Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Archeologia a colpo d’occhio. Trovato ora nel forte romano di Vindolanda. Cos’era? Perché quei fiori? Rispondono gli archeologi

Le donne non mancavano, a Vindolanda e nel sobborgo lì vicino. Gli ufficiali di grado maggiore si spostavano con le famiglie. E altre donne erano impiegate nel forte. E' poi evidente il fatto che esistessero forme particolari di "assistenza" praticate forse nei locali del piccolo borgo che sorgeva all'esterno del forte stesso.

La scoperta: “I papiri di Ercolano rivelano il luogo esatto di sepoltura di Platone”. Le informazioni tra lettere bruciate. Ecco il punto

Ma le rivelazioni non si fermano qui. Attraverso l'analisi accurata dei testi e la comparazione con altre fonti antiche, i ricercatori hanno anche svelato dettagli sorprendenti sulla vita e sulle vicende di Platone. Dalle sue presunte esperienze come schiavo a Egina, fino alle sue opinioni sprezzanti sulla musica barbara, ogni nuova informazione apre finestre su mondi sconosciuti della storia antica.

Cos’è? Trovato in questi giorni presso il forte degli antichi romani. L’ipotesi degli archeologi impegnati nello scavo

Dopo una prima pulizia, il reperto si è rivelato "essere - dicono gli archeologi tedeschi - una figura inginocchiata alta 30 centimetri, con una testa umana e braccia che si appoggiano sui fianchi. Tuttavia, la parte inferiore del corpo si fonde in una struttura simile a un serpente, conferendo alla figura un aspetto ibrido e misterioso". Per certi aspetti, per quanto consumata, l'immagine potrebbe rinviare anche a quella di un piccolo plantigrado. Forse un simbolo militare o etnico?

Il piacere del vivere in campagna, dopo il Rinascimento. Fotocronaca della mostra nella restaurata Casina di Pievedizio

Il pubblico ha visitato con notevole interesse la mostra, allestita tra le colonne marmoree dell'antica stalla. La mostra tocca più punti. Dal sogno arcadico al pensiero di un mondo che cercava un punto di accordo e raccordo tra corpo e spirito, attraverso la pittura dei sensi ne quella religiosa. Grande interesse per le nature morte, con la ricerca di piccole figure arcimboldesche che gli autori del seicento inserivano nelle composizioni

Gli archeologi giapponesi: “Abbiamo trovato la villa vesuviana di Augusto, in cui morì. Fu poi sepolta durante l’eruzione vulcanica”

Le ricerche di laboratorio confermano che la villa, sulla quale fu poi costruito un altro edificio, esisteva prima dell'eruzione del 79 d'.C. L'imperatore si sarebbe spento qui. Un lavoro di indagine basato su datazioni del nucleo arcaico e sul riuso di parte dei materiali nella villa sovrastante del II secolo