Archeologia. Oro, scoperto sotto il prato! Cosa sono gli oggetti ora ritrovati? Perché uno dei due si collegava al potere dei serpenti? Hanno 2000 l’uno e 1000 anni l’altro. Serpenti al collo degli italiani del Nord. Le spiegazioni degli archeologi

L’oro mantiene intatta la luminosità, anche dopo millenni, sotto terra. E così è apparso tra le mani di un uomo che stava compiendo alcuni lavori edilizi in campagna. Un collare, splendido, Realizzato con fili d’oro attorcigliati, simbolo di potere umano e di interconnessione con il cielo.

Due i gioielli di straordinario valore storico rivenuti nei pressi di una ex zona paludosa: un bracciale in ferro, con figure cesellate, risalente a più di 1.000 anni fa e un torque d’oro di circa 2.000 anni fa, che appartiene anche alla nostra cultura arcaica, quella dell’Italia settentrionale celtica.

Il bracciale di ferro: un reperto eccezionale

Il primo ritrovamento è avvenuto vicino a Löt, sull’isola di Öland, un territorio svedese noto per i suoi numerosi siti archeologici risalenti all’Età del Ferro. Il bracciale in ferro, un materiale raramente usato per i gioielli dell’epoca, presenta una decorazione raffinata, con teste di animali alle estremità e file di punti che ne percorrono la lunghezza.

Karl-Oskar Erlandsson, del County Administrative Board della contea di Kalmar, ha sottolineato l’unicità del reperto, poiché nelle collezioni del State Historical Museum esistono solo tre bracciali simili. La sua eccezionale conservazione è attribuita all’ambiente povero di ossigeno della zona umida in cui è stato rinvenuto, suggerendo che l’area potrebbe essere stata una palude sacrificale.

Le paludi sacrificali: luoghi di culto e sacrificio

Le paludi sacrificali erano ambienti naturali in cui le antiche popolazioni europee deponevano offerte agli dei. Questi luoghi si trovano in tutta l’Europa settentrionale, dalla Scandinavia alla Germania e al Regno Unito, e risalgono all’Età del Bronzo e del Ferro. Spesso vi venivano gettati oggetti di grande valore, come armi, gioielli e strumenti rituali. In alcuni casi, sono stati rinvenuti resti umani, segno che vi si praticavano anche sacrifici umani, forse in contesti di guerra o rituali di propiziazione.

L’ipotesi che la palude di Löt fosse un luogo di culto lascia spazio alla possibilità di ulteriori scoperte archeologiche nella zona, che saranno indagate con l’uso di metal detector nella prossima primavera.

Il torque d’oro di Trollhättan: simbolo di potere

Il secondo ritrovamento riguarda un collare d’oro del peso di 926 grammi, scoperto a una profondità di due metri durante scavi a Trollhättan, nella contea di Västra Götaland. Questa zona della Svezia occidentale, attraversata dal fiume Göta älv, è stata storicamente un crocevia di scambi commerciali e culturali tra tribù germaniche e scandinave.

Il torque, un anello rigido da collo, è un simbolo ricorrente nelle culture celtiche e germaniche. Spesso indossati dai leader guerrieri o dai membri dell’élite, questi gioielli rappresentavano autorità e potere sacro.

Niklas Ytterberg, antiquario della contea di Västra Götaland, ha evidenziato l’unicità di questo reperto. Mentre i torque trovati nella regione franco-britannica sono per lo più in bronzo, questo esemplare d’oro sembra essere stato prodotto localmente, testimoniando l’alto livello di artigianato presente in Scandinavia in quell’epoca.

Il torque è uno degli oggetti più iconici della cultura celtica, un gioiello dalla forte valenza simbolica, indossato principalmente da guerrieri e figure di alto rango. Il suo significato, tuttavia, si estende ben oltre l’ornamento: era un segno di potere, di status, e persino di connessione con il divino. Esistono ipotesi che lo associano alla capacità di dominare le forze naturali, inclusi i serpenti, creature profondamente radicate nell’immaginario sacro dei Celti. Alcuni indizi suggeriscono che il torque possa essere una trasposizione metallica dell’uso di portare serpenti vivi attorno al collo come segno di dominio sulle forze telluriche.


Il Torque e il serpente dominato

Nelle fonti classiche, il torque è descritto come un elemento distintivo dei guerrieri celtici. Cesare, ad esempio, menziona il valore dei Galli nella Guerra Gallica (VII, 88), e rappresentazioni romane di prigionieri celtici li raffigurano spesso con il torque al collo. Tuttavia, il torque non era solo un ornamento bellico, ma anche un simbolo di sacralità. Alcune rappresentazioni di divinità celtiche mostrano figure con torque, suggerendo che fosse un segno di connessione con il soprannaturale.

