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Posts published in Novembre 2018

Finestre, vetri, labirinti di luce lattiginosa. Il pittore esistenzialista che precedette Hopper. Il video

il primo maestro di Hammershøi fu Niels Christian Kierkegaard (24 settembre 1806 - 14 agosto 1882) disegnatore e litografo danese, cugino del filosofo Søren Kierkegaard, considerato il primo esistenzialista. Secondo l'esistenzialista, il punto di partenza dell'individuo è caratterizzato da ciò che è stato definito "l'atteggiamento esistenziale", o un senso di disorientamento, confusione o terrore di fronte a un mondo apparentemente privo di significato o assurdo. La pittura del danese ne pare la diretta emanazione

Le terapeutiche immagini d'Italia esposte da Freud di fronte al lettino

Siccome il padre della psicanalisi teorizzò, razionalisticamente, che persino il lapsus potesse ricevere una spiegazione, nel segmento di causa effetto, non possiamo che osservare la funzione rivelatrice di quella parete. Ciò che possiamo aggiungere, sotto il profilo iconologico, è la natura estremamente positiva e consolatoria delle immagini stesse.Il saggio di Cecilia Cristiani

Richter cerca il Sublime e l'anti-nichilismo. Sì, è lui, con l'astratto, che tiene in vita la pittura di paesaggio. Il video

Ampie tirature verticali e diagonali forniscono una struttura architettonica che demarca la tela in ciò che può essere letto come due regni binari che solo Richter potrebbe creare: il terreno e il celeste, il fisico e lo spirituale, l'oscurità e la luce, la creazione e la distruzione, il bene e il male e l'equilibrio dei due. Un ricco spettro di pigmenti si illumina con la solennità del vetro colorato, mentre un'esplosione di luce bianca fuoriesce dal profondo strato nero del sottosuolo in una risonante esaltazione. L'interscambiabilità tra luce e oscurità davanti e dietro tra queste lamine eteree, rispettivamente in strisce unite e spalmate e spesse accensioni, destabilizza radicalmente ogni senso di profondità; piuttosto, la frantumazione improvvisativa del colore vibra contro le nostre retine e riecheggia nelle nostre orecchie mentre il timore emotivo e spirituale di questa pittura diventa un'esperienza fisica

Van Loo (1614-1670): "Fate l'amore, non fate la guerra". La mossa infallibile di Venere su Marte. Video

Nel Rinascimento Italiano - come in Botticelli - troviamo invece scene di riposo appagato dei due amanti - dopo quello che i poeti dell'epoca definivano il dolce fatto d'arme -: mentre lei è mollemente abbandonata, ma sveglia, Marte, dopo aver fatto l'amore, è precipitato in un sonno profondo, anche grazie al suono del piccolo satiro, che sembra svegliarlo, ma in realtà, gli induce una dispersione panica, per completare l'azione svolta da Venere. E affinchè il sonno della guerra sia il più lungo possibile.

Il quadro cubista non veniva inventato, ma dipinto davanti al soggetto. Ecco come. Video del MoMa

Il Moma di New York ha ricostruito le modalità con le quali Braque, Picasso e gli emuli lavorarono ai dipinti cubisti. L'iniziale suggestione giunse da Cézanne, che nei paesaggi aveva rimarcato strutture lineari o parzialmente geometriche, presenti nella natura. Anche l'arte tribale africana mostrava singolarmente la comprensione di strutture fisse, angolose che radicavano sui punti fissi della terra, dell'esistere, dell'universo. Il Cubismo fu anche un adattamento alle scomposizioni scientifiche e alla verità dell'invisibile, che giungeva dalla scienza e dai microscopi. Braque e Picasso sottolinearono il fatto che nel Novecento non era più possibile guardare alla superficie delle cose, ma era necessario scomporle per individuarne i meccanismi. Lo specchio della realtà piana degli impressionisti era stato gettato a terra e mandato in frantumi. E ogni tassello rifletteva qualcosa di diverso, rispetto al quadro iniziale. Si imponeva un processo di astrazione, davanti a un soggetto da dipingere. Nel filmato, vediamo una natura morta realizzata, passo dopo passo con la tecnica cubista

Vita piccante e grandi opere di Leonor Fini, pittrice surrealista

Quando Leonor aveva un anno, la madre lasciò il marito in Argentina e, prendendo con sè la bambina, si traferì nella propria casa d'origine, a Trieste. Per evitare che Leanor fosse fatta rapire, la mamma la vestì per diversi anni da maschio. Malinconica e sensibile, Leanor cercò compensazione nella pittura. A 17 anni era a Milano, come ritrattista. Successivamente si trasferì a Parigi - era il 1931-1932 - per poter contare sulla possibilità ddi vivere di pittura, sviluppando il proprio linguaggio in libertà, nella città che, a quei tempi, era la capitale mondiale dell'arte. Lì, conobbe, tra gli altri, Paul Eluard, Max Ernst , Georges Bataille, Henri Cartier-Bresson, Picasso, André Pieyre de Mandiargues, e Salvador Dalí. Viaggiò in Europa in auto con de Mandiargues e Cartier-Bresson. Nel corso di questo viaggio venne fotografata nuda in una piscina da parte di Cartier-Bresson -quell'immagine sarebbe stata venduta per 305.000 nel 2007

Pulzone, il divino ritrattista amato da Caravaggio. Le opere, le quotazioni internazionali

Nella galleria della marchesa di Caravaggio esistevano ritratti del maestro centro-italico che era considerato un big della pittura internazionale per l'eleganza con la quale realizzava volti e abiti. A Gaeta, per la prima volta, una mostra ne raccoglie i capolavori dimenticati. Nato tra il 1540 e il 1542, Scipione Pulzone è probabilmente avviato alla pittura dal padre; la sua prima formazione letteraria e artistica avviene a Gaeta, sua città natale, risentendo anche degli orientamenti della cultura artistica napoletana. Intorno al 1562 è a Roma e nel 1567 è registrato presso l’Accademia di San Luca.

Renoir e la neve. La gioia della luce calda, l’insofferenza per il gelo. La tecnica

Come Monet e molti altri impressionisti, Renoir lavorava en plein air, davanti al soggetto naturale, all'aria aperta, ma a differenza di Monet, che appariva ai suoi vicini o ai passanti come un uomo siberiano coperto di neve e trapuntato dal ghiaccio, Renoir rifuggiva le temperature fredde, sognava il Sud della Francia dal clima mite e odiava starsene coi piedi nella neve per accordare la propria tavolozza ai colori naturali dell'inverno