Archeologia – Ultime notizie ed approfondimenti

Cosa festeggiavano gli antenati romani in queste ore di febbraio? La risposta nelle foto e nell’articolo

Con più di 80 pagnotte per infornata e 5 macine in pietra lavica nel cortile - nella foto qui sopra -  il panificio di Popidio Prisco era uno dei più grandi forni della città, nelle immediate vicinanze del Foro. Hic habitat felicitas (Qui è di casa la felicità) si legge sulla porta del Panificio. L’attività del forno si era rivelata estremamente lucrativa per la famiglia che abitava nella grande dimora adiacente, riccamente decorata con marmi pregiati.
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Per San Valentino apertura speciale della Casa delle Nozze d’argento. Perché si chiama così. Di chi era

Per quanto riguarda il proprietario dell’edificio, mentre nulla è certo per la prima fase di vita dell’abitazione è invece molto probabile che, almeno a partire dall’età claudia, questa fosse di proprietà di Lucius Albucius Celsus I (edile in carica negli anni 33-34 d.C.) il quale dovette lasciarla poi in eredità al figlio Lucius Albucius Celsus II (nato tra il 50 ed il 60 d.C. e candidato alla carica di edile tra il 76 ed il 79 d.C.). La casa fu scavata nel 1883, tra il 1891 e il 1893 e ancora nel 1907- ’08.
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Dichiarato tesoro lo “stipendio del legionario romano” trovato sepolto in un campo

Gli archeologi formulano due ipotesi: la prima indica la possibilità che si trattasse di un deposito votivo - rispetto a qualche divinità - la seconda - più plausibile - configura la possibilità che si tratti di un vero e proprio tesoretto, nascosto e poi dimenticato per 2000 anni circa, a causa della morte di colui che seppellì il denaro
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Esposta da oggi la Collezione Strada, 260 oggetti archeologici espropriati dallo Stato a un collezionista

L'esposizione a Vigevano. Una raccolta importante, costituita da reperti appartenenti ad un arco cronologico che va dalla preistoria all’età rinascimentale, ma particolarmente ricca in relazione all’età della romanizzazione della Lomellina (II – I secolo a.C.) e alla prima epoca imperiale (I – II secolo d.C.).
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Villa Adriana vista dal drone. Le meraviglie del luogo in cui si comprende il significato di ozio romano. Il video

Dichiarata nel 1999 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, fu costruita tra il 118 e 138 d.C. dall’imperatore Adriano, in un territorio verdeggiante e ricco di acque nei pressi di Tivoli, l’antica Tibur.
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Teste votive di terracotta emergono dall’area sacra della città etrusca di Kainua a Marzabotto

Kainua fu fondata nel VI sec. a.C. nel corso del generale riassetto economico e politico dell’intera Etruria padana, fortemente incentrato sullo sfruttamento della Valle del Reno come via commerciale. "La scelta del sito fu sicuramente determinata dalle condizioni favorevoli che offriva il pianoro; collocato in prossimità del fiume Reno e circondato da colline, un luogo in cui l’approvvigionamento idrico era garantito dalla presenza di una ricca falda d’acqua a limitata profondità
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