Al MASI Lugano atmosfere distopiche con la mostra “Many Moons” di Louisa Gagliardi

Dal 16 febbraio al 20 luglio 2025, il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) di Lugano ospita “Many Moons”, la prima grande mostra istituzionale in Svizzera dedicata a Louisa Gagliardi. Curata da Francesca Benini, questa esposizione rappresenta un viaggio immersivo nel mondo enigmatico e innovativo di una delle voci più interessanti della scena artistica contemporanea.

Un percorso espositivo unico

Per questa occasione speciale, Louisa Gagliardi ha creato due nuovi cicli pittorici monumentali e una serie di sculture, integrati da una selezione di opere pittoriche recenti. L’intero percorso si sviluppa su misura per gli spazi ipogei del LAC, trasformandoli in un ambiente che sfida i confini tra reale e immaginario.

Le opere della Gagliardi si distinguono per il loro immaginario onirico e inquietante, che trae ispirazione da correnti storiche come il surrealismo, la metafisica e il realismo magico. Attraverso dettagli perturbanti e slittamenti percettivi, i suoi quadri trasformano scene quotidiane in visioni surreali che invitano lo spettatore a interrogarsi sul significato dell’identità, sui cambiamenti sociali e sul rapporto tra individuo e ambiente.

Tecniche innovative e suggestioni contemporanee

La peculiarità delle opere di Louisa Gagliardi risiede nella loro realizzazione. Ogni dipinto nasce da un’elaborazione digitale, per poi essere stampato su vinile, teso su telaio e rifinito con materiali come vernice, gel o glitter. Questo processo combina tradizione e innovazione, creando un effetto di trompe-l’œil che cattura lo sguardo e stimola la mente.

Tra le opere esposte, spiccano i dipinti di grandi dimensioni senza cornice, che sembrano aprire finestre su mondi paralleli. In “Climbing” (2024), una scena urbana viene interrotta da pesche sparse al suolo, mentre in “Birds of a Feather” (2023), una coppia di spalle è osservata da cinciallegre. Altre opere, come “Swamped” (2024), mostrano scenari distopici in cui la natura si riappropria degli spazi, ribaltando la prospettiva antropocentrica.

Spazi domestici e perturbanti mise en abyme

Nel contesto domestico, Gagliardi esplora il senso di alienazione e disumanizzazione. In “Chaperons” (2023), mani giganti avvolte in guanti viola invadono un interno metallico, mentre in “Roundabout” (2023) e “Green Room” (2023), figure dai volti verdi o viola sembrano intrappolate in un automatismo privo di emozioni. Un dettaglio affascinante emerge in “Green Room”: due cani osservano da una finestra, ma si rivelano essere semplicemente un dipinto nel dipinto, un esempio perfetto della mise en abyme tanto cara all’artista.

Installazioni site-specific

La mostra culmina in due ambienti raccolti che ospitano i nuovi cicli pittorici site-specific. In uno di questi, una stanza-tenda avvolge il pubblico in una rappresentazione di un interno non-luogo, forse una sala d’attesa. Qui convivono piccioni, ombre e elementi di design come le celebri poltrone nere modello LC2 di Le Corbusier, presenti sia fisicamente che nei dipinti. Interventi trompe-l’œil sui cuscini complicano ulteriormente la percezione dello spazio, creando un affascinante gioco tra reale e illusorio.

Louisa Gagliardi, nata nel 1989 a Sion, vive e lavora a Zurigo. Ha esposto in prestigiosi contesti internazionali, tra cui il Swiss Institute di New York, il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk e la König Galerie di Berlino. La sua arte continua a conquistare il pubblico grazie alla sua capacità di fondere tecniche innovative e tematiche profonde, offrendo una riflessione unica sulle complessità del mondo contemporaneo.

Informazioni sulla mostra

  • Titolo: Many Moons
  • Artista: Louisa Gagliardi
  • Curatrice: Francesca Benini
  • Date: 16 febbraio – 20 luglio 2025
  • Luogo: Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano – Sede LAC
  • Sito web: www.masilugano.ch
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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

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