Nessuno avrebbe immaginato che quel giorno di festa e di esplorazione avrebbe potuto tradursi in una vera pioggia di denaro. Prima trovato in un campo arato. Poi trasformato in euro. Con la gioia di tutti. I lavori agricoli non avrebbero infatti ulteriormente giovato al tesoro normanno.
Il prezioso tesoro composto da 2.584 penny d’argento, risalente all’epoca della conquista normanna, è stato acquisito ora dal South West Heritage Trust, un’organizzazione non-profit impegnata nella tutela del patrimonio culturale. Valutato ben 4,3 milioni di sterline (5.171.266 euro), si tratta del più grande e prezioso ritrovamento di questo tipo mai scoperto in Inghilterra. L’acquisizione è stata resa possibile grazie a una sovvenzione di 4.420.527 sterline dal National Lottery Heritage Fund, integrata da 150.000 sterline dall’Art Fund.
Come è stato trovato il tesoro
Il tesoro è stato portato alla luce nel gennaio del 2019 da un gruppo di sette metal detectoristi, tra cui solo due esperti, Lisa Grace e Adam Staples. Durante una sessione di addestramento, uno dei novellini ha individuato il primo penny d’argento di Guglielmo il Conquistatore. Subito dopo, sono state trovate altre monete e, in poche ore, il gruppo si è ritrovato con un secchio colmo di migliaia di monete d’argento. Sebbene la procedura corretta avrebbe richiesto di interrompere subito la ricerca e segnalare la scoperta alle autorità archeologiche, i cercatori hanno continuato per altre cinque ore prima di contattare il Portable Antiquities Scheme. Solo una settimana dopo, il tesoro è stato depositato al British Museum. L’errore nella procedura non ha comportato problemi per i cercatori perché gli esperti hanno riconosciuto – ma ciò sarebbe avvenuto, in Italia? – che gli strati archeologici erano già stati sconvolti da decenni e decenni, se non da centinaia d’anni di arature.
Un tesoro senza il contesto archeologico
A causa dei lavori agricoli nel corso dei secoli, le monete erano state infatti parzialmente disperse. Tuttavia, la perdita dell’opportunità di condurre scavi archeologici appropriati ha rappresentato una notevole mancanza, poiché questo tesoro fornisce una rara finestra sulla situazione immediatamente successiva alla conquista normanna dell’Inghilterra.
La composizione del mare di monete
Il tesoro della Chew Valley comprende 1.343 penny d’argento di Guglielmo il Conquistatore (regnante dal 1066 al 1087) e 1.240 monete dell’ultimo re anglosassone, Harold II (regnante solo nel 1066), nonché un penny di Edoardo il Confessore (regnante dal 1042 fino alla sua morte nel gennaio del 1066). Il tesoro include anche tre “muli,” combinazioni contraffatte di monete di Guglielmo e Harold, create da monetieri per evitare il pagamento di tasse.
Uno degli aspetti più affascinanti di questo tesoro è la presenza dei nomi di circa 100 monetieri provenienti da 46 zecche inglesi. Questi nomi rappresentano alcune delle prime testimonianze scritte di individui provenienti da specifiche città inglesi. Le monete sono tutte databili tra il 1066 e il 1068, il che rende questo tesoro il più grande e importante ritrovamento di monete immediatamente successive alla conquista normanna e il più imponente tesoro normanno mai scoperto dal 1833.
Un capitale sepolto durante i disordini
Si ritiene che il tesoro sia stato sepolto nel 1068, in un periodo di grande instabilità nella regione della Chew Valley, in quella che sarebbe stata successivamente una proprietà di Gisa, cappellano di re Edoardo il Confessore e vescovo di Wells. Al tempo, la Chew Valley era coinvolta in una ribellione contro il governo normanno, guidata dai figli di Harold II. È probabile che le monete siano state sepolte per essere protette durante questo periodo turbolento.
Esposizione e futuro delle monete
Il tesoro della Chew Valley sarà esposto al British Museum a partire dal 26 novembre. Successivamente, sarà in “tournée” nei musei del Regno Unito, tra cui Bath, vicino al sito del ritrovamento, prima di stabilirsi permanentemente al Museum of Somerset a Taunton.
Come saranno divisi i 5 milioni di euro
Gli introiti ricavati dalla vendita del tesoro della Chew Valley, valutato 4,3 milioni di sterline, – quindi 5milioni e 121mila euro – saranno divisi equamente tra il proprietario del terreno su cui è stato scoperto il tesoro e i sette scopritori. Ogni scopritore riceverà una quota proporzionale della metà del ricavato, mentre l’altra metà spetterà al proprietario della terra.
Questo sistema di divisione è regolato dal Treasure Act del 1996, una legge britannica che stabilisce come devono essere gestiti i tesori ritrovati. La legge garantisce che chiunque scopra un tesoro e lo segnali correttamente riceva una ricompensa, condividendo i guadagni con il proprietario del terreno, incentivando così sia la tutela del patrimonio archeologico che il coinvolgimento responsabile dei cercatori amatoriali.
In questo caso, i sette cercatori, che per la maggior parte erano alle prime armi, vedranno premiato il loro lavoro di scoperta con una considerevole somma, pur essendo state segnalate delle violazioni procedurali iniziali nella fase di recupero del tesoro.