Ora è una celebrata artista neo-pop, chiamata in tutto il mondo. L'arte del riuso è stata oggetto della sua tesi di laurea. Il percorso iniziato durante il periodo di maternità
Da 35 anni è un protagonista del mondo underground londinese ed europeo. La sua poetica è basata sulla necessità di cambiamento e sul recupero eloquente dei rifiuti. Oggi con le sue sculture mutanti, commoventi e poetiche costruite con materiali di risulta, incarna ancora una volta, un movimento di Resistenza.
Cresciuto nella campagna Friulana fin da piccolo osserva il padre, tassidermista (impagliatore di animali) e lo aiuta in laboratorio. Per lui questa diventa una vera e propria scuola di anatomia, tendini, ossa, muscoli ogni dettaglio gli servirà negli anni a venire. Il bestiario richiama ai diritti degli animali e sottolinea, attraverso i materiali di recupero, che ogni cosa può tornare a una nuova vita
Lo scultore giapponese raccoglie lacerti di legno resi lisci dalle acque, recandosi nella zone del suo Paese in cui si abbattono con regolarità fortunali e tifoni - I pezzi più antichi si presentano straordinariamente lisci - Accumula le varie parti levigate e si attiene a ciò che i pezzi e le forme gli suggeriscono di fare - Un tempo usava bulloni per unire le varie parti - Oggi solo chiodi di legno, come nell'antichità
Foreste delle fiabe, ma anche gli stessi intrichi vegetali, dominati da alberi altissimi, che troviamo nella pittura gotica, in Sant'Eustachio di Pisanello, ad esempio. Il mistero della foresta. Il cuore pulsante del mondo. Ma anche la foresta degli edifici gotici, essi stessi boschi di pietra, in cui avviene il prodigio della discesa dello Spirito. Dopo aver impostato i lavori nelle dimensioni della pittura da cavalletto, Jospin ha, nel tempo, dilatato i quadri-sculture in boschi articolati in foreste, che si interconnettono con misteriose pareti di rocce stratificate. Ma come ottiene questi alberi? Per il fondo sono utilizzati bancali da trasporto, di legno, messi in verticale con i piedi rivolti verso lo spettatori
Siamo rimasti tutti affascinanti, facendo una passeggiata al lago o al mare o soffermandoci nei pressi del meandro di un fiume, notare accumuli di legnetti chiari, levigati dall'acqua e, in genere, più leggeri del legno vivo perchè, se non ancora a bagna, hanno perso acqua e linfa ed essiccandosi lentamente sono diventati compatti. Questi ritrovamenti possono essere condotti a finalità decorative o artistiche in tanti modi. Alcuni molto belli e convincenti,. Alcuni trasformabili da bambini, altri elaborabili da mani adulte. Ma raccoglieteli. Fatene un bel mucchio e usateli in piccoli-grandi lavori nelle lunghe notti d'inverno. Accenderanno l'anima di luce
Debbie Korbel è una scultrice americana, che utilizza rifiuti per realizzare sculture molto poetiche e creative. Come si fa? Bisogna disporre di un luogo nel quale poter lasciare senza problemi i materiali. Poi si parte da una forma che ci suggerisce qualcosa e lavorare, assemblando attorno ad essa, ciò che abbiamo. E' un'educazione alla creatività molto utile per tutti. Perchè ci si abitua a risolvere in modo costruttivo tanti problemi
L'origine dei ritratti realizzati con i tappi di sughero delle bottiglie di vino dall'artista americano Scott James Gundersen può essere fatta risalire ai suoi viaggi attraverso la Repubblica Democratica del Congo nel 2007. Amava osservare che i congolesi non sprecassero nulla, ma ne reinventassero l'utilizzo, con intelligente creatività. Ogni oggetto, una vecchia bottiglia d'acqua, un laccio spezzato o la corteccia del albero di banane, assumeva una nuova funzione
L’autore evita accuratamente di mostrare una composizione fissata in un certo istante, crea, invece, pitture dinamiche, instabili e complesse. In mostra si potrà ammirare un prototipo, esemplare unico, di Tetracono del 1965, alcuni Negativi-positivi su tavola dei primi anni ’50, e la pittura cromo-cinetica realizzata con filtro Polaroid rappresentata da un Polariscop degli anni ’60. Talvolta un cambio di forma è ottenuto sovvertendo la funzione. È il caso delle Sculture da Viaggio, di cui viene proposto un raro esemplare in lamiera verniciata del 1958 accompagnato dalla corrispondente scultura in cartoncino. L'analisi condotta da Luca Zafferano per la mostra milanese del 2018
Una isola artificiale flottante è stata realizzata in Messico dall'artista inglese Richart "Rishi" Sowa. La sua prima isola fu distrutta da un uragano nel 2005; una nuova versione, Joyxee Island, è aperta per i tour dal 2008.
Essa sorge dalle acque di Isla Mujeres, l'isola delle donne, vicino a Cancun.
La nuova isola era inizialmente di 20 metri (66 piedi) di diametro, ma è stata ampliata e portata a 25 metri. Piante e mangrovie sono in crescita. L'isola di plastica contiene circa 100.000 bottiglie. Dispone di tre spiagge, una casa, due stagni, una cascata e un fiume alimentati da energia solare, una lavabiancheria a onda e pannelli solari. Volontari hanno aiutato l'artista nel progetto