In un angolo remoto di un antico paesaggio, una struttura straordinaria si è rivelata agli occhi degli archeologi, custodendo segreti che risalgono a migliaia di anni fa. Otto stanze scolpite nella roccia raccontano di rituali e pratiche dimenticate, un mondo perduto che riaffiora tra pietre e incisioni enigmatiche. Questa scoperta rappresenta un unicum nella storia archeologica del periodo del Primo Tempio, lasciando gli studiosi a interrogarsi su chi l’abbia costruita, come sia stata utilizzata e quali misteri possa ancora celare.
Qual era il ruolo di questa struttura misteriosa? Perché venne scolpita con tanta precisione nella roccia? I segreti custoditi tra le sue mura di pietra sfidano il tempo, rivelando indizi su antichi culti e riti sacri. Ogni dettaglio sembra parlare di un passato vibrante, ma solo ora possiamo iniziare a decifrarne il significato.
Un santuario nascosto tra le rocce
La struttura, composta da otto stanze scavate nella roccia, scoperta all’interno del Parco nazionale delle mura di Gerusalemme, nella Città di David, presenta installazioni diverse tra cui un frantoio per la produzione di olio, un torchio per il vino, un altare con un canale di drenaggio e una grande pietra eretta (masseba) probabilmente usata per rituali sacri. In una delle stanze sono stati rinvenuti misteriosi segni a forma di V incisi sul pavimento, la cui funzione non è ancora chiara. Non si tratta, come si pensava all’inizio, di segni volti ad indicare luoghi di particolare rilevanza. Secondo l’archeologo Eli Shukron, direttore degli scavi, queste incisioni potrebbero invece essere servite come base per un treppiede rituale.
In una piccola grotta ai margini della struttura è stata rinvenuta una serie di oggetti risalenti all’VIII secolo a.C., tra cui pentole da cucina, giare con iscrizioni in antico ebraico, pesi per telai, scarabei, sigilli decorativi e macine per la frantumazione dei cereali. «Il sito ci offre una rara finestra sul culto e sulla vita quotidiana dei residenti durante il periodo del Primo Tempio», ha dichiarato Shukron.
Perché questa struttura è considerata unica
La particolarità di questa scoperta risiede nel fatto che è l’unica struttura rituale nota risalente al periodo del Primo Tempio rinvenuta a Gerusalemme. Contrariamente alla consuetudine di concentrare le pratiche religiose nel Tempio sul Monte del Tempio, situato a poche centinaia di metri, questo sito testimonia l’esistenza di luoghi di culto alternativi e decentralizzati.
L’estensione del sito, circa 220 metri quadrati, e la presenza di diverse stanze con funzioni specifiche per le attività rituali ne sottolineano l’importanza. Gli archeologi ritengono che la struttura fosse utilizzata per riti sacri anche mentre il Tempio principale era attivo. La presenza di una pietra eretta e di segni rituali incisi direttamente nella roccia conferisce al sito una valenza religiosa di grande rilievo.
Secondo Eli Shukron, la scoperta suggerisce che alcuni gruppi religiosi locali potessero praticare riti indipendenti, un fenomeno che potrebbe essere collegato alle tensioni religiose e alle riforme successive, come quella del re Ezechia che cercò di centralizzare il culto.
Un luogo di culto e le riforme religiose
Gli studiosi ritengono che la struttura sia rimasta in uso fino all’VIII secolo a.C., quando il re Ezechia intraprese una riforma religiosa per centralizzare il culto nel Tempio di Gerusalemme. La Bibbia descrive come i re di Giuda cercarono di abolire i luoghi di culto sparsi nel regno per concentrare le pratiche religiose nel Tempio. «Quando abbiamo iniziato gli scavi nel 2010, abbiamo scoperto che il sito era stato sigillato con riempimenti risalenti all’VIII secolo a.C., segno che era stato abbandonato durante quel periodo», ha spiegato Shukron. «La pietra eretta che abbiamo rinvenuto è rimasta in piedi nella sua posizione originale, e le altre stanze della struttura erano anch’esse ben conservate».
Un viaggio archeologico iniziato oltre un secolo fa
La parte settentrionale della struttura era stata inizialmente scoperta nel 1909 dall’esploratore britannico Montague Parker, giunto a Gerusalemme alla ricerca dell’Arca dell’Alleanza e dei tesori del Tempio. Sebbene gli scavi moderni siano iniziati nel 2010, il lavoro di Shukron è proseguito per diverse stagioni, portando alla luce nuove importanti scoperte.
Secondo Amichai Eliyahu, ministro del Patrimonio di Israele, «Questa struttura unica nella città di David è una testimonianza emozionante del ricco passato di Gerusalemme. Scoperte come questa rendono tangibile la nostra connessione e le nostre radici storiche, risalenti a migliaia di anni fa».
Una connessione tangibile con il passato
L’articolo completo sulla scoperta è stato pubblicato nella rivista scientifica ‘Atiqot, parte della piattaforma di pubblicazioni dell’Autorità Israeliana per le Antichità, che offre accesso libero a rapporti e articoli archeologici. Questa iniziativa mira a condividere con il pubblico i risultati delle ricerche più recenti, offrendo nuove prospettive sulla storia antica di Gerusalemme e del popolo di Israele.
Riflessioni sul futuro della ricerca archeologica
La scoperta solleva interrogativi affascinanti sul significato dei rituali praticati e sulle dinamiche religiose dell’epoca. Quali altri segreti nasconde ancora la città di David? Gli archeologi continuano a scavare, spinti dal desiderio di comprendere sempre più a fondo la storia di una delle città più antiche e sacre del mondo.