Un bel brivido. Le monete appaiono in modo inequivocabile nel terreno. Il capomastro blocca i lavori. Ci si avvicina al buco. “Argento, antiche”. Le monete fuoriescono da ciò che resta di un vaso, forse rotto inconsapevolmente, in tempi immemori, durante lavori agricoli. “Sono romane” dice l’impresario edile. “Ora dobbiamo avvertire la polizia del ritrovamento”.
In un terreno del Leigh and Bransford nel Worcestershire, nell’Inghilterra occidentale, è stato così trovato un tesoro di 1.368 monete romane e dell’Età del Ferro, accuratamente sepolto in una ceramica attorno al 55 d.C.. Questo straordinario insieme, il Worcestershire Conquest Hoard, è il più grande tesoro di monete risalente al regno di Nerone mai scoperto in tutto l’Impero Romano.
Proprio in queste settima nell’insieme di monete è stato dichiarato tesoro e, in questi giorni, i musei iniziano la raccolta di fondi per acquisire questi reperti romani. Il valore stabilito da una commissione di emanazione statale è di 100mila sterline, importo pari a circa 120mila euro che sarà diviso tra chi ha trovato il tesoro e i proprietari del terreno, come prevede la legge britannica. Ci chiediamo perché in Italia – culla dell’Impero romano – non avvengano quasi mai questi ritrovamenti. La risposta è implicita. Attiene al fatto che lo Stato italiano assume una posizione durissima con i privati, forse frutto di un atteggiamento post-fascista e – per quanto riguarda gli ulti decenni decenni – post comunista. Sui beni culturali, invece, la liberale Gran Bretagna riconosce anche il ruolo dei privati cittadini, pur entro precise regole. E così acquisisce materiali.
Il contesto del ritrovamento: il Worcestershire nell’Età del Ferro e sotto Roma
Durante la metà del I secolo d.C., il Worcestershire si trovava in una posizione liminale: un territorio di confine tra le aree dominate dai Romani e quelle ancora sotto il controllo delle tribù britanniche, come i Dobunni e i bellicosi Siluri.
- Malvern Hills e Severn: La vicinanza alle Malvern Hills e al fiume Severn conferiva alla regione un’importanza strategica, tanto per il controllo delle risorse naturali quanto per le comunicazioni militari.
- Conquista romana della Britannia: Nel 43 d.C., l’imperatore Claudio aveva avviato la conquista della Britannia, un processo che avrebbe richiesto decenni per consolidarsi, specialmente nelle regioni occidentali. Negli anni ’50, i governatori romani Quinto Veranio e Gaio Svetonio Paolino intrapresero campagne aggressive per soggiogare le tribù del Galles, portando conflitti e instabilità nei confini occidentali dell’Impero.
Il tesoro di Worcestershire è dunque collocato in un periodo di tensione e incertezza, in cui il denaro rappresentava non solo una risorsa economica, ma anche un mezzo di sopravvivenza e sicurezza.
Il contenuto del tesoro: monete e cultura materiale
1. Le monete
Il tesoro è composto principalmente da denari d’argento, una delle principali valute dell’Impero Romano:
- Datazione: Le monete più antiche risalgono al 157 a.C., mentre quelle più recenti al 55 d.C., periodo in cui il regno di Nerone era appena iniziato.
- Conservazione: Le monete più recenti sono in condizioni quasi perfette, indicando che furono sepolte poco dopo essere state messe in circolazione.
Un elemento particolarmente raro è un stater d’oro coniato dalla tribù dei Dobunni tra il 20 e il 45 d.C.. Questo pezzo rappresenta l’integrazione tra la cultura locale e l’economia romana, testimoniando l’uso di monete locali anche durante l’occupazione imperiale.
2. Il contenitore
Le monete erano custodite in una ceramica romana prodotta probabilmente nei forni situati ai piedi delle Malvern Hills, una zona nota per la produzione di ceramiche di uso comune.
Ipotesi sul contesto del deposito
Secondo gli archeologi, tra cui il dottor Murray Andrews dell’UCL Institute of Archaeology, il tesoro potrebbe essere legato a pagamenti ufficiali o precauzioni contro i conflitti:
- Uso militare: Le monete potrebbero rappresentare il pagamento a un ricco contadino o mercante locale che forniva grano e bestiame alle forze romane di stanza a Worcester.
- Deposito protettivo: La presenza di conflitti nella regione, in particolare le incursioni delle tribù del Galles come i Siluri, potrebbe aver spinto il proprietario a seppellire il tesoro per proteggerlo da razzie.
La presenza romana nel Worcestershire
Sebbene il Worcestershire non sia noto per un’abbondanza di resti romani significativi, esistono alcune evidenze archeologiche che attestano l’influenza di Roma:
- Forte di Worcester: Sebbene ancora poco esplorato, si ritiene che un accampamento romano fosse situato nei pressi di Worcester, utilizzato come base per le campagne contro le tribù gallesi.
- Insediamenti rurali: Piccoli villaggi e fattorie di epoca romana sono stati documentati nella regione, segno di una graduale integrazione economica e culturale.
- Produzione ceramica: La vicinanza alle Malvern Hills favorì l’attività dei forni, che producevano ceramiche utilizzate localmente e distribuite in altre aree dell’Impero.
Un tesoro tra passato e presente
Il Worcestershire Conquest Hoard è stato dichiarato ufficialmente Tesoro nel giugno 2024, con una valutazione di mercato di 100.000 sterline. Attualmente è conservato e catalogato presso la Worcester City Art Gallery and Museum, dove sarà esposto temporaneamente a partire da gennaio 2025.
Il futuro del tesoro
Il Worcestershire County Museum a Hartlebury Castle spera di acquisire il tesoro per una mostra permanente, ma per farlo sono necessari finanziamenti. Una campagna di raccolta fondi è stata avviata dalla Worcestershire Heritage, Art & Museums Charity, che punta a dimostrare il forte interesse locale nel mantenere il tesoro nella contea.