La sepoltura all'interno di questi grandi vasi cilindrici è generalmente riservata ai bambini, sebbene alcuni adulti ne traggano beneficio. Due anfore sono in questo caso annidate una dentro l'altra. Molto spesso sono i frammenti di stomaci che fungono da coperchio. Queste anfore sono principalmente produzioni africane, che costituirono le importazioni preponderanti in Corsica tra il IV e il VII secolo d.C.
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La conservazione straordinaria dei resti, degli abiti, delle calzature ha consentito ricerche interdisciplinari a 360 gradi che hanno permesso di ricostruire ogni aspetto della vita della dama, morta a causa di un'infezione grave
La tomba collettiva, probabilmente appartenente a persone dello stesso clan o della stessa famiglia, risale un arco temporale compreso tra il 1550 e il 1292 a.C.
"La tomba è stata portata alla luce da ricercatori egiziani e britannici sulla riva occidentale del fiume Nilo, dove si trovano la Valle delle Regine e la Valle dei Re" ha detto Mostafa Waziri, capo del Consiglio Supremo delle Antichità dell'Egitto.
Guardate sulla battigia. E deliziate chi passeggia con voi, nel caso ne avvistiate una, spiegandola funzione di questo gasteropode nella cultura antica. L'invito viene dal Museo archeologico delle Marche
I ricercatori ritengono che l'edificio appartenesse a un santuario associato a una vicina sorgente d'acqua. Nelle vicinanze sono state scoperte anche grandi quantità di ceramiche e diversi serbatoi d'acqua, contenenti resti organici di 2000 anni di fiori, pigne, gusci di noci. Dagli scavi è emersa anche una una scarpa di cuoio completa. Nelle prossime settimane saranno compiute indagini di laboratorio per giungere alla datazione dei reperti organici.
La mazza, che è stata ritrovata in frammenti, e il leone che pende dalla mano sinistra tesa attestano l'identità dell'eroe. Sullo stemma, una corona di foglie di vite che è trattenuta sul retro da una fascia le cui estremità terminano alle spalle
Porto Cesàreo - comune di 6000 abitanti - della provincia di Lecce in Puglia ha importanti radici romane. In quell'epoca si chiamava Portus Sasinae ed era un cruciale scalo portuale per il commercio dei prodotti agricoli delle ricche zone interne
Era una divinità che presiedeva alla rinascita, al passaggio dalla morte alla vita e viceversa, dio dell'agricoltura, dell'occidente, delle malattie, della primavera, dei fabbri e delle stagioni. Si tolse la pelle per dare nutrimento all'umanità
Sono testimonianza dell’esistenza di uno stupendo filare da giardino, parte integrante di tutto un complesso architettonico appartenuto a una villa marittima di lusso frequentata, senza soluzione di continuità, dal I secolo a.C. al IV-V secolo d.C