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Un’invenzione botanica portò Monet a coltivare e dipingere ninfee. Perché? Il video

La svolta che Monet impresse alla propria pittura, passando dal paesaggio a campo largo, alla visione ravvicinata di porzioni di natura che preludono alla via dell'informale, fu consentita, oltre alle esigenze del pittore di rinnovare le modalità di rappresentazione dell'istante di luce, dal mercato della botanica che, proprio in quegli anni, si apriva all"invenzione", attraverso incroci tra specie esotiche e la bianca europea, delle ninfee colorate. In precedenza, da noi, questi fiori delle acque stagnanti erano nivei. Ma all'esposizione universale del 1889 Latour-Marliac, un possidente appassionato di giardini, presentò le nuove varietà, che conquistarono il pubblico e che gli valsero il primo premio nella propria categoria
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Le monache lascive di Magnasco, racconto dei dolci vizi nel convento. Gola, lusso, musica, eros

Il Magnasco dedicò agli interni di nobili conventi alcuni quadri dominati da un’atmosfera raffinata e aperta al peccato. Tra ironia e denuncia libertina, suore come cortigiane bevono lussuriosamente cioccolata, badano al proprio corpo e incontrano suonatori (con allusioni erotiche insite nel concerto) nel parlatorio.
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Chi era lady Godiva? E perché fu celebrata dai pittori? Perché la bella eroina cavalcava senza veli?

Il ruolo politico delle donne nel Medioevo portava a contemperare le decisioni drastiche e irrazionali dei mariti. La scelta della diplomazia rispetto allo scontro frontale delle armi. Un'icona di proto-femminismo, intensa e sensuale
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Fotografie di nudo artistico di cent’anni fa. I pittori copiavano queste immagini. Il caso di Delacroix

Anche nei dipinti con figura le fotografie si rivelavano ottime perchè sollevavano dalla necessità della presenza dei modelli. La foto con i bianchi neri e i mezzi toni dei grigi, compiva una sintesi della realtà, che veniva poi rielaborata dall'artista. Non ci furono pittori che una, più volte - come Delacroix - o sempre fecero uso di fotografie che fornivano il dato strutturale. Ciò che si richiedeva alla pittura era di riassegnare all'immagine una connotazione umana, sentimentale e adattata allo sguardo occhio-mente, denso di rinvii psicologici.
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A San Martino si facevano i traslochi. Perchè? Il capolavoro di Campi dedicato alla giornata

Una delle opere più intense che documenta il colorito traffico che si vedeva nelle campagne all'inizio di novembre è dedicato Al San Martino" o trasloco e realizzato da Vincenzo Campi nel Cinquecento. Il trasferimento dei contadini che prendevano una cascina e i campi in affitto, cadeva sempre nel giorno di San Martino poichè da quel giorno in poi il contratto non era più valido. I lavori dei campi erano finiti, il raccolto diviso e venduto e, dopo i primi giorni freddissimi di Ognissanti e dei morti, la stagione solitamente diventava più mite per qualche giorno per qualche ora, attraverso la cosiddetta estate di San Martino, che cade l'11 dicembre, giorno consacrato al cavaliere di Tours che vedendo un povero infreddolito - che poi era Gesù, secondo alcune narrazioni - aveva diviso in due il mantello, mentre la temperatura dell'ambiente si alzava per evitargli il freddo, come gratitudine per il buon gesto. I contratti agrari tenevano conto del fatto che, attorno all'11 novembre la temperatura si alzava di qualche grado e rendeva i trasferimenti più facili
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29 settembre. Buon compleanno, Caravaggio. Tra Bergamo e Milano, le foto di tutti i luoghi dalla nascita alla giovinezza

Immagini e ricostruzione fotografica del periodo più oscuro di Michelangelo Merisi, dalla nascita all'apprendistato nella bottega milanese di Simone Peterzano. Il futuro artista venne alla luce a Milano, ma fu trasferito, da bambino, a Caravaggio, presso la casa del nonno amatissimo, che fu per il bambino una guida straordinaria. Nella cittadina bergamasca frequentò, a livello parrocchiale, le scuole fino all'età di 14 anni. Poi tornò a Milano, dove inizò la formazione artistica
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Adeline, la figlia degli albergatori di Van Gogh: “Troppe fantasie sulla morte del pittore. Io ho visto e ora vi racconto”

Ecco ciò che so della sua morte. Quella domenica era fuori immediatamente dopo pranzo, il che era insolito. Al crepuscolo, non era ancora tornato, il che ci sorprese moltissimo, perché estremamente corretto nei suoi rapporti con noi, arrivava sempre ai pasti regolari. Eravamo tutti seduti sulla terrazza del caffè, cosa che succedeva solo la domenica dopo il trambusto di una giornata più stancante dei giorni feriale. Quando vedemmo arrivare Vincent, era calata la notte- Dovevano essere circa le nove
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I pittori del Trecento dipingevano anche con estratti di aglio e formaggio. Come e perchè?

E’ difficile immaginare che mescolate ai colori, nascoste tra le pennellate, si possano nascondere quelle sostanze che solitamente si trovano nelle cucine delle nostre case: l’aglio e il formaggio, per esempio... La sapienza antica era in grado di coinvolgere anche i cibi nella produzione di sostanze importanti per la pittura, soprattutto come leganti facilmente da reperire e duttili sotto il profilo operativo
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