arte curiosità

Ernesto Achilli – Curarsi con le piante dipinte

Una figurazione tecnicamente di livello, quella praticata da Ernesto Achilli che offre una pittura di qualità tecnica che ha la funzione di portare benessere visivo in chi la osserva.Un rosso intenso, quello caratterizzato dagli antociani sostanze positive per la vita. Per leggere l'intervista all'autore, che illustra questa sua filosofia divisa tra fito-terapia e cromo-terapia, cliccare sul link rosso, per leggere il Pdf impaginato della rivista Stile arte
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Giacomo Balla. Tre autoritratti, tre stili che si sviluppano nel tempo

Proponiamo qui tre autoritratti di Giacomo Balla, emblematici del percorso creativo dell’autore. I primi due, risalenti agli anni Venti, sono da interpretare quali tentativi di fornire una risposta a quella che il Balla futurista definiva, in un suo scritto, “la necessità di entrare nel grande dominio dello stato d’animo plastico con delle nuove forme astratte equivalenti”.
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Il tennis. Uno sport praticato già nell’antica Roma

L'origine del tennis è da ricercare tra i passatempi che allietavano i latini. Già presso i romani, infatti, era in voga un gioco dalle caratteristiche simili. Nel XIII secolo è chiamato pallacorda, e assai praticato in tutta Europa. Nel corso della partita la palla dev’essere lanciata, dopo essere stata colpita con il palmo della mano, nell’altra metà del campo superando una corda tesa.
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Tutti i segreti tecnici di Canaletto e del nipote Bellotto

Canaletto iniziò con una fase tenebra, Ma i collezionisti lo apprezzarono proprio per il sole che farà trasparire dalle sue pitture, già dalla metà degli anni Venti. Dopo i primi due o tre anni caratterizzati dall’uso di un colore sottilissimo, la sua pittura si fa più impetuosa. Il cielo comincia ad essere azzurro, a coprire il bolo rosso. Si nota, anche a livello di dimensioni, una riduzione delle superfici pittoriche. La scelta di supporti ampi lascia il passo ad opere di dimensioni minori. Maurizio Bernardelli Curuz incontra Anna Bozena Kowalczyk,
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Rubino o smeraldo? Come gli anelli svelano lo stato civile degli avi del Cinquecento

Esiste un linguaggio degli anelli che consenta di stabilire lo stato civile degli effigiati, nell’ambito della pittura italiana tra Quattrocento e Cinquecento? Il particolare, che sembrerebbe trascurabilmente accessorio, può in realtà rivelarsi molto utile nell’ambito dell’individuazione dei personaggi ritratti sia per stabilirne o confermarne l’identità - nel confronto con i documenti d’archivio - che per giungere ad una datazione del quadro non soltanto in base agli elementi stilistici ma nel rafforzamento delle evidenze storico-iconologiche che emergono dal dipinto stesso.
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Come vengono rappresentate Fede, Speranza e Carità?

La Fede è posta al centro, con gli attributi del calice e della Croce. Accanto a sè, la Fede reca la Carità - molto spesso rappresentata come una giovane che allatta - e la Speranza, che reca l'attributo di una catena metallica e di un un'ancora, a dimostrazione, da un lato dell'attesa dell'Unione a Dio in un approdo che non lascia il fedele in preda delle onde, ma al tempo stesso - attraverso la catena sollevata - richiama alla necessità di abbandonare ogni vincolo per giungere all'incontro con il Signore
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Nelle tasche degli impressionisti. Come si mantenevano, quanto guadagnavano

Uno degli elementi che contraddistingue il gruppo è quello di un intenso percorso antiaccademico; coloro che poi diventarono pittori di professione, nella devozione all’istante di luce, non avevano seguito generalmente un percorso formativo convenzionale e, in alcuni casi, non avrebbero avuto nemmeno la necessità d’avere un lavoro. La rivoluzione impressionista non nacque poi da un bisogno di tipo economico, ma - almeno inizialmente - dal desiderio di libera espressione di un gruppo di borghesi, in buona parte in grado di provvedere a se stessi sotto il profilo finanziario
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