Enrico Baj torna a Palazzo Reale con una retrospettiva antologica: il maestro della neoavanguardia celebrato a cent’anni dalla nascita

Enrico Baj, una delle figure più influenti della neoavanguardia italiana, è protagonista di una grande retrospettiva a Palazzo Reale, Milano, per celebrare il centenario dalla sua nascita. La mostra, allestita nella suggestiva Sala delle Cariatidi, ripercorre l’intero percorso creativo dell’artista, dalla sua adesione ai movimenti del Dadaismo e del Surrealismo fino alla fondazione del movimento dell’arte nucleare.

Curata da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj, l’esposizione propone quasi cinquanta opere che attraversano i momenti salienti della carriera di Baj. Tra queste, I funerali dell’anarchico Pinelli, esposte a dodici anni dall’ultima volta nella stessa sala, ora integrati in un percorso che ne sottolinea il dialogo con altri lavori del maestro.

I funerali dell’anarchico Pinelli, 1972, allestito a Milano, Palazzo 2012 foto di Andrea-Scuratti

L’allestimento, curato da Umberto Zanetti e sponsorizzato da UniFor, trasforma la Sala delle Cariatidi in uno spazio immersivo. L’opera monumentale Apocalisse, con le sue trecento sagome in parata, accoglie i visitatori in un’atmosfera quasi onirica, evocando un mondo surreale e grottesco, segno distintivo della poetica di Baj.

Dieci sezioni tematiche esplorano i momenti più iconici della produzione dell’artista, dal gruppo dei Meccano agli Ultracorpi, con un focus sull’ironia e la critica sociale che caratterizzano il suo lavoro.

1964_Enrico Baj

BAJ CHEZ BAJ
Milano, Palazzo Reale
8 ottobre 2024 – 9 febbraio 2025
a cura di
Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj
Info su www.palazzorealemilano.it 

Biografia di Enrico Baj

Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003) è stato uno degli artisti più originali e influenti della scena artistica italiana e internazionale del secondo Novecento. La sua carriera si è contraddistinta per una forte vena sperimentale e un profondo impegno sociale e politico, espresso attraverso opere caratterizzate da un uso innovativo di materiali e tecniche.

Fin da giovane, Baj si avvicina al mondo dell’arte studiando all’Accademia di Belle Arti di Brera e si laurea successivamente in giurisprudenza. Tuttavia, è nell’ambito artistico che si afferma rapidamente come una delle voci più interessanti della neoavanguardia. Nel 1951, insieme a Sergio Dangelo, fonda il movimento dell’arte nucleare, caratterizzato da una forte critica alle convenzioni accademiche e all’arte tradizionale, influenzato dalla paura nucleare e dalla distruzione post-bellica.

Le opere di Baj si distinguono per il loro carattere ludico, grottesco e ironico, mescolando tecniche tradizionali con materiali insoliti come tessuti, bottoni e oggetti di scarto. In particolare, i suoi celebri Generali e le figure Meccano, realizzate con frammenti meccanici e decorazioni kitsch, sono divenute simbolo della sua lotta contro il potere e il militarismo. Baj ha abbracciato anche tematiche sociali e politiche, schierandosi apertamente contro ogni forma di autoritarismo e ingiustizia, spesso con toni satirici e provocatori.

Nel corso della sua carriera, ha esplorato vari movimenti artistici, tra cui il Dadaismo, il Surrealismo e l’Informale, creando un universo artistico personalissimo. Collaboratore e amico di figure di spicco come Marcel Duchamp, Man Ray e Asger Jorn, Baj ha partecipato a numerose esposizioni internazionali, tra cui varie edizioni della Biennale di Venezia e della Documenta di Kassel.

Tra le sue opere più significative si ricordano I funerali dell’anarchico Pinelli, un imponente collage in omaggio al ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, e le serie dedicate ai Mobili antropomorfi, alle Parate militari e agli Specchi.

L’eredità di Enrico Baj è quella di un artista che ha saputo unire arte e critica sociale, proponendo un linguaggio visivo innovativo e potente, ancora oggi capace di affascinare e far riflettere il pubblico.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa