Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Il tesoro romano nella palude. Uno studio analizza origini di un servizio da tavola in bronzo nascosto durante le invasioni

Il contenuto del tesoro è un mix di trenta manufatti in metalli vari. Tra i pezzi presenti, figurano diversi recipienti in lega di rame, come una grande ciotola scanalata, sei ciotole emisferiche di tipo "Irchester", quattro colini con manici, un colino, un piatto con manici, due piatti, un piatto con bilancia e un grande vaso. Oltre ai manufatti in rame, sono stati rinvenuti oggetti in ferro, tra cui due asce e un martello a croce da fabbro. Basandosi sui paralleli con manufatti in argento di alcune tipologie di contenitori presenti in altri tesori romano-britannici, si stima che il tesoro possa essere datato al IV secolo

Palle da cannone e assalti dai pirati. Un relitto di una nave da trasporto del XV secolo rivela mari infestati. E l’ultimo tiro

La nave, lunga circa 50 piedi, è realizzata in quercia e giace a circa 75 piedi di profondità. Attraverso analisi dendrocronologiche dei campioni di legno, gli archeologi hanno determinato che il materiale proveniva da diverse località del Nord Europa e che almeno una parte del legno era stata abbattuta nel 1467

Sconvolgente. Il radar-laser rivela 6mila piattaforme di città del 500 d. C. ancora nascoste sotto le foreste. Cosa sono

Questa scoperta non solo ridefinisce la nostra comprensione del passato amazzonico ma sollecita anche una rivalutazione delle idee preconcette sullo sviluppo delle civiltà su scala globale. Gli esperti si interrogano ora sulla complessità di queste antiche società e sulle possibili influenze che potrebbero aver avuto su altre culture dell'epoca. Un nuovo capitolo si apre nell'esplorazione del passato nascosto della giungla amazzonica, portando alla luce una civiltà antica e avanzata finora sconosciuta

Portate in salvo le due pietre circolari scoperte nel castelliere di Trieste. Una è una mappa celeste di oltre 2400 anni fa. Il video

"Le pietre, con la possibile rappresentazione di una mappa celeste, sono state prelevate dal sito archeologico di proprietà demaniale del castelliere di Rupinpiccolo a Sgonico e messe in sicurezza dalla Soprintendenza, in collaborazione con l'Universita Ca Foscari, in attesa di trovare il luogo più adatto alla loro conservazione e alla loro successiva eventuale esposizione al pubblico". Lo comunica la stessa Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

Nuovi reperti emergono dal santuario di Artemide. Ricchi depositi devozionali e fuochi anomali per sacrifici

L'edificio ha riservato agli archeologi numerose sorprese: la sua pianta era absidata, cosa abbastanza insolita per questo periodo, mentre le sue dimensioni erano maggiori di quanto originariamente previsto. La sua lunghezza raggiungeva infatti i 34 metri, che corrispondono a 100 piedi nel sistema metrico greco: questa misura “perfetta” si riscontra su altri monumenti dello stesso periodo.

Gli scienziati analizzano il terreno sotto mosaico romano. Perché la datazione mette in crisi i luoghi comuni storici

Questo ritrovamento smentisce le convinzioni consolidate e apre nuove strade per la ricerca archeologica, gettando nuova luce su un periodo cruciale della storia britannica. La conservazione attenta del mosaico, ora nuovamente sepolto per proteggerlo dagli agenti atmosferici, è fondamentale per preservare questo straordinario pezzo di patrimonio storico

Villa romana scoperta a Bacoli. Forse di Plinio il Vecchio. Da qui partì per l’impresa disperata dopo l’eruzione del Vesuvio?

Forse da quel punto egli vide l'eruzione. "Mia madre gli fa notare che si sta formando una nube insolita, sia per grandezza. - scrive Plinio il Giovane - Lui, dopo aver preso il sole e fatto un bagno freddo, aveva pranzato, restando sdraiato, e studiava. (...) Come ad un uomo molto erudito, a lui sembrò una cosa importante e da conoscere più da vicino. Ordina che sia preparata una Liburnica; a me offre la possibilità di andare insieme. Io risposi che preferivo studiare; e per caso egli stesso aveva assegnato qualcosa da scrivere."

Scavi per il polo scolastico rivelano capolavori dell’edilizia romana. La riconoscenza dell’imperatore Claudio

L'Impero romano investe notevoli risorse per sostenere lo sviluppo della città, includendo la costruzione di strade, acquedotti, dighe e moli sul fiume. Questi investimenti portano prosperità durante l'apice dell'Impero, ma contribuiscono anche alla rapida decadenza nel III secolo a causa dell'elevato costo di manutenzione delle infrastrutture

Soldati in pattugliamento si imbattono in altri oggetti archeologici. Cos’è e di cos’è fatto il reperto portato alla luce dai riservisti

I militari hanno notato un ammasso di terra lungo il bordo della strada, da cui spuntava un pezzo rotondo. Si sono fermati, l'hanno estratto dal terreno e si sono resi conto che si tratta di un manufatto antico. Il reperto è di porfido, roccia che viene cavata a Nord del Paese