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Posts published in “arte curiosità”

Michael Breach – Come dipingere ritratti sulla schiuma del cappuccino. Il video

Per realizzare le sue opere, che durano qualche minuto, ma vengono eternate dalla fotografia, il giovane barista prepara un bell'espresso scuro, che poi copre con una candida coltre di schiuma di latte. Un semplice bastoncino appuntito gli permette di raccogliere, dalla tazza stessa, il nero del caffè per trasferirlo accuratamente sulla superficie del latte.

Dalì urlò: "Guardate! C’è una piccola bara nascosta nell’Angelus di Millet". Le ricerche

Salvador Dalì, osservando il quadro in modo ossessivo, rapito da qual momento di silenzio argentato che precede la pienezza della sera e scivolano le ombre sella notte, ne fece un oggetto di ricerca spasmodica. Ad esso dedicò anche un libro " Il tragico mito dell'Angelus di Millet". La radiiografia compiuta dal Louvre nel 1963 avrebbe messo in luce un parallelepipedo compatibile con la forma di un feretro

Pierino da Vinci rubò allo zio Leonardo volti e sorrisi per le sue statue

Nonostante non si fossero mai conosciuti, il ragazzo di Vinci fu cresciuto nell’aura straordinaria del celebre fratello del papà. Al punto che fece propri gli esiti della grazia leonardesca, suscitati da un enorme rispetto per la figura umana e dall’attenzione ai moti dell’anima. Le sue sculture dimostrano un’attenta osservazione dei dipinti di quell’illustre familiare che ne divenne il “padre a distanza”

Il dna degli uomini primitivi: i segni "innati" sopravvissuti nei ritratti moderni. Mosche, farfalle, libellule, stelle…

L’arte rupestre appare come l’espressione di un linguaggio primordiale, anche se con differenti dialetti, che può essere letto indipendentemente dall’idioma moderno nel quale una persona pensa e comunica. Gli archetipi sono ancora funzionanti e trasmettono messaggi immediati e profondi

Angelo Inganni – Piccoli spazzacamini. A loro è concesso solo il "cibo di strada". Pesce fritto e patatine

In questa seducente teletta, il giovane spazzacamino è ritratto seduto sul gradino d’ingresso, mentre attira l’attenzione di un corpulento tacchino che spera di ottenere qualche briciola del suo cibo. L’opera, un olio su tela di piccola dimensione (36x27,5 cm), firmata e datata, giungeva in laboratorio presentando un appesantimento chiaroscurale causato dall’ossidazione della vernice protettiva

Come l'arte e l'architettura trasformavano uomini esemplari negli Dei. Divinizzazioni e politica

I Greci avevano concesso l’apoteosi solo a semidei come Ercole, che si era guadagnato quella posizione con dodici fatiche, e non poterono negarla ad Alessandro, anch’egli, a suo dire, figlio di un dio. Romolo, l’ecista divinizzato, avrà, secondo Virgilio (Eneide VI, 786 e ss.) “cento nipoti, tutti celesti, tutti abitatori delle “superne vette” e tra questi evidentemente spiccava Augusto. Architettura, arte,  tutto concorreva ad interpretare il desiderio di apoteosi. In Etruria, i templi, normalmente orientati verso Mezzogiorno, rappresentavano la proiezione sulla terra di una divisione sacra del cielo. A Roma si svilupparono raffinate decorazioni simboleggianti il percorso dell’anima, aerea e immortale, verso l’emisfero superiore

I segnali stradali nell'arte – Le opere di Francesco Garbelli reinventano le icone delle vie e le auto

L'attitudine urbana di Francesco Garbelli ha inizio intorno alla metà degli anni '80 del secolo scorso. È importante sottolinearlo, in quanto il suo esordio artistico avviene in controtendenza rispetto al grande ritorno in Europa della pittura (Neoespressionismo in Germania e Transavanguardia in Italia) e in un'epoca in cui l'approccio dell'arte contemporanea verso l'ambiente esterno, in questo specifico caso la città, è rinnovato soprattutto dal graffitismo americano (i cui esponenti più importanti sono senz'altro A-One, Ronnie Cutrone, James Brown, Kenny Sharf e Keith Haring), importato in Italia dal gallerista Salvatore Ala e dalla critica d'arte Francesca Alinovi

Cos’è e quale funzione aveva il "bastone dei pittori"?

In diversi ritratti di artisti o autoritratti, che ritraggono i pittori davanti alla tela, appare un utensile che oggi vediamo molto poco, anche se viene usato, pur in modo molto limitato, ancora. Esso è il cosiddetto bastone poggiapolso, prezioso, nel passato, per la pittura analitica, piena di particolari e di velature o, nel campo contemporaneo, in ambito iperrealista