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Stile Arte

Trovato ora nel forte romano di Vindolanda. Era nell’intervallum. La presenza femminile. Che ci faceva lì? Rispondono gli archeologi

Vindolanda era un forte di truppe ausiliarie costruito dai Romani in Britannia per ordine di Gneo Giulio Agricola nel 79. Nel vasto panorama delle fortificazioni romane, un elemento fondamentale che spesso sfugge all'attenzione è l'intervallum, la strada lungo quale lo spillone è stato trovato

In 34 anni costruisce da solo un castello alto 24 metri nell’ampio giardino di casa. La straordinaria avventura. Le immagini

L'inizio di questa straordinaria avventura risale al 1990, quando Gerry, titolare di un negozio di vestiti teatrali, si lanciò in questo ambizioso progetto, sostenuto dalla moglie. Armato di determinazione e fantasia

Archeologia a colpo d’occhio. Trovato in un campo da un privato. A cosa serviva, cosa rappresenta, di chi epoca è. Rispondono gli esperti

L'osservazione dell'oggetto rivelerebbe, a nostro giudizio, una fenice. Il volatile, infatti, è circondato nella parte del ventre, dalla fiamme. Il simbolo della fenice fu molto utilizzato come impresa personale, cioè come simbolo individuale, al di là del possibile stemma di famiglia

Un percorso misterioso nelle viscere della terra e dell’antica città. Riapre il Teatro antico di Ercolano. Le immagini

ERCOLANO (NAPOLI) - Da mercoledì 15 maggio riapre al pubblico il percorso sotterraneo del Teatro del Parco Archeologico di Ercolano. I visitatori potranno trasformarsi in veri e propri esploratori con caschi, mantelline e torce, per andare alla scoperta della storia dell’antica città.

Gli archeologi scavano per scoprire i segreti della Signora di Elche, “cugina” degli etruschi. Chi era e cosa indossava

E' assai probabile, data la relativa vicinanza alla costa, che il luogo si collocasse come un centro di interconnessione commerciale tra la vasta regione iberica e il mare, dove le navi viaggiavano ad ampio raggio. Un meccanismo, che, precedentemente e nello stesso periodo, faceva crescere le città etrusche

Seguono una leggenda, scoprono un tesoro. Ricercatori portano alla luce oro e argento del “santo truffatore” del ‘700

Si narra che nel maggio del 1708 egli eresse un eremo tra i monti, convincendo tanti malati della sua capacità di curare. La sua figura è rievocata con contorni leggendari. Si dice che l'uomo avesse accumulato un consistente tesoro, nel suo rifugio montano

Guardate, ci sono cavità attorno alla piramide di Giza. Tombe sconosciute. Di chi. Arrivano sotto, fino a 10 metri. La spiegazione

Il Campo Ovest, nel quale sono avvenute le indagini ricognitive, si trova sull'altopiano di Giza, sulla riva occidentale del fiume Nilo, a circa 20 chilometri a sud-ovest dal Cairo. L'area è dominata dalla grande Piramide di Giza. Attorno, come tende più piccole, che si illuminano d'immenso al cospetto della regalità del faraone, le "case dell'eternità" di tanti personaggi importanti

Resti di un mulino a vento trovati in campagna dagli archeologi. Pali, collinette di terra, vele. Come funzionava

I resti dell'edificio portati ora alla luce dimostrano che il mulino aveva un grande palo centrale, che poteva essere girato in modo che le vele fossero sempre rivolte al vento. Il palo del mulino era parzialmente sepolto in un grande cumulo di terra dal quale era sorretto. "Questo - proseguono gli archeologi - appartiene alla prima tipologia del mulino a vento in Europa, risalente al 1100-1200. Il mugnaio versava pesanti sacchi di grano nella tramoggia, che alimentava il grano tra le due macine. La pietra superiore, chiamata pietra corridore, veniva mossa da ingranaggi. Questi erano attaccati al palo centrale del mulino a vento e giravano mentre le vele si muovevano nel vento. La pietra del letto inferiore era fissa. Entrambi avevano scanalature che intrappolavano e tagliavano il grano, macinandolo lentamente in farina.