Maurizio Cattelan, autoritratto pendente con cappio al collo. E un abito da sposo. E un bouquet nuziale

Vestito come uno sposo a una cerimonia nuziale, il bouquet alla mano, Cattelan si autoritrae immaginando la massima compostezza della gioia che collide con il massimo desiderio di autodistruzione. Al di là di chi ritiene che Cattelan sia provocazione a tutti i costi, ci trioviamo al cospetto di una scultura-allestimento che induce a meditare sui nodi profondi dell'esistere

You di Maurizio Cattelan dal 28.03.2022. Il gallerista Massimo De Carlo di presenta Maurizio Cattelan’s YOU. “YOU è un nuovissimo progetto su cui riflettere istinti umani fondamentali: amore, amicizia, affetto, potere, perdita e sconfitta. – afferma il responsabile della galleria – Questo nuovo lavoro di l’arte appare come una rivelazione e apre le porte a un spazio inaspettato, usato qui per la prima volta, dentro i meandri della Casa della Galleria Corbellini-Wassermann. You è un’allucinazione, un’immagine simultanea di controllo e fallimento. Un generoso gesto di benvenuto o un triste e inevitabile addio, YOU esplora il ruolo dell’individuo nella sfera collettiva: un’ammissione di resa, o forse un’affermazione di gentilezza. Afferma questo nuovo intervento di Maurizio Cattelan la morte di grandi potenze, mentre ne infonde una nuova energia nella forza dell’individuo. Nonostante cerchi di creare una distanza tra l’opera e il spettatore, YOU di Maurizio Cattelan è sicuramente tutto ciò che siamo. Viale Lombardia 17, 20131 Milano (MI), IT milano@massimodecarlo.com T. +39 02 7000 3987”.


MAURIZIO CATTELAN
YOU, 2021
PLATINUM SILICONE, EPOXY FIBERGLASS, STAINLESS STEEL, REAL HAIR, CLOTHES, HEMP ROPE AND FLOWERS
140 × 40 × 25 CM / 55 × 15 3/4 × 10 INCHES


L’immagine choc che Maurizio Cattelan propone attraverso la Galleria De Carlo, a Milano, costituisce – in contionuità con lavori precedenti che mostrano bambini appesi al cappio – la massima provocazione: la distruzione di sé. Forse non c’è violenza maggiore, più estrema, nella negazione della propria vita., nella cancellazione del baluardo dell’auto conservazione. Insopportabile, poiché il cappio ribalta sugli altro ogni senso di Colpa.
Vestito come uno sposo a una cerimonia nuziale, il bouquet alla mano, Cattelan si autoritrae immaginando la massima compostezza della gioia che collide con il massimo desiderio di autodistruzione. Al di là di chi ritiene che Cattelan sia provocazione a tutti i costi, ci troviamo al cospetto di una scultura-allestimento che induce a meditare sui nodi profondi dell’esistere.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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