Ogni sfumatura di usi e costumi dell’Impero – nelle sue connotazioni di cultura etnico-antropologica delle origini – viene alla luce nelle necropoli romane. C’era chi partiva su un carro, chi su un mezzo di trasporto simbolico, chi in un’urna, chi con vino e costine di maiale, con belle fiaschette tonde, simili alla zucca del pellegrino, quelle si portavano legate a un carro o a un cavallo o alla cintura.
Durante gli scavi archeologici nel cimitero romano di Heidelberg-Neuenheim, in Germania sono state scoperte altre diciassette sepolture a cremazione e inumazione, nonché una sepoltura di cavalli. I reperti risalgono a un periodo compreso tra il I e il III secolo d.C. Ne dà notizia l’organo regionale tedesco, in questi giorni. Questi ritrovamenti recenti completano risultati precedenti, raccolti durante saggi e scavi del 1966, condotti nell’area. Le sepolture contestuali di animali, soprattutto di cavalli, sono ben documentate nel mondo celtico. I Celti attribuivano un significato simbolico e pratico agli animali sepolti con gli uomini, spesso guerrieri o figure di alto rango. I cavalli, in particolare, erano considerati segni di status e potevano accompagnare il defunto nell’aldilà come simboli di prestigio e forza.
Nel mondo romano, le sepolture contestuali di animali erano meno comuni ma non assenti. In alcuni casi, animali come cavalli, cani, o galline erano inclusi nelle tombe, probabilmente con significati religiosi o simbolici, sebbene queste pratiche non fossero così diffuse come nel mondo celtico. Le sepolture di cavalli insieme a uomini sono documentate, ma spesso queste appartengono a contesti militari o a riti specifici piuttosto che a un’usanza comune. La popolazione di quest’area erano celti romanizzati, culture vicine a quelle dei Galli di Francia e delle popolazioni cisalpine dell’Italia settentrionale. Essi, con i romani invasori, abitavano nei villaggi che sorsero da una parte e dall’altra dal fiume, lungo la strada e nei pressi del ponte. La ricchezza del luogo e la possibilità di lavoro dipendevano proprio dalla presenza di presidi militari e dal ponte sul fiume, che costituiva un passo obbligato per uomini e merci. Ecco, dobbiamo immaginare il cimitero come un luogo ricordo di lapidi e di edifici, che correva lungo la strada, affinché il ricordo dell’individuo fosse presente, nel tempo, e rappresentasse il monumento glorioso a sé e alla cittadina.
Posizione e popolazione
Heidelberg-Neuenheim – luogo di ritrovamento dell’ampia necropoli – è un quartiere della città di Heidelberg, situato nel Baden-Württemberg, in Germania. È posizionato sulla riva settentrionale del fiume Neckar, di fronte al centro storico di Heidelberg. Neuenheim è oggi una zona residenziale elegante e benestante, nota per le sue ville storiche e per gli spazi verdi. La popolazione del quartiere si aggira oggi intorno ai 15.000 abitanti.
Storia e trascorsi romani
Neuenheim ha radici storiche che risalgono all’epoca romana. Durante l’occupazione romana della Germania, la regione era un punto strategico per il controllo del fiume Neckar. L’insediamento romano di Neuenheim faceva parte del limes germanico-retico, il sistema di fortificazioni costruito per proteggere i confini dell’Impero Romano.
Scoperte archeologiche
Nel corso degli anni, diverse campagne di scavi hanno portato alla luce numerosi reperti romani. Tra i più significativi vi sono resti di insediamenti abitativi, oggetti di uso quotidiano, monete, ceramiche e strumenti agricoli. Particolarmente rilevante è stata la scoperta di una villa romana con mosaici e strutture termali, che evidenziano la presenza di una comunità romana benestante.
Circa nel 500 a.C., i Celti fondarono un insediamento di una certa grandezza nell’area di Heidelberg. Si possono ancora vedere tracce del doppio muro di cinta, costruito per difendersi dagli attacchi dei Germani. Duecento anni dopo, questo insediamento fu abbandonato per cause sconosciute.
Periodo romano
La presenza romana a Heidelberg si estese dal primo al terzo secolo d.C. Nel 70 d.C., i Romani fondarono un accampamento nell’attuale Neuenheim, che intorno al 90 fu sostituito da due forti in pietra. Successivamente, fu costruito un ponte di legno sul Neckar, seguito, intorno al 200, da un ponte di pietra. Sulla cima del vicinp colle Heiligenberg si ergeva un tempio dedicato a Mercurio, e il culto di Mitra era anch’esso diffuso. Presso l’accampamento militare di Heidelberg, il cui nome latino è sconosciuto, vi era un fiorente centro di produzione di ceramica. E’ probabile che i resti trovati appartenessero ai borghi civili nati intorno alle fortificazioni e negli affollati punti di transito al ponte. Dopo il 260 d.C., i Romani furono costretti a ritirarsi oltre il Reno a causa delle invasioni degli Alamanni, che avevano superato il Limes e occupato il territorio romano.
Altri insediamenti romani nella zona
- Heidelberg-Rohrbach (circa 5 km):
Questo insediamento si trovava lungo una delle principali strade romane della regione. Gli scavi hanno portato alla luce una villa rustica e un complesso di edifici residenziali. - Mannheim (circa 20 km):
Situata vicino a Heidelberg, Mannheim ospitava un’importante guarnigione romana. Le scoperte includono fortificazioni, abitazioni e un tempio dedicato a Mercurio. - Ladenburg (circa 12 km):
Conosciuta nell’antichità come Lopodunum, era un’importante città romana e sede di un castrum. Gli scavi hanno rivelato mura cittadine, strade lastricate, terme e un anfiteatro. - Worms (circa 45 km):
Una delle città più antiche della Germania, Worms era una città romana chiamata Borbetomagus. Qui sono stati trovati resti di edifici pubblici, strade romane e una basilica paleocristiana.
