"Come Sindaco - dice Paolo Pireddu - non posso che essere orgoglioso di questa nuova scoperta che conferma l'eccezionale importanza del nostro patrimonio archeologico." Pireddu ha sottolineato il ruolo fondamentale del sito per l'intero territorio, compreso il Comune di Oristano, e ha evidenziato il potenziale turistico che può essere sfruttato a beneficio dell'intera regione.
I nostri esperti segnalano questo dipinto ai lettori per la qualità dell'olio, inserito in una cornice probabilmente coeva, per l'equilibrio compositivo, per la raffinatezza cromatica, per la tela seicentesca intatta - 1670 circa, scuola romana - e per il prezzo interessantissimo. Il soggetto è peraltro inserito in un veduta classicista ariosa ed elegante
La più recente stagione di scavi ha rivelato un edificio contenente mosaici pavimentali con disegni paleocristiani, datati alla prima metà del IV secolo d.C. Gli archeologi sono ancora incerti se l'edificio fosse di carattere pubblico o appartenente a un cittadino romano di rango elevato
In essa ci sono tracce intense di frequentazioni che non paiono collegate a lunghe occupazioni residenziali. Fitti invece i reperti, dalle ossa di animali alle ceramiche o gli oggetti di bronzo
Il quadro rappresenta voluttà e prosperità, suggeriti dall'accostamento tra gli asparagi - "frutto" maschile - e le ostriche - frutto di mare "femminile "- Naturalmente entrambi i prodotti potevano allietare solo le tavole dell'élite. Il piatto che si trova al centro suggerisce la loro futura, sensuale unione, in un singolare talamo gastronomico
La scoperta è avvenuta in un villaggio che presenta numerose evidenze del passato, dal Medioevo in poi. Un luogo paesaggisticamente magnifico, scelto dalla nobiltà per residenze di campagna.
Nei livelli neolitici, si trovano recipienti profondi con pareti convesse, bocca ristretta e orlo semplice, oltre a scodelle a profilo emisferico con decorazioni incise complesse. Nel livello C, corrispondente all'età del bronzo, compaiono recipienti apparentemente profondi a pareti rientranti, lamette in ossidiana e manufatti in osso
La scoperta di questo tesoro è stata collegata alla presenza di manufatti rituali, tra cui figurine femminili, animali, vasi in miniatura e altri, che erano stati scoperti nei precedenti scavi, conferendo così un distintivo carattere rituale ai siti esplorati.
Il contenuto del tesoro è un mix di trenta manufatti in metalli vari. Tra i pezzi presenti, figurano diversi recipienti in lega di rame, come una grande ciotola scanalata, sei ciotole emisferiche di tipo "Irchester", quattro colini con manici, un colino, un piatto con manici, due piatti, un piatto con bilancia e un grande vaso. Oltre ai manufatti in rame, sono stati rinvenuti oggetti in ferro, tra cui due asce e un martello a croce da fabbro. Basandosi sui paralleli con manufatti in argento di alcune tipologie di contenitori presenti in altri tesori romano-britannici, si stima che il tesoro possa essere datato al IV secolo
La nave, lunga circa 50 piedi, è realizzata in quercia e giace a circa 75 piedi di profondità. Attraverso analisi dendrocronologiche dei campioni di legno, gli archeologi hanno determinato che il materiale proveniva da diverse località del Nord Europa e che almeno una parte del legno era stata abbattuta nel 1467