BOLOGNA – In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, presso Palazzo Dall’Armi Marescalchi, sono stati presentati per la prima volta i risultati di uno scavo archeologico che ha portato alla luce un vasto complesso architettonico romano situato nell’area delle ex Fonderie SABIEM a Bologna. Questa scoperta offre un contributo essenziale alla comprensione della Bologna antica, mettendo in luce aspetti poco conosciuti della vita quotidiana e delle attività produttive della città. Interessante il grande modulo architettonico portato alla luce. Un ricco edificio annesso a un centro artigianale polifunzionale, ma con specializzazione nell’industria della ceramica. Casa e lavoro, insomma. Tutto nello stesso riquadro. Un modello che ha caratterizzato anche l’espansione economica novecentesca, prima che le ricchezze, sempre più consistenti, suggerissero l’allontanamento dei proprietari dagli opifici. La casa collegata all’officina faceva tanto “boom economico”. Le strutture mentali dell’umanità, a distanza di tempo, negli stessi luoghi non cambiano poi molto.
Uscirà qualche “bollo” che consenta di indentificare il nome dei produttori?
Un complesso di oltre 2000 metri quadrati
Lo scavo, condotto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, ha rivelato un vasto complesso architettonico di oltre 2000 metri quadrati, situato nella periferia occidentale della Bologna romana, non lontano dalla via Emilia.
Il sito copre un arco cronologico che va dal I secolo a.C. al V secolo d.C., un periodo che ha visto Bologna (Bononia) crescere come importante nodo commerciale e culturale.
Divisione funzionale del complesso
L’edificio appare suddiviso in due comparti funzionali. Nella parte meridionale, gli archeologi hanno identificato strutture legate a diverse attività produttive. Tra le scoperte più rilevanti vi sono due fornaci, che testimoniano la produzione di piccoli oggetti in terracotta. Queste fornaci, ben conservate, offrono uno spaccato della vita economica e artigianale della Bologna romana, confermando la presenza di una significativa attività produttiva.
A nord, invece, si trovavano ambienti adibiti a uso abitativo. Gli intonaci policromi rinvenuti su alcune pareti suggeriscono l’esistenza di una residenza di un certo prestigio. Un altro elemento decorativo importante è rappresentato dai resti di una vasca con mosaici, il cui fondo era abbellito da inserti in tessere. Questo dimostra una certa cura estetica nelle abitazioni, anche in un’area periferica della città.
Una scoperta rilevante per la conoscenza di Bologna
La scoperta è stata presentata dalla dott.ssa Valentina Manzelli, funzionaria della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, e dal dott. Marco Palmieri, rappresentante di Phoenix Archeologia, che hanno illustrato l’importanza del complesso. Non si tratta solo di un insediamento abitativo, ma di una vera e propria area produttiva integrata con la vita quotidiana, offrendo un raro esempio di attività manifatturiere in un contesto urbano.
Un passato ancora da portare alla luce
Questo complesso romano non è l’unica scoperta rilevante nella zona delle ex Fonderie SABIEM. Sono stati documentati altri rinvenimenti archeologici di epoca romana, che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti. Ciò conferma il valore storico dell’area e promette future rivelazioni che potrebbero ampliare ulteriormente la nostra conoscenza della Bologna antica.
Bologna romana: un centro vitale di commercio, cultura e produzione
Bologna, anticamente conosciuta come Bononia, fu fondata dai Galli Boi nel IV secolo a.C. e divenne colonia romana nel 189 a.C., entrando a far parte dell’area controllata da Roma. La città si trovava lungo la via Emilia, una delle principali arterie che collegava la Gallia Cisalpina con Roma, e divenne ben presto un importante nodo commerciale.
Le fornaci a Bologna
Le scoperte archeologiche dimostrano che Bologna era non solo un centro abitativo, ma anche un importante centro produttivo. Le fornaci ritrovate presso il sito delle ex Fonderie SABIEM rappresentano solo uno degli esempi di attività artigianali in città. L’esistenza di altre fornaci è stata documentata in diverse aree di Bologna romana, come quella scoperta nell’area di via Saragozza e altre lungo la via Emilia. Queste strutture erano utilizzate principalmente per la produzione di materiali da costruzione, come mattoni e tegole, ma anche per la produzione di oggetti d’uso quotidiano in terracotta.
Le fornaci bolognesi riflettono il carattere produttivo della città, che prosperava grazie alla sua posizione strategica e alla rete di comunicazioni efficienti che permetteva lo scambio di merci e manufatti con altre parti dell’Impero. La produzione ceramica, in particolare, era un’attività diffusa e vitale per la popolazione.
Struttura urbana e vita quotidiana
Bologna romana era organizzata secondo il classico schema urbanistico romano con il cardo e il decumano che si incrociavano nell’area dell’attuale Piazza Maggiore. La città era dotata di importanti infrastrutture come terme, teatri e un foro. Le abitazioni si estendevano sia all’interno delle mura cittadine che lungo le principali vie di comunicazione, come la via Emilia, testimoniando una continua espansione e un’intensa attività edilizia.
Le attività produttive e artigianali erano strettamente integrate nella vita urbana, come dimostrano le fornaci rinvenute in diversi punti della città, segno che la produzione di beni di consumo avveniva spesso nelle immediate vicinanze delle aree residenziali.
Scheda: Bologna romana
Nome antico: Bononia
Fondazione: Colonia romana dal 189 a.C.
Posizione: Situata lungo la via Emilia, importante arteria commerciale che collegava Roma alla Gallia Cisalpina.
Caratteristiche urbanistiche:
- Struttura classica a cardo e decumano.
- Presenza di un foro, teatri, terme e numerosi edifici residenziali.
Attività produttive:
- Le fornaci erano una parte integrante della produzione urbana, con manufatti in terracotta, tegole e mattoni.
- Diverse aree urbane, come via Saragozza e la periferia occidentale, testimoniano la presenza di fornaci legate alla produzione di beni d’uso quotidiano.
Importanza economica:
- Nodo commerciale di primaria importanza, con intensi scambi lungo la via Emilia.
- Centro di produzione artigianale con una forte componente manifatturiera.