di Redazione
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Erpingham, 15 settembre 2023 – Un piccolo ma straordinario frammento di un oggetto d’oro antico, risalente a migliaia di anni fa, è stato scoperto grazie a un metal detector in un campo vicino a Erpingham, nel Norfolk, un villaggio campestre della contea di Norfolk. Epirngham appare sulle carte archeologiche britanniche per alcuni reperti romani trovati nel passato.
Esistono prove archeologiche che suggeriscono che qui ci fossero due insediamenti romani, uno dei quali indicherebbe una funzione militare o religiosa. Inoltre, vicino al villaggio sono stati scoperti, nel passato, manufatti romani, tra cui monete, spille e una macina.
Ma torniamo al nostro torciglione d’oro, che è stato dichiarato “tesoro” nelle ore scorse dall’autorità inglese e che sarà acquistato, a prezzo di mercato, da un museo della zona. Il pezzo, descritto come “meravigliosamente realizzato”, è costituito da un’asta d’oro attorcigliata. La verghetta, che ha uno spessore di soli 2,4 mm, è stata piegata in un anello che ha un diametro di 11 mm.
Come fu realizzato
Vediamo bene la lavorazione, nell’immagine qui sotto, in cui il reperto viene osservato da tre diversi punti di vista. Nella parte inferiore del manufatto vediamo ancora la barretta d’oro. Si partì da quel semilavorato. La piccola barra fu presa nella parte finale con un utensile simile a una pinza, mentre il metallo veniva riscaldato per renderlo malleabile e veniva torto con un’altra pinza e ripiegato su se stesso, in due giri. La parte terminale della barretta ritorta venne tagliata quando l’oggetto era ancora rovente, come dimostra la protuberanza della parte superiore destra del torciglione.
Il reperto, secondo gli archeologi inglesi, risale all’Età del Bronzo, precisamente al periodo compreso tra il 1400 e il 1100 a.C. Le dimensioni farebbero pensare al grano di una collana o al ciondolo di un pendente, ma non si esclude che esso potesse essere un oggetto realizzato appositamente per un deposito votivo. Un’offerta alle divinità, insomma, nei pressi di quello che doveva essere era un luogo sacro. Le offerte, in parte, dovevano essere recuperate e utilizzate – come avviene con le elemosina – per il mantenimento del luogo e delle persone che amministravano il culto. Ma parte di esse – o perché appartenenti a un sacro deposito fondativo, quindi a un atto rituale superiore o perché dimenticate nel suolo, a causa della morte di chi amministrava il luogo – sono rimaste per millenni nel terreno.
L’area sarà studiata. Il reperto potrebbe essere stato trascinato da un aratro durante lavori agricoli e pertanto parzialmente decontestualizzato dall’originario luogo di interramento.
Secondo la storica Helen Geake, potrebbe essersi trattato di un oggetto destinato al riutilizzo – quindi anche una parte recuperata e messa da parte per essere ceduta o rifusa – o, appunto, una “piccola offerta agli dei”. La Geake ha sottolineato la maestria degli artigiani dell’età del bronzo nella lavorazione dell’oro, evidenziando la complessità e la precisione del lavoro svolto su un pezzo così piccolo.
La dottoressa Geake ha dichiarato: “È fatto in modo intelligente e sottolinea quanto fossero bravi, nella lavorazione dell’oro, gli artigiani dell’Età del Bronzo. È piuttosto piccolo, e devi guardare attentamente per capire che non si tratta di un vecchio pezzo di metallo contorto, ma di un oggetto veramente ben realizzato.”
Il frammento è stato dichiarato tesoro dalla corte del coroner di Norfolk, e il Museo del castello di Norwich ha espresso l’interesse ad acquisirlo per arricchire le proprie collezioni.
Procedura legale e destinazione del ritrovamento
Il tesoro è attualmente sottoposto alla procedura legale prevista dal Treasure Act del 1996, che regola la scoperta e la proprietà di reperti antichi in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Qualsiasi ritrovamento di metallo che abbia più di 300 anni, realizzato in oro o argento, è considerato tesoro e deve essere segnalato all’ufficiale di collegamento per i ritrovamenti della contea competente. Nel caso del reperto che abbiamo esaminato, la corte del coroner di Norfolk – come abbiamo detto – ha già dichiarato ufficialmente il ritrovamento come tesoro, aprendo la strada per la possibile acquisizione da parte del Museo del castello di Norwich. Il ricavato sarà equamente diviso – come prescrive la legge britannica – tra chi ha portato alla luce il reperto e il proprietario del terreno in cui il ritrovamento è avvenuto.