Dal 23 giugno al 14 luglio 2024, Desenzano del Garda si prepara ad accogliere una retrospettiva dedicata a Lucia Anessi, figura poliedrica che ha saputo coniugare con maestria la pittura e la poesia.
L'unicorno era infatti considerato un animale sessualmente focoso, basilarmente intemperante nei confronti dei propri desideri sessuali. I suoi massimi appetiti si riteneva che fossero suscitati dalle ragazze, al punto che, nell'antichità si pensava che potesse essere catturando, lasciando come esca, nel bosco o in una radura, una vergine, cioè una donzella. L'immagine può essere ben compresa nella bruciante definizione che ne dà Leonardo da Vinci, all'interno degli scritti dedicati alla funzione simbolica degli animali
La sua pittura è l'esasperazione del barocco veloce, di decorazione. Aveva una tecnica rapida ma sicura. E' interessante ricordare l'episodio della scommessa vincente con i frati: mentre Cifrondi lavorava in una chiesa a Gandino, in Val Seriana, scommise con Padri del convento che, nel tempo impiegato da loro per recitare il vespro, egli avrebbe realizzato un quadro istoriato con molte figure
Un sondaggio nel settore meridionale della villa ha infine accertato l'esistenza di alcuni vani pertinenti ad un edificio antecedente la grande villa, intenzionalmente abbandonato e demolito a livello delle fondazioni al momento della nuova costruzione. Era quella la casa del Poeta?
Le due immagini - la prima: una foto di corso Garibaldi a Brescia, con la Fontana della Pallata e l'inizio di corso Goffredo Mameli ; e la seconda: “La Pallata sotto la neve”, suggestivo dipinto a olio di Angelo Inganni - sono, infatti, sono incredibilmente simili
La mostra - allestita all'Aab di Brescia - tocca per punti l’intera opera di Romanelli, soffermandosi sul paesaggio, soggetto a lui molto caro, per giungere, come sottolineato da Massimo Tedeschi, agli “ultimi commoventi lavori realizzati con fil di ferro ritorto hanno il sapore dell’urlo grafico, della riduzione drammatica del tutto a una linea continua. Quasi un messaggio che Romanelli - da qualche luogo imperscrutabile e misterioso - continua a consegnarci, attraverso le sue opere.”
Il tratto del manufatto di un sistema di rifornimento idrico di 20 chilometri verrà spostato in un’area poco distante dal luogo del ritrovamento per permettere la continuazione dei lavori dedicati al raccordo autostradale; al termine di essi, verrà riposizionato in loco e reso visibile anche al pubblico
Gli archeologi: "Lucone D, seconda settimana, quarto giorno. Sotto lo strato torboso marrone con macchie gialle è emerso un mare di cocci… vasi frammentati uno su l’altro, ossi animali e selci… Cercasi amanti di puzzles. Il Reparto Grandi Frammentati è già all’erta! Rimanete sempre sintonizzati sui nostri canali per seguire i nostri lavori".
"Asportato per una fascia di pochi metri lo strato bianco… - dicono gli archeologi - siamo stati travolti dai materiali archeologici: piccoli vasi interi, grandi vasi completamente ricostruibili… Tra le cose più interessanti, una e mandibola di maiale forata, una scheggia di ossidiana proveniente dal Sud, un boccale carenato intero…".