Archeologia – Ultime notizie ed approfondimenti

Lingotto di metallo con iscrizioni romane trovato in un campo agricolo. Le ipotesi degli studiosi sul suo utilizzo e sulla “griffe”

Il marchio che reca il nome di Trebellius potrebbe essere giustificato dal tentativo di raggiungere un completo controllo, da parte dei romani, dell'attività mineraria. Con questo marchio avrebbero potuto solo circolare semilavorati provenienti da attività gestite o controllate dai romani stessi. La preziosa scritta sarebbe pertanto un documento di accompagnamento durante i trasporti e nel corso dei controlli daziari. E' assai probabile che i romani si garantissero il monopolio dell'estrazione e che, forse per evitare furti di piombo già fuso o estrazioni non autorizzate, controllassero che la materia prima recasse il marchio di Stato. L'osservazione del reperto permette di ipotizzare che il lingotto sia stato parzialmente usato in loco perché, come possiamo vedere, pare evidente un taglio accurato di materiale dal "pane", nella parte superiore sinistra del parallelepipedo, taglio che non sarebbe compatibile con un'azione violenta esercitata dall'aratro nel terreno agricolo in cui il lingotto è stato trovato
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Una sostanza contenuta nei denti svela il mistero: “Le donne guidavano la società dell’Età del Rame”. Il caso dei sepolcri ricchissimi. Lo studio

Questi risultati sollevano domande intriganti sulla natura della leadership politica e il ruolo delle donne nelle prime società complesse, non solo a Valencina ma tra le comunità iberiche dell'età del rame nel loro complesso. Inoltre, mettono in discussione il nostro modo tradizionale di vedere il passato e ci invitano a riconsiderare il ruolo delle donne nell'evoluzione delle prime forme di leadership politica in Europa.
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Scavano nei pressi dell’area del Luna Park. Trovano i resti di una chiesa medievale scomparsa con vasca battesimale ad immersione e numerosi reperti

"Si tratta di una costruzione con pianta a croce latina a navata unica, orientata nord-sud, posta a ridosso del prolungamento della via Prenestina antica in direzione del territorio di Genazzano. - spiega la Soprintendenza - Seppur notevolmente compromessa, al suo interno è stata rimessa in luce, in ottimo stato di conservazione, una vasca di particolare pregio impiegata per il battesimo dei fedeli (catecumeni), secondo l’antico rito dell’immersione. Di particolare interesse anche i reperti ceramici rinvenuti negli strati indagati con lo scavo, fra cui spiccano forme integre di maiolica arcaica trecentesca".
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“Il vento iniziò a modellare la Sfinge, che non è uscita soltanto dalle mani umane”. Gli esperimenti, le conclusioni degli scienziati americani

Per supportare questa teoria, i ricercatori del Laboratorio di Matematica Applicata della New York University hanno creato tumuli di argilla morbida contenenti materiale meno erodibile. Questi tumuli simulavano il paesaggio dell'Egitto nord-orientale, dove si trova la Grande Sfinge. Successivamente, hanno esposto queste formazioni a un flusso d'acqua che scorreva rapidamente, imitando l'azione erosiva del vento. Nel corso del tempo, l'erosione ha scolpito e rimodellato queste formazioni, creando una struttura simile alla Grande Sfinge
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Nelle foresta trovano un tempio circolare. Il serpente piumato, le esecuzioni capitali, l’alleanza con il dio del vento. Gli scavi

Nel 1525, il famoso esploratore Hernán Cortés trascorse alcuni giorni nella città durante il suo viaggio verso Honduras, con l'obiettivo di sopprimere la ribellione di Cristóbal de Olid. In quel periodo, Itzamkanac era divisa in quattro distretti e ospitava circa 4.000 abitanti. Quando gli spagnoli giunsero nella città, trovarono circa 2.000 case in pietra, molte delle quali erano circondate da mura difensive. Si racconta che Cortés rimase profondamente impressionato dalla città, ancor più di Tayasal, dove si era precedentemente stabilito nel 1523. Durante questa spedizione, Cortés catturò l'ultimo sovrano azteco, Cuauhtémoc, insieme a vari principi, tra cui Coanococh di Texcoco, Teplepanquetzal di Tlacopan e Oquici di Azcapotzalco. Tutti e quattro furono giustiziati a Itzamkanac il 28 febbraio 1525 in seguito a una presunta cospirazione.
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Scoperto un quartiere di servizio del porto fluviale romano. Risale all’anno 50. Magazzini anti-umidità. Come li ottenevano

"Nel sito attualmente in corso di scavo sono state messe in luce diverse strutture. - dicono gli archeologi - Il piano attualmente in fase di definizione comprende diversi isolati scanditi da due strade e un vicolo, alcuni dei quali sono dotati di tubazioni che garantiscono l'evacuazione della pioggia e delle acque reflue. Alcuni si sovrappongono e testimoniano successive modificazioni della rete idraulica. Numerosi muri, alcuni dei quali in pietra, rappresentano edifici con pavimenti in terra o in cemento. Alcuni ambienti sono stati oggetto di particolari trattamenti e presentano un livello di anfore poste orizzontalmente in modo da costituire un vespaio".
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Scoprono una grotta sotto una torre. Scavano per liberare i materiali. L’eco dello scrittore di romanzi gotici nel parco. A cosa serviva quella profonda cavità

Oltre alla scrittura, Beckford era un collezionista appassionato e un impresario stravagante. Costruì la sontuosa "Fonthill Abbey" per ospitare la sua collezione d'arte e la biblioteca, che comprendeva libri da Edward Gibbon. La sua stravaganza e la sua passione per l'arte attirarono l'attenzione di molte celebrità dell'epoca, tra cui Lord Nelson e gli Hamilton
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Due eccezionali giorni di apertura. Tagliata del Ponale. Nei meandri oscuri del labirinto austriaco scavato nella roccia che si apre sull’azzurro del Garda

Si tratta di un forte corazzato: è la “più ardita opera di architettura militare di tutta la linea di resistenza del settore”, un complesso di opere, distribuito su cinque piani e per uno sviluppo in roccia di circa un chilometro, è collegato a postazioni d’artiglieria, ricoveri, vedette, che si diramano dalle ultime tre gallerie del Ponale, scendendo verso Riva: Il tutto è collegato al Defensionmauer, il muro di difesa posto sopra le Zete della strada del Ponale.
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Una collinetta anomala. Scaviamo? Scoperti numerosi oggetti medievali, monete d’argento e un reliquiario. Qui sorgeva il castello di un cavaliere

Dopo l'incendio - che si sviluppò accidentalmente o che fu appiccato dal nemico? - il castello fu abbandonato e divenne una sorta di cava di materiali lapidei ai quali attinsero, progressivamente, tutti gli abitanti della zona
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Scavo archeologico. Trovano 18 scheletri decapitati o con segni di tortura. Gli archeologi individuano una mappa che consente di risolvere il mistero

La particolarità di questa scoperta sta nell'orientamento inusuale delle tombe. In un cimitero tradizionale, le tombe sono disposte con precisione, ma in questo caso, le sepolture non seguivano alcun schema predefinito. Bastien Prevot, archeologo responsabile del Medioevo e dell'epoca moderna, spiega: "Queste tombe non rispettavano un orientamento preciso, contrariamente alle sepolture comuni dell'epoca. Quindi c'erano elementi di anomalia che andavano indagati".
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