Gli archeologi impegnati negli scavi presso il celebre sito dell’Esercito di Terracotta in Cina hanno portato alla luce una rara statua risalente a oltre 2000 anni fa. Si tratta di una rappresentazione di un comandante militare di alto rango, il primo ritrovato dal 1994. Questa scoperta è particolarmente significativa, considerando che tra le migliaia di guerrieri presenti nel sito solo una decina raffigurano comandanti.
La statua, rinvenuta sepolta nel limo, si aggiunge alla collezione in continua crescita di guerrieri in terracotta a grandezza naturale che da decenni affascinano storici e visitatori da ogni parte del mondo. Il monumentale mausoleo di Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina, regnante tra il 221 e il 207 a.C., custodisce un complesso esercito di statue, carri, cavalli e armi, destinati a proteggere l’imperatore nell’aldilà. Scoperto casualmente da contadini locali nel 1974, il sito è stato inserito tra i Patrimoni dell’umanità UNESCO nel 1987.
Un comandante unico nel suo genere
La statua del comandante è stata rinvenuta nella fossa n. 2 del sito. Zhu Sihong, responsabile del progetto di scavo, ha dichiarato all’emittente CCTV che «In base alla sua posizione, riteniamo che questa figura fosse probabilmente il comandante militare di più alto rango di questa unità».
Nonostante i secoli trascorsi sottoterra, la statua conserva ancora tracce della colorazione originale, grazie alla protezione offerta dal limo, che ha mantenuto stabili i livelli di umidità e temperatura.
Oltre alla statua del comandante, sono stati ritrovati anche due ufficiali di alto grado, cinque guerrieri corazzati e resti di carri e cavalli. L’elaborato copricapo, l’armatura decorata con motivi e nodi a nastro, nonché la postura con le mani congiunte sul petto, confermano il rango elevato del personaggio rappresentato.
Un patrimonio inesauribile
Ad oggi, gli scavi hanno portato alla luce circa 7.000 tra soldati, cavalli, carri e armi, di cui circa 2.000 guerrieri a grandezza naturale. Molti dei reperti sono stati restaurati, ma gli esperti ritengono che migliaia di altre figure possano ancora essere sepolte nel sito. Ogni statua è unica, scolpita individualmente e originariamente dipinta con colori vivaci.
Questa scoperta rappresenta un ulteriore tassello nella comprensione dell’organizzazione militare e del simbolismo dell’antica Cina imperiale, arricchendo ulteriormente il fascino di uno dei più grandi tesori archeologici del mondo.