Ha parcheggiato il camper nei pressi di una splendida spiaggia per trascorrere il fine settimana con moglie e figli. Il mare, in quel punto è azzurrissimo. Rocce chiare si alternano a sabbie luminose. E’ lì che, camminando, il giovane uomo ha visto uno strano blocco metallico, in parte verdastro e in parte bruno. Una concrezione di monete, bloccate dalla ruggine. In 1700 anni si è dissolta la borsa in cui erano nascoste e legate saldamente. L’antico contenitore ha lasciato la forma di sé. Ed ecco spiegato perché il tesoretto è un compatto cilindro. Si ipotizza che le monete fossero nascoste a monte della spiaggia e dell’approdo da qualche commerciante. Probabilmente punti di accumulo e di tesaurizzazione. Un antico scavo nella sabbia e tra i sassi. Una borsa da infilare nel buco. Qualche pietra da spostare lì in cima, una volta chiuso il buco per rafforzare le protezioni. Gli archeologi non escludono però, nonostante la forma molto compatta lasci intendere un interramento, che le monete fossero uscite da uno dei tanti relitti antichi della zona.
La recente scoperta di un deposito di monete antiche lungo la costa settentrionale di Israele, nei pressi di Atlit, arricchisce la comprensione storica di una regione dalla lunga tradizione commerciale e culturale. Durante un campeggio familiare presso la spiaggia di Habonim, una guida turistica, Yotam Dahan, ha rinvenuto un insieme di monete antiche che, dopo secoli trascorsi sott’acqua, si erano incrostate, creando un blocco unico di circa sei chili. Il team dell’Israel Antiquities Authority (IAA), intervenuto per studiare il ritrovamento, ha datato al periodo romano il deposito di monete al IV secolo d.C., un’epoca cruciale per la storia del Mediterraneo orientale, caratterizzata da intensi scambi commerciali, religiosi e culturali.
Ritrovamento di notevole importanza storica
Questo tipo di scoperta è particolarmente significativo poiché si inserisce in un contesto storico e archeologico rilevante per l’antico commercio mediterraneo. Durante il periodo romano, le coste israeliane, e in particolare il tratto attorno ad Atlit, erano punti di approdo cruciali per navi mercantili che trasportavano merