Archeologia – Ultime notizie ed approfondimenti

Si immergono nella laguna. Trovano sul fondale una preziosa agata incisa romana nei pressi della stanza delle ostriche

"Un simile ritrovamento avvalora l’ipotesi che si tratti di un sito frequentato da romani benestanti, forse proprio di quella villa che è stata ipotizzata da altri" dice l'Unive . "In ambiente lagunare si tratta di un ritrovamento piuttosto raro, ad oggi abbiamo notizia di altre due gemme preziose ritrovate a Torcello e presso Barena del Vigno", afferma Beltrame.
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Una misteriosa fossa etrusca piena di ceramiche scoperta ora a Populonia. A cosa serviva? Perché fu scavata?

Gli archeologi di Sostratos: "Abbiamo scoperto una fossa, per il momento profonda circa 160cm (più o meno il doppio rispetto alle tombe dei dintorni), ricolma di vasi potori -accatastati l’uno sull’altro ed una anfora greco italica di piccolo modulo, questa posta singolarmente nella parte sud...". La spiegazione
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Scavi e che trovi? Terme romane “intatte” nel sottosuolo. La clamorosa scoperta di “bagni abnormi” accanto alla domus

Le terme trovate in questi giorni sembrano, come è stato detto durante la conferenza di presentazione, "troppo grandi per una dimora privata". E' possibile pensare che la domus fosse utilizzata per importanti ricevimenti? La casa sorse al di là delle prime mura difensive della città ed è strutturata come una tipica domus casa romana, con un cortile centrale circondato da un portico. È la più grande casa romana di Merida, ma i bagni ora scoperti sono assolutamente sovradimensionati rispetto alla reale - pur consistente - grandezza della casa.
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Straordinario. Scoperta la ricca domus di un veterano romano e il diploma che concedeva privilegi a lui, alla moglie e ai 6 figli

L'edificio era dotato di un ampio impianto di riscaldamento a pavimento - ipocausto - di terme private, e di numerose stanze. In una di queste è stata trovata la lastra di bonzo. Numerosi i reperti recuperati.
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Archeologia | Un polissoir neolitico trovato dagli archeologi in campagna. A cosa serviva questa pietra? Scavi nei dintorni

Osservando i segni sulla pietra, gli archeologi ritengono che lo strumento passivo di levigazione possa essere utilizzato in particolar modo per la preparazione delle teste d'ascia, strumenti fondamentali per il disboscamento e, all'occorrenza, armi per la difesa personale. Probabilmente il polissoir fu utilizzato durante il neolitico, quando alcune comunità umane decisero di investire sull'agricoltura e l'allevamento, diventando stanziali.
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La parete risuona in modo amplificato. C’è un vano! Si abbatte il muro. Trovata a Napoli cappella del Cinquecento

La scperta durante lavori di ristrutturazione all'Archivio di Stato di Napoli. Al centro di questa gemma artistica ritrovata si trova un affresco raffigurante il Cristo morto tra le braccia di Maria; ai lati i santi benedettini Severino e Sossio, con pastorale e mitria, a testimonianza della ricchezza dell'iconografia religiosa che essa contiene. Ora andrà affrontata l'appassionante fase della datazione e dell'individuazione dell'autore.
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Un tesoretto di monete di Valentiniano scoperto nella cantina di una imponente villa rurale romana

Il ritrovamento di tesoretti, nelle ville romane, non è infrequente. Erano nascosti sotto i pavimenti, in fenditure dei muri o angoli della cantina. Punti dei quali, molto probabilmente, una sola persona conosceva l'esistenza. La morte dei proprietari o il loro allontanamento non ne ha permesso il recupero
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Archeologia | Scavi a Fano. Sono i resti della Basilica di Vitruvio? Un altro vano scoperto in queste ore. Il breve video girato con il drone

Nel video, realizzato grazie al drone, è possibile notare la presenza di un nuovo vano (che abbiamo denominato “vano C”), a pianta rettangolare e di ridotte dimensioni, purtroppo privo di pavimento, probabilmente asportato in epoca tardoantica o medievale. I muri conservano tracce di intonaco parietale, ma l’assenza di bucature nel paramento lascerebbe pensare che questa stanza non avesse le pareti rivestite in marmo, a differenza dei due vani A e B
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Gli archeologi individuano i resti di un palazzo colonnato romano lungo almeno 24 metri. Sono vestigia del Foro sull’Adriatico?

Sono stati scoperti anche due incavi frammentari di tali colonnati. Hanno un diametro di oltre 50 cm, il che significa che il portico doveva essere alto almeno 5 metri. Ciò vuol dire che il colonnato apparteneva a un edificio imponente, monumentale. La parte anteriore dello stilobate fu accuratamente lavorata. L'unica possibile spiegazione di questa disposizione è che si trattasse di un portico che fiancheggiava da un lato il foro romano. È stato portato alla luce anche il muro di fondo del portico, realizzato con pietre accuratamente accostate
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Archeologia | Alla caccia di resti di imponenti strutture romane nel mare delle Cesine di Lecce. Acheo-sub al lavoro. Cosa hanno trovato?

A 15 metri circa dalla costa, verosimilmente in corrispondenza della riva antica, a una profondità che va da meno di un metro ai 3,5 metri, si sviluppa una struttura (settore A) identificata con la fondazione di un possente molo, larga circa 8 m, lunga almeno 90 m, realizzata in grandi blocchi giustapposti e originariamente sovrapposti, oggi crollati e sparsi a causa della forza disgregatrice del moto ondoso.. Una possibile torre-faro. Autori antichi ricordano lo sbarco di Ottaviano da Apollonia al porto di Lupiae, che doveva quindi godere di una certa considerazione nella seconda metà del I secolo a.C. ed essere forse già munito di alcune infrastrutture, per accogliere la nave del futuro imperatore Augusto.
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