Il giovane Gabriele lavorò con la tavolozza. Negli anni del liceo dedicò al primo amore “un tramonto d’estate pieno di luce opalina”. E Stile ha ritrovato una “Marina” dipinta dal Vate nel 1892. Qui la storia e le immagini delle opere dell'aspirante pittore e le quotazioni dei suoi cimeli. “Nella sala di pittura il mio quadro mi parve così goffo e scolorito che mi venne la tentazione di sfondarlo con un colpo di pennello alla Goya”. E ancora il 13 maggio, a sera: “Il quadro l’avrai quanto prima; aspetto la cornice che ho già ordinata all’officina ma t’avverto ch’è un lavoraccio ripreso con moltissima fatica, e a forza di lenti d’ingrandimento, da un piccolo schizzo del Marcot”
Figlia del pittore Nicolas Moillon. Quando morì, la madre di Louise si risposò con pittore di nature morte François Garnier, anche lui commerciante del quale divenne allieva. Louise sposò nel 1640 con Etienne Girardot. Dopo l'editto di Fontainebleau del 1685, la famiglia Girardot, che era protestante, fu perseguitata. Louise morì nel 1696 lasciando un testamento "cristiano"
La modella ciociara che più è stata accanto a Matisse e che più di tutte ha significato nella sua storia artistica e anche personale, fu Loreta, che l’artista chiamava Lorette e anche Laurette, come testimoniano la maggior parte delle almeno cinquanta opere che l'artistadipinse da lei ispirato
Esiste un linguaggio degli anelli che consenta di stabilire lo stato civile degli effigiati, nell’ambito della pittura italiana tra Quattrocento e Cinquecento? Il particolare, che sembrerebbe trascurabilmente accessorio, può in realtà rivelarsi molto utile nell’ambito dell’individuazione dei personaggi ritratti sia per stabilirne o confermarne l’identità - nel confronto con i documenti d’archivio - che per giungere ad una datazione del quadro non soltanto in base agli elementi stilistici ma nel rafforzamento delle evidenze storico-iconologiche che emergono dal dipinto stesso.
Romantica o tormentosa, solare o cupa. La neve come rappresentazione dello stato d'animo. L'arte ha assecondato il senso del tempo, non solo meteorologico. I romantici preferirono le tormente, ma accettarono anche i paesaggi pittoreschi nei quali la natura si acquietava, dimostrando, nel pittoresco, il lato apollineo del sublime
La Fede è posta al centro, con gli attributi del calice e della Croce. Accanto a sè, la Fede reca la Carità - molto spesso rappresentata come una giovane che allatta - e la Speranza, che reca l'attributo di una catena metallica e di un un'ancora, a dimostrazione, da un lato dell'attesa dell'Unione a Dio in un approdo che non lascia il fedele in preda delle onde, ma al tempo stesso - attraverso la catena sollevata - richiama alla necessità di abbandonare ogni vincolo per giungere all'incontro con il Signore
Lo stesso artista ammette di non mirare fin d’allora a qualcosa di preciso, ma di interessarsi a simboli preesistenti, come la croce, la luna, il sole, forme archetipe particolarmente suggestive cui fa ricorso in modo del tutto occasionale. Da subito la sua pittura – definita “organica” e “vagamente surreale” – risulta slegata da qualsiasi schematismo geometrico e dalle regole precostituite di uno sterile astrattismo
Estroverso, grande corteggiatore, seduttore formidabile, Picasso pose l'eros al centro della propria vita, intendendolo non solo come appagamento personale o compiacimento narcisistico, ma nella funzione di mtor e vitalistico delle sue opere. E' infatti possibile notare, nella maggio parte dei dipinti, una sorta di principio di piaciare che innesca, senza alcuna sofferenza, il processo creativo. Nel filmato vedremo opere erotiche del maestro spagnolo, a partire dal ricordo adolescensiale di una fellatio
Sono tre terrecotte conservate in Santa Giulia, a Brescia, ispirate ai disegni che il grande maestro dedicò agli studi sul volto e sui "moti dell'anima". Forte la deformazione delle espressioni per questi manufatti che testimoniano l'immediato propagarsi dell'iconografia vinciana in Lombardia
Un grande maestro piemontese che coglie l'emanazione metafisica e la magia del reale nella quotidianità. Questa la cifra di Felice Casorati, uno dei capisaldi della figurazione novecentesca. Le sue opere le quotazioni dei suoi dipinti