La fusione delle immagini in ambiente notturno può essere simulata attraverso la riduzione della grandezza della fotografia che crea la sintesi di elementi colti dal nostro occhio in condizione di relativa distanza dall'oggetto osservato o in un ambiente parzialmente oscuro
Archeologi sono impegnati in questi giorni per rilievi fotogrammetrici che consentiranno di ricavare una mappa ampia e dettagliata sugli immani lavori realizzati nel Neolitico. Essi costruirono isolotti, piattaforme, arcipelaghi artificiali? Perché?
In pittura dicesi anamorfosi la proiezione mostruosa o la rappresentazione sfigurata di un’immagine eseguita su un piano, la quale, nondimeno, da un certo punto di vista appare regolare e fatta con proporzioni giuste”. (Diderot e D’Alambert, “Encyclopédie”, 1751)
Il territorio, soprattutto pianeggiante, è caratterizzato dalla presenza di morbide colline, con alternanza di zone umide e di terreni coltivabili. La presenza di questi bacini d'acqua, anche nell'Europa meridionale e in Italia, favorì lo sviluppo di una cultura precipua - anche rispetto al modo di costruire e di abitare - con la realizzazione di palafitte sui bordi degli specchi d'acqua. Nelle culture del Nord le paludi erano considerate luoghi in cui albergavano le divinità
Nelle domeniche 17 e 24 dicembre la "reggia" dei conti ravennati aprirà le sue porte, per la prima volta in pieno inverno, per trasformarsi in una piazza al coperto addobbata a festa dove divertirsi con spettacoli, laboratori a tema, mercatini, degustazioni e tante iniziative pensate per tutta la famiglia
"I manufatti - affermano gli studiosi - consentono ingrandimenti nominali delle immagini che vanno da 8,3 a 13,2, come indicato nelle nostre misurazioni. Tuttavia, nonostante la lucidatura accurata, i cristalli di rocca presentano imperfezioni che causano distorsioni. Le bande sono contrassegnate da tacche sulle maniglie, e sulla base. Si presume che il numero di tacche sia correlato alla qualità e alla risoluzione dell'immagine stessa." Le tacche sarebbero pertanto servite per identificare le performance delle singole lenti, aiutando nella cernita chi le doveva usare.
La scrittura in minuscole gotiche è ben visibile. Si tratta di una grafia consolidata, non di uno scarabocchio. La tavoletta è stata scoperta sul fondo di una latrina a un'estremità della proprietà. Anche nei tempi antichi, le tavolette delle maledizioni venivano collocate dove era difficile o impossibile trovarle. I maledetti non dovrebbero venire a conoscenza del disastro imminente
Sebbene il loro uso fosse probabilmente diffuso, sopravvivono solo una manciata di primi esempi. I due più noti risalgono alla fine del XIV e al XVI secolo e appartengono al British Museum di Londra e al Museo Galileo di Firenze. Un terzo è stato scoperto da un metal detector nel 2015 vicino a un priorato agostiniano fondato nel 1244 nel Buckinghamshire, in Inghilterra
Il soggetto è elegantissimo. Il pacato e assorto volto della giovane donna si illumina grazie al piccolo libro che appare nella parte inferiore del quadro. Il dipinto - come risulta evidente dall'apparato fotografico dell'asta - presenta una lavorazione e una tela antica, poi reintelata nell'Ottocento
La ricerca è stata pubblicata in queste ore da Antiquity porta in luce gli elementi rivoluzionari della struttura. I miglioramenti funzionali per l'equitazione, suggerita dalla necessità di dare stabilità in battaglia, durante percorsi veloci e lunghi spostamento.. Modello reiterato fino a oggi. E qualche novità sull'invenzione della staffa. Forse non furono i cinesi ad idearla