“Il Parco Archeologico di Ercolano registra ingressi più che raddoppiati rispetto allo scorso anno, siamo quasi ai numeri del periodo pre-pandemia - dichiara soddisfatto il direttore Francesco Sirano - Ci lasciamo alle spalle un primo semestre di eventi straordinari come il Close up Cantieri, gli Ozi di Ercole, i Venerdì di Ercolano, che hanno consentito di rivivere il Parco in un’atmosfera che mancava da alcuni anni. E non finisce qui."
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"L’edificio, realizzato nel II sec. a.C., per dimensioni risulta, nella sua fase augustea, uno dei maggiori della Campania, con i suoi 95 metri ca. di diametro, ed è caratterizzato da una cavea che si addossa all’aggere delle mura della città antica, secondo un sistema di relazione tra la cinta muraria e la struttura scenica che trova numerose testimonianze in altre città campane". - dicono in Soprintendenza
"Il corredo del piccolo defunto è molto ricco per l’epoca: oltre a numerosi vasi, il capo del sepolto è infatti cinto da una benda d’oro decorata a sbalzo, e al collo sono tre pendagli ad anello in argento. Uno di essi presenta un castone girevole costituito da uno scarabeo in faïence (un impasto vetroso) di produzione egiziana
Piatti, vasi, anfore, oggetti in vetro e terracotta lasciati in bauli e armadi, abbandonati frettolosamente durante la catastrofe e recuperati oggi con gli strumenti dello scavo stratigrafico. Ma anche oggetti meno documentati come un prezioso bruciaprofumi decorato, e il gruppo unico di sette tavolette cerate raccolte da un cordino, di cui è stato possibile realizzare un calco.
Tableaux vivants, spettacoli e visite notturne. Un agosto suggestivo al Parco archeologico di Pompei
“Accogliamo i nostri visitatori nella parte centrale del periodo estivo - dichiara il Direttore Sirano – con aperture inclusive e vicine a tutti coloro che risiedono e che hanno scelto di trascorrere su questo splendido territorio le proprie vacanze”
Pompei apre i suoi archivi digitali, attraverso il sistema Open Pompeii. Una rivoluzione nella consultazione dei dati sul patrimonio archeologico del Parco, nell’ottica della massima accessibilità e interattività nella ricerca e nella fruizione.
L'insenatura era già in età repubblicana occupata da ville marittime. Tra i principali edifici sommersi visibili vi è il ninfeo di età claudia, posto a -7 m sul fondali marini antistanti Punta Epitaffio, mentre, a est del ninfeo vi è una villa attribuita alla famiglia dei Pisoni per i boli impressi su una conduttura idrica di piombo. Altre ville e terme occupavano l’ampio settore attorno al lacus oggi sommerso: tra queste, per i suoi noti pavimenti a mosaico va sicuramente citata la villa c.d. con ingresso a protiro, una delle più visitate da sub e snorkelisti.
"Di età repubblicana questo mausoleo a cuspide è realizzato in opera reticolata ed è considerato unico nel suo genere in tutta la Campania. - scrive il sito Campi Flegrei - La pianta è di forma quadrata , esternamente cilindrico con cinque nicchie. I piani dell’edificio sono due e quello inferiore è stato portato alla luce di recente".
Il caso della villa di Positano. Alcuni giorni dopo l'eruzione, con le piogge, la reattività delle piroclastiti trasformò l’ammasso caotico fangoso in una sorta di tufo durissimo che seppellì e, al tempo stesso, preservò i resti della villa. Parti delle strutture lignee del tetto e solaio superiore crollarono
Si ipotizza che dal 62 d.C. fino al momento della sua distruzione causata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., l'edificio fosse destinato alle celebrazioni del culto di origine orientale del dio Sabazio, venerato anche dal proprietario di una domus vicina, che possedeva un busto in bronzo del dio