"Roma continua a restituire preziose testimonianze del suo passato: una splendida testa in marmo integra è stata ritrovata durante i lavori a Piazza Augusto Imperatore curati dalla Sovrintendenza Archeologi e restauratori sono impegnati nella pulitura e nello studio del reperto" annuncia il sindaco di Roma Gualtieri.
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Il 19 febbraio del 197 i due pretendenti alla porpora imperiale si scontrarono nella valle della Saône (battaglia di Lugdunum), non lontano dal punto scavato ora dagli archeologi. Secondo ciò che su può dedurre dalle fonti antiche sembra che sul campo fossero impegnati complessivamente 150.000 armati. L'esercito di Settimio Severo doveva essere numericamente prevalente perchè poteva disporre dell'intero esercito presente sul limes renano e danubiano composto da 200.000 armati
Montebaranzone è una frazione di Prignano sulla Secchia, un Comune di circa 3800 abitanti della provincia di Modena, il cui municipio sorge a un'altitudine di 557 metri sul livello del mare. Matilde di Canossa fece di questo luogo una delle sue residenze predilette, dove vi costruì uno dei fortilizi più importanti della collina tra il fiume Secchia e il torrente Fossa. Il toponimo sembra possa derivare dal pre-latino barranca cioè burrone, oppure da nomi propri liguri o longobardi quali Barancio o Barucio
Nella fossa sono stati trovati una spada, una lancia, una fibbia per cintura, perle di vetro dorate, una fibbia - anch'essa, probabilmente dorata, in origine - e una spilla per fermare il mantello. Finora - ma lo scavo sarà effettuato nel prossimo fine settimana - non sono stati trovati resti ossei. Non è escluso che il guerriero sia stato cremato e che nella sepoltura, accanto alle sue ceneri sia stato deposto il corredo funebre
La presenza di monete romane nel tesoro può essere spiegata con una circolazione residua di materiali molto antichi, che potevano essere scambiati per il valore intrinseco del metallo, l'argento. Pertanto anche le monete fuori corso d'ogni epoca potevano essere utilizzate, dopo la pesatura
Questi frammenti erano sparsi sia tra i resti del fuoco che erano stati gettati nella fossa sepolcrale, sia all'interno dell'urna di argilla che conteneva le ceneri della cremazione. Inoltre, è stata portata alla luce una brocca a un manico, deposta come offerta sul coperchio dell'urna
La cremazione all'interno della tomba 242 era stata posta in un angolo della fossa sepolcrale quadrata. Sorprendentemente, l'analisi dei resti umani ha rivelato che si trattava delle spoglie di un bambino morto all'età di quattro o cinque anni. I familiari avevano equipaggiato abbondantemente la tomba con oggetti funerari, che erano solitamente più comuni tra gli adulti.
Le diverse fasi del processo di lavorazione delle pelli si svolgevano in diverse aree dell'edificio. Il lavaggio delle pelli, che comportava l'uso di sostanze dall'odore sgradevole, avveniva all'interno di grandi contenitori alimentati d'acqua, situati sotto il porticato o forse in un'area distante lungo le rive del fiume Sarno. La concia vera e propria, mediante la macerazione delle pelli, avveniva all'interno di quindici grandi vasche cilindriche conservate in uno degli ambienti dell'edificio. Infine, le pelli venivano battute e lavorate nei piccoli ambienti sul lato est del peristilio, divisi da bassi muretti trasversali. Inoltre, si trova un ampio triclinio estivo, destinato agli ospiti del titolare dell'attività, che risiedeva all'interno del complesso.
Il viso intenso, incorniciato dalla lunga e folta chioma scura, impressionò gli studiosi. Una prima analisi della mummia fu compiuta dall'anatomista Grafton Elliot Smith. L'imbalsamazione era stata eseguita con grande attenzione: i lineamenti del viso perfettamente riconoscibili, così come la chioma è incredibilmente conservata, al punto che Elliot Smith poté notare come la regina non avesse un solo capello grigio