolavori dell'animazione. Per questo ha ricevuto l'incarico di direttore artistico della Walt Disney Feature Animation. Ha lavorato in diversi studi di animazione prima di entrare a far parte dell'equipe della Disney parigina. Qui, per tre anni, ha dipinto sfondi per i film di animazione tra i quali "Il gobbo di Notre Dame", "Runaway Brain" e ha diretto gli interventi dei fondali pittorici nel film "In viaggio con Pippo".
Trasferirsi in California nel 1996, ha continuato la sua collaborazione con la Disney, dove ha realizzato i contesti visivi per "Dinosaur", "Hercules", "Tarzan", per il finale - legato all'Uccello di fuoco - di "Fantasia 2000" e per "Il pianeta del tesoro". Divide il suo tempo tra le opere d'arte personali per le gallerie, le copertine per libri, cd e video game, e il lavoro per gli studi cinematografici
Tra i materiali e gli appunti che Leonardo accumulava figurano anche alcuni raccontini che hanno la valenza di barzellette. Sono le cosiddette facezie. Ne proponiamo alcune, nella redazione originale, con la versione in italiano contemporaneo per favorirne la comprensione. Il riso e il sorriso sono, anche per Leonardo, tratto distintivo dell'umanità e intensa espressione dei moti dell'anima
Aron Demetz (nato 1972, a Vipiteno) utilizza le tradizionali tecniche di lavorazione del legno per trasmettere il proprio turbamento circa l'incomunicabilità tra esseri umani e la complessa relazione che l'uomo intrattiene con la natura. Nella sua opera evita la classica dicotomia uomo-natura, facendoli diventare un tutt'uno inseparabile, richiamandosi all'esperienza primordiale
Sonia affiancò il marito, Robert Delaunay, nelle ricerche sul colore e sulla rifrazione della luce, in cui l'effetto dinamico è espresso dalle sole modulazioni del colore e della luce che danno all'opera un tono lirico, approdando al movimento chiamato orfismo. Sonia Terk cercò di portare l'orfismo oltre i confini della pittura: a partire dal 1913 realizzò stoffe a contrasti simultanei, creazioni astratte di carta e tessut
Nel 1932 nella galleria parigina La Plume d’Or si tiene la sua prima personale. La splendida recensione di Janet Flanner su The New Yorker gli conferisce in poco tempo la fama internazionale. Con suoi scatti immortali ferma nel tempo l’immagine di Bette Davis, di Noel Coward, Elsa Schiapparelli, Cole Porter e tanti altri ancora. Il filmato