“Papà, guarda che meraviglia!” Padre e figlio trovano un tesoro nel bosco. A quando risalgono i reperti? Quando furono nascosti? Quanto valgono? Rispondono gli esperti

Cercavano i segni di una strada romana romana e si erano organizzati, anche con le famiglie e i bambini, portando con sé cestini per la raccolta di funghi, nel caso non avessero trovato null’altro. Una bella giornata, quella da poco trascorsa da un gruppo di appassionati di storia, tra i boschi colorati d’autunno. Funghi sì – qualche mazza di tamburo – strada romana, per ora, no. Ma due di loro – padre e figlio – hanno trovato straordinarie monete d’argento nel terreno chiaro, che lascia pensare a vecchie sabbie fluviali o alluvionali. Forse un soldato scavò in quel punto, 400 anni fa, deponendo un sacchetto? O forse fu un civile, che aveva raccolto soprattutto talleri e monete d’argento ad esse simili, confidando nel valore del metallo? Il peso del tesoretto è pari a mezzo chilo. Le grosse monete sono 17.

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“Cosa è successo qui oggi! – scrivono i membri del gruppo di appassionati cercatori di storia e di tesori, Polskie Stowarzyszenie Poszukiwaczy “Husaria” , poco dopo il rientro a casa – Abbiamo trovato un tesoro. Non ce lo aspettavamo affatto Per le ricerche di oggi intorno a Pomiechówek, abbiamo invitato i membri di Nieporęckie Stowarzyszenie Historyczne e SHB Triglav. Insieme dovevamo cercare una strada dei tempi dell’Impero Romano… invece abbiamo trovato monete che risalgono al periodo precedente all’invasione svedese e alla battaglia del Nuovo Palazzo Mazowiecki nel 1655″.

Piotr Duda, archeologo dell’associazione Triglav, ha dichiarato: “Ci stavamo stropicciando gli occhi increduli. Questo è probabilmente uno dei più grandi reperti di questo genere mai scoperti in Polonia, e certamente in Masovia. Il significato storico è oltre ogni misura e il suo valore materiale stimato è di mezzo milione di zloty, cifra equivalente a 115mila euro”.

Autori di questa scoperta sono Sławomir e Szymon Milewscy. Eccoli.

Il tesoro e la sua attuale valutazione

Tra le monete d’argento ritrovate figurano pezzi di grande rarità e valore, come un tallero del 1630 di Sigismondo III Vasa, coniato a Toruń. Questo pezzo, grazie al suo ottimo stato di conservazione, rappresenta un esempio particolarmente prezioso delle monete dell’epoca. Un tallero simile è stato recentemente venduto per 86.000 zloty – circa 20mila euro -. Altri esemplari importanti includono un tallero del Palatinato del 1623 e un tallero tirolese del 1621.

Le monete saranno consegnate all’Autorità voivodica per la protezione dei monumenti di Varsavia, e si spera che le monete possano essere esposte presso il Museo della Campagna di Settembre e la Fortezza di Modlin, dove il pubblico possa ammirarle.

Origine e ipotesi sul tesoro

Come si stabilisce la data in cui fu sepolto il tesoro? Ci si basa, naturalmente, sulla data di emissione dell’ultima moneta battuta. Normalmente chi nasconde del denaro lo fa negli anni immediatamente successivi a quelli in cui è stata coniata la moneta più recente del gruzzolo. Le monete che costituiscono questo tesoro furono emesse nella prima metà del Seicento, in diversi Paesi. L’ultima moneta battuta – desumiamo dall’elenco fornito dall’associazione – risale al 1641. Quelli dopo il 1641 furono anni terribili soprattutto per la Polonia. Volgeva al termine la sanguinosa guerra dei Trent’anni, che si sarebbe conclusa nel 1648. La posizione – in un bosco – lascerebbe ipotizzare che le monete potrebbero essere state sotterrate da un soldato o un mercenario in fuga o da un mercante in cerca di un modo sicuro per preservare i suoi beni. L’altra ipotesi riguarda l’invasione svedese, giunta di lì a poco.

La zona del ritrovamento: Pomiechówek e la storia

Il bosco di Pomiechówek è situato nella regione della Mazovia, una zona con una storia ricca e variegata. Questa regione polacca, oltre a essere stata al centro della vita agricola e commerciale per secoli, è stata teatro di numerose battaglie e invasioni, specialmente nel corso della Guerra dei Trent’anni e successivamente durante l’invasione svedese, nota come “Diluvio”. Questa invasione, avvenuta tra il 1655 e il 1660, devastò vasti territori polacchi, e costrinse molte persone a nascondere i propri beni.

La Mazovia è una regione storica situata nel centro-orientale della Polonia, con Varsavia, la capitale del Paese, come centro principale. Geograficamente, si estende lungo il fiume Vistola e comprende vaste pianure che la rendono ideale per l’agricoltura, ma anche per il commercio e lo sviluppo urbano. E’ ricca di foreste e corsi d’acqua, che ne hanno favorito l’insediamento fin dall’antichità. La Mazovia ha una storia complessa, marcata da invasioni e battaglie, come quelle durante il periodo svedese del “Diluvio” e le successive guerre.

Elenco delle monete fornito dal gruppo

1. 1 Tallero 1621 – Tirolo (Distretto del Tirolo)

2. 1° Patagon di Albert ed Elizabeth – anno incerto (periodo 1616-1621) – Paesi Bassi spagnoli

3. 1 Patagon Albert ed Elizabeth – Data da definire

4. Primo oratore Federico Guglielmo I, 1641 (Brandeburgo – Prussia)

5. 1 Patagon – (ma una moneta diversa)

6. 1 Tallero di Giovanni II, 1623 – ducato del Palatino – Zweibrücken mennica

7. 1 Tallero di Leopold V 1620, Austria

8. 1 Tallero di Sigmund III Vasa, 1630

9. 1 Tallero di Federico I d’Austria – anno indeterminato (periodo 1619-1632)

10. 1 Tallero di Rodolfo II, 1604, Austria

11. 1 Tallero di Johann Georg I 1624, Sassonia, moneta di Dresno

12. 1 Tallero di Johann Georg I 1612, Sassonia, moneta di Dresno

13. 1 Patagon Filippo IV – 1633, Paesi Bassi spagnoli

14. 1 Patagon Filippo IV – 1631, Paesi Bassi spagnoli

15. 1 Patagon Filippo IV – 1638, Paesi Bassi spagnoli

16. 1° Patagon Filippo IV – 1632, Paesi Bassi spagnoli

17. 1 Patagon di Filippo IV – 16*3, Paesi Bassi spagnoli

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa