San Casciano, quelle 2500 monete romane trovate tra acqua e roccia. Iniziato lo studio

L'area era, in epoca romana, caratterizzata da un ricco santuario, collegato alla prosperità. Quelle trovate erano offerte dei devoti?

Un piccolo tesoro di 2500 monete in oro, argento, oricalco, rame e bronzo. E’ il prezioso risultato venuto alla luce dallo scavo archeologico condotto in concessione dal Comune di San Casciano dei Bagni nel Santuario ritrovato al Bagno Grande, in provincia di Siena. L’area era, in epoca romana, caratterizzata da un ricco santuario, collegato alla prosperità e alla salute. Quelle trovate erano offerte dei devoti?


Il deposito monetale di epoca romana, in uno stato di conservazione eccezionale, sarà oggetto di studio da parte dei ricercatori del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DiSPaC – Università degli Studi di Salerno), con il coordinamento del prof. Giacomo Pardini. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e il #DiSPaC hanno infatti siglato nelle scorse settimane un importante accordo di coordinamento per la ricerca scientifica e catalogazione dei rinvenimenti monetali. La missione di studio delle monete si terrà dal 5 al 19 giugno prossimo e vedrà impegnati per l’Ateneo ricercatori, studentesse e studenti che affronteranno la schedatura delle monete.

Il progetto di studio numismatico è diretto dalla Dr.ssa Ada Salvi per la Soprintendenza e dal Prof. Giacomo Pardini del DiSPaC. Il coordinamento scientifico del progetto di scavo e ricerca del Bagno Grande è affidato al prof. Jacopo Tabolli, dell’Università per Stranieri di Siena. I risultati della ricerca sulle monete confluiranno, nel prossimo futuro, nel progetto ‘Coin finds Hub-Italy/Rinvenimenti monetali in Italia, promosso e supportato dallo stesso Ateneo.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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