«La mostra – afferma Barbara Guidi, Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa – ripercorrerà gli alti e innovativi raggiungimenti di quell’arte che fu in grado di dialogare con le conquiste della pittura, quando non addirittura di influenzarla, quasi che l’una fosse lo specchio dell’altra»
I visitatori potranno entrare nelle antiche sale del Collegio – solitamente accessibile solo su prenotazione – e visitare gli studi d’artista di Nicola Bizzarri, Federico Falanga, Chiara Innocenti Sedili, Elena Vignoli e Aurora Vinci, locati su tre livelli del palazzo della fine del XVII secolo
La struttura principale era quello che viene chiamato un edificio a sala – lungo 12 metri e largo 6,5 metri, con un'estensione orientale o annesso di circa 5,5 metri quadrati
Signora, chi era suo padre? Un illuso? O un epigono di “Fantomas”, personaggio simbolo del crimine impunito, uscito nello stesso 1911 dalla fantasia di Marcel Allain? "Papà Vincenzo era un idealista. Nato a Dumenza l’8 ottobre del 1881, andò in Francia nel 1909 e, dopo essersi adattato a ogni lavoro, fu preso in una squadra di imbianchini!.
Nel 43 d.C., le armate romane sbarcarono in Britannia, affrontando la resistenza dei principi britannici Togodumno e Carataco. Dopo una battaglia decisiva a Rochester, i Romani conquistarono il sud-est dell'isola, stabilendo Camulodunum come capitale con un tempio dedicato a Claudio. La provincia di Britannia fu in gran parte sotto il controllo romano, e la legio XX Valeria Victrix fu temporaneamente collocata a Camulodunum.
Francesco Brescianini da Rovato sapeva della vita, conosceva il partire dal poco e l'avarizia di molti, aveva conquistato il mercato con l'aria di un non mercante, e portava in giro la sua roba pittorica quasi fosse un costrutto magico, venuto fuori dal nulla, dalla magia di un personaggio lontano della provincia bella su un confine tra la pianura e la valle
La squadra ha iniziato a scavare il baule di un marinaio nella zona del castello di prua, dove viveva la maggior parte dell'equipaggio, che conteneva numerosi manufatti tra cui pistole, oggetti militari, calzature, bottiglie di medicinali e monete. I manufatti recuperati saranno studiati a Ottawa e sottoposti a trattamenti di conservazione prima che molti vengano restituiti per essere esposti al Nattilik Heritage Centre a Gjoa Haven (Uqsuqtuuq), Nunavut. Gli archeologi hanno anche scattato migliaia di foto digitali ad alta risoluzione, che verranno utilizzate per produrre modelli tridimensionali altamente accurati per comprendere meglio come il sito sta cambiando nel tempo.
Estendendosi per circa 400 ettari, la necropoli ospita migliaia di sepolture, di cui solo una piccola porzione recintata e visitabile comprende circa 10 ettari con circa 400 tumuli. Le tombe risalgono dalle più antiche del periodo villanoviano (IX secolo a.C.) alle più recenti del periodo ellenistico (III secolo a.C.). La sua origine può essere ricondotta a un nucleo di tombe villanoviane nella località Cava della Pozzolana. Il nome "Banditaccia" deriva dal fatto che, dalla fine dell'Ottocento, la zona veniva affittata tramite bando dai proprietari terrieri di Cerveteri a favore della popolazione locale
Gli archeologi concludono che il mistero di questa scoperta rimarrà finché non verranno effettuati nuovi lavori archeologici nelle zone circostanti la grotta, per cominciare a unire diversi elementi e capire cosa ci facevano questi strumenti in quella cavità e come e perché siano giunti lì.
La maggior parte delle monete trovate sul pavimento, ha aggiunto Gallimore, risalgono al regno dell'imperatore romano Costanzo II, che regnò dal 337 al 361 d.C.. L'ultima moneta fu coniata tra il 355 e il 361. Le monete erano probabilmente conservate in un un vaso o una borsa di ceramica caduta a terra durante la distruzione del negozio, ha concluso