Questi insediamenti riflettono la vasta influenza romana nella regione del Baden-Württemberg, che serviva come importante snodo commerciale e militare.
Il nome romano di Heidelberg-Neuenheim non è noto.
Il cimitero romano più grande del Baden-Württemberg
Con circa 1.400 sepolture a cremazione e inumazione, il cimitero romano di Heidelberg-Neuenheim è il più grande finora scoperto nel Baden-Württemberg. Questo sito è stato studiato intensivamente tra il 1951 e il 1969, prima che il campo di Neuenheimer fosse sviluppato, ma il numero elevato delle sepolture e alcune aree indagate con saggi del terreno avevano lasciato spazio a nuove ricerche, che non sono comunque completate. Osservando – qui sopra – l’immagine del sito, dall’alto, osserviamo aree ancora intatte, che presentano, in superficie evidenze archeologiche.
Nel contesto della nuova costruzione del Centro tedesco per la ricerca sul cancro (DKFZ) sulla Berliner Straße, la società archeologica AAB, con il supporto tecnico dell’Ufficio statale per la conservazione dei monumenti (LAD) del consiglio regionale di Stoccarda, ha condotto una nuova indagine nel sito laddove esiste la più densa occupazione di tombe.
Nuove scoperte: diciassette tombe e una sepoltura di cavalli
L’indagine archeologica successiva è riuscita a mettere in sicurezza altre diciassette tombe, di cui dodici a cremazione e cinque a inumazione, oltre a una sepoltura di cavalli nell’area già esaminata nel 1966. In più punti si è potuto osservare che l’indagine del 1966 aveva appena sfiorato alcune tombe, senza riconoscerle completamente o scoprendole solo parzialmente.
Corredi funerari e tombe a cremazione
Due tombe a cremazione, situate in particolare nella zona nord-ovest dell’area di studio, contenevano numerosi corredi funerari. Questi includevano piatti di ceramica, ciotole, brocche e lucerne, perle di vetro, vasi di vetro fusi sulla pira e oggetti di metallo con segni di fuoco. Entrambe le tombe sono state fortemente compresse a causa della costruzione e dell’utilizzo del parcheggio DKFZ dagli anni ’70, con il corredo funerario in gran parte rotto.
Una tomba a lastre di mattoni ben conservata
Una tomba a lastre di mattoni si è rivelata particolarmente ben conservata. Sarah Roth, archeologa responsabile della LAD, ha riferito: “Il cadavere era deposto in una scatola di mattoni con coperchio. Attorno a questa furono poste tre brocche con manici, che avrebbero potuto fungere da vasi per le libagioni durante la sepoltura. Tutti e tre i vasi di terracotta erano stati conservati completamente e intatti nella terra.”
Una notevole doppia sepoltura
Tra le quattro tombe dei corpi c’era una notevole doppia sepoltura. Un maschio adulto era deposto in posizione supina nella fossa tombale, con i chiodi di ferro delle scarpe come unico elemento superstite dei vestiti. Sopra di lui giaceva un secondo adulto, anch’esso in posizione supina, con la testa ai piedi del primo. Le gambe erano accovacciate sul lato sinistro, suggerendo che la fossa originale potrebbe essere stata successivamente riutilizzata, spostando il corpo già sepolto.
Importanza delle nuove scoperte archeologiche
L’indagine archeologica del 2024 non solo ha aggiunto ulteriori sepolture al vasto inventario delle tombe di Heidelberg-Neuenheim, ma ha anche rivelato tracce del vecchio scavo del 1966 su gran parte dell’area. Oltre alla documentazione dell’epoca, queste nuove scoperte offrono una visione critica delle fonti del sito. Con la necessaria cautela, è possibile fare dichiarazioni sulla completezza e sull’accuratezza degli scavi precedenti, utili per altre aree del sepolcreto da tempo edificate.
Riti funerari e corredi nel mondo romano
Sarah Roth ha evidenziato l’importanza di essere ricordati anche dopo la morte nel mondo antico: “Le tombe in epoca romana erano spesso collocate lungo le arterie stradali trafficate delle città, se possibile ben visibili in prima fila e contrassegnate da un elaborato monumento funebre o almeno da una lapide commemorativa del defunto.”
Un simile cimitero si estendeva a Heidelberg lungo la strada romana per Ladenburg, oggi all’incirca dall’incrocio Gerhart-Hauptmann-Straße 370 metri a nord-ovest fino al Neuenheimer Feld. Le dimensioni impressionanti di questo cimitero offrono l’opportunità di catturare l’ampia gamma di riti funerari e corredi, mentre gli studi antropologici potrebbero fornire informazioni sul sesso, sull’età alla morte e sulle malattie delle persone sepolte.
Metodologie di scavo del passato e del presente
Gli scavi degli anni ’50 e ’60 furono condotti in tempi brevi e con risorse limitate, spesso senza personale specializzato. L’uso di macchine movimento terra era limitato, e l’area del sepolcreto veniva affrontata con fosse di ricerca larghe quanto un uomo. Questo approccio ha fatto sì che le sepolture più profonde o fuori dalle fosse rimanessero inosservate. “I reperti rinvenuti nelle sezioni di ricerca riempite, come vetri rotti, un barattolo di latta e altri rifiuti, dimostrano quanto velocemente le nostre azioni oggi possano diventare tracce archeologiche,” ha spiegato l’archeologo.
Con questa nuova fase di scavi, il cimitero romano di Heidelberg-Neuenheim continua a rivelare preziosi dettagli sul passato, offrendo una finestra unica sulla vita e le pratiche funerarie di un’antica comunità romana.