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Posts published in Febbraio 2018

Riccardo Bonfadini – L'arte? La levità di lillipuziani che tanto ci assomigliano

Intervista all'artista premiato al Nocivelli 2014, nella categoria scultura: "Mi piace esprimere un arte leggera, ironica ma soprattutto che sia testimone del mio tempo. Giocare con le parole e le immagini, ottenere nuove ed inaspettate risultanze semplicemente accostando oggetti di uso comune. Mi piace raccontare con semplicità il concetto ed attraverso una costruzione pulita e razionale trasmetterlo a chi lo osserva".

I luoghi più belli e abbandonati del mondo. Romantici? Noir? Il filmato

Luoghi abbandonati, spesso percorsi dal fremito di ricordi terribili e inquieti. La cultura romantica ha orientato la nostra immaginazione a percepire palazzi ed edefici come fossero dotati di una perconalità propria, spesso orientata dalle energie assorbite durante la propria piena operatività. Comunque sia risulta assolutamente fondato che l'ambiente incide sulle nostre inclinazioni. Mettiamole alla prova entrando in questi luoghi bloccati dal tempo. 

Cos'è una vanitas nella pittura. Definizione ed esempi, analisi. Il tempo in fuga

Così la pittura pianse luce e lacrime su potere e bellezza - Ma illustrare la caducità diveniva motivo di cantare il fascino conturbante della materia che poteva essere goduta prima dell’arrivo dell’oscurità

A colloquio con Bonito Oliva, i mille rami dell’arte

Il noto critico a Stile: “La disciplina è cambiata nella misura in cui l’arte ne ha modificato il percorso. Prima seguiva una linea ‘darwiniana’; con la Transavanguardia si è verificata un’apertura laterale, ed ora è più diversificata e più complessa” - “La filologia? Lasciamola agli accademici ed ai professorini” - “Per il futuro? La sfida è vedere se sarà ancora possibile dare persistenza a quel bisogno biologico che è stata l’arte nella storia dell’umanità"

Pierrette Bloch, l'artista che dipingeva lo scorrere sinuoso del tempo. La storia, il video

Monasticamente - come astrattista - Pierrette Bloch - Parigi, 16 giugno 1928-7 luglio 2017 - visse tra le sue linee, in bianco e nero. Diede un grande ritmo alle sue tele e alle sue carte, lavorando soventemente con un pastello ad olio, bianco, - con qualche piccolo intervento di pastello secco - che le consentiva di seguire il ritmo sinusoidale del cuore. Il pastello ad olio era questo: scioltezza nel movimento, che un pennello non avrebbe mai potuto dare. Enormi spartiti senza pentagrammi, in cui punti e linee ricurve, sciolte e torte come un filo di lana recuperato progressivamente da un vecchio maglione. Ciò che pulsa è il cuore, le cui contrazioni si estendono ai muscoli del braccio, giungono allo snodo del polso, per farsi linea ascendente e discendente, dopo la curva di un un occhiello. Ma la sua ricerca fu vasta. Giunse a realizzare opere utilizzando capelli, tutti annodati, così da formare linee. Sperimentò bitumi e inchiostri. Il nero è scrittura

Cosa significa "pittori bamboccianti" e chi era il Bamboccio. Il video delle opere

Durante il suo soggiorno a Roma, Van Laer è diventato anche una delle guide di Schildersbent o "banda di gilda" fondata nel 1623 dagli artisti olandesi, con sede nella città italiana, per proteggere i loro interessi. Intorno 1637 l'artista ha lasciato Roma per tornare nel Paese di origine, ma si ritiene che abbia compiuto un secondo viaggio nella città dei Papi, nel 1642, poco prima della morte. Soltanto una trentina di opere possono essere attribuite in modo sicuro a Pieter van Laer. Tra le caratteristiche della sua arte deve essere menzionata la pennellata a impasto materico, il naturalismo vivace e il gusto per il chiaroscuro drammatico. L'importanza del lavoro di Van Laeer dei bamboccianti era enorme. I suoi dipinti godevano di grande favore non solo sul mercato ordinario dell'arte, dove raggiungevano prezzi considerevoli, ma anche tra la nobiltà e l'alto clero.
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Disegni e dipinti del cantautore Cat Stevens

Quadri, caricature, abbozzi, fumetti hanno fatto per decenni da complemento alle sue canzoni, continuando ininterrottamente ad essere parte integrante della sua esistenza anche attraverso le sue numerose crisi spirituali, la più importante delle quali, alla fine degli anni Settanta, lo portò a convertirsi all’Islamismo e ad abbandonare le scene, dopo una decade di grandi successi.

L'enigma del cielo fiorentino in San Lorenzo

Gli astronomi hanno stabilito che quella sfera celeste dipinta da Pesello raffigura la volta celeste sopra Firenze come si presentava il 4 luglio 1442. Stile ha incrociato gli indizi chiedendo l’analisi storica dell’oroscopo realizzato nella volta. Emergono inequivocabili segni di nascita.
Tutto fa pensare che le strade portino a Renato d’Angiò, a un’alleanza e a un battesimo