Un esempio celebre è la scultura del dio celtico Cernunnos, trovata nel Calderone di Gundestrup, datato tra il II e il I secolo a.C. Cernunnos è raffigurato seduto, con le gambe incrociate, mentre tiene un serpente cornuto con una mano e un torque con l’altra. Questa immagine è fondamentale per comprendere il legame tra torque, potere e il dominio su creature primordiali come i serpenti.


Una divinità celtica legata al serpente

Tra le molteplici figure del pantheon celtico, Cernunnos è la divinità più strettamente legata ai serpenti. Egli appare come un dio della natura, della fertilità e della rigenerazione. La sua iconografia lo ritrae frequentemente in compagnia di animali, e in particolare di un serpente con corna di ariete, simbolo di forza e trasformazione.

Il serpente, in molte culture antiche, rappresentava la ciclicità della vita, il passaggio tra i mondi e la conoscenza occulta. Nell’arte celtica, il serpente cornuto potrebbe essere un simbolo del rinnovamento continuo della natura e della potenza sovrannaturale.

Cernunnos, nel Calderone di Gundestrup, porta un torque e sembra offrire un altro torque al serpente. Questo dettaglio iconografico potrebbe suggerire che il torque fosse un simbolo di autorità sul serpente stesso, quasi come se la divinità potesse controllarne le forze misteriose.


Serpenti al collo come segno di potere

L’idea di portare un serpente vivo come simbolo di forza e autorità è attestata in diverse culture. In ambito celtico, le fonti greco-romane citano figure che scendevano dai monti con serpenti attorcigliati al collo, un chiaro segno della loro connessione con le energie telluriche e del loro dominio su di esse.

Un possibile riferimento a questa pratica ci viene offerto da Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia (XXIX, 52), in cui descrive la credenza secondo cui alcuni sacerdoti e druidi utilizzavano i serpenti in riti magici e divinatori. Anche Lucano, nel Bellum civile (I, 450-458), menziona i druidi come custodi di conoscenze arcane legate alla natura, tra cui la comunicazione con le forze selvagge e misteriose.

L’usanza di serpentari che scendevano dai monti con serpenti annodati al collo è stata riportata in vari studi di etnografia e antropologia storica, suggerendo un culto legato ai serpenti nelle zone montuose europee, in particolare in alcune regioni della Gallia e della Britannia. Questa tradizione potrebbe essere stata all’origine del torque: un simbolo metallico che emula l’immagine del serpente avvolto attorno al collo, ma in una forma stabile e permanente, adatta a essere indossata come segno di rango e potere.


Il Torque come segno del dominio sui serpenti

L’ipotesi che il torque possa essere stato un simbolo del dominio sui serpenti si basa su diversi elementi:

  1. La connessione con Cernunnos
    Se il torque rappresentava potere, e Cernunnos è raffigurato nell’atto di offrirne uno a un serpente, potrebbe significare che il serpente stesso fosse soggetto a questa forza superiore.
  2. Il simbolismo del serpente nella cultura celtica
    In molte culture, i serpenti erano visti come guardiani di tesori e conoscenze sacre. Dominare un serpente poteva essere sinonimo di sapienza, potere e controllo sulle energie telluriche. Il torque, come oggetto associato ai guerrieri e agli dei, potrebbe quindi aver rappresentato questa capacità.
  3. Paralleli con altre culture
    In altre tradizioni indoeuropee, il serpente è spesso una forza primordiale da sottomettere. Pensiamo ad Apollo che uccide il serpente Pitone o a Ercole che lotta con l’Idra. Anche in ambiente celtico, avere un torque al collo poteva essere il segno di colui che ha vinto il serpente e ne ha preso la forza.
  4. Il legame con i Druidi
    È possibile che il torque fosse anche un simbolo esoterico. Se i Druidi erano custodi della conoscenza sacra, il torque poteva simboleggiare il potere di chi sapeva manipolare le forze naturali, inclusi i serpenti.

Il torque non era soltanto un monile prezioso, ma un oggetto dal forte valore simbolico. La sua associazione con le divinità e i guerrieri suggerisce che fosse un segno di potere in senso ampio: potere terreno, spirituale e, forse, anche potere sulle forze della natura, rappresentate dal serpente.

Il legame con Cernunnos rafforza questa ipotesi: il dio della natura, portatore di torque e signore del serpente cornuto, potrebbe incarnare il dominio su una forza ancestrale. Indossare un torque, dunque, poteva essere non solo un segno di status, ma anche una dichiarazione di controllo su forze invisibili, proprio come il serpente nei miti di molte altre culture.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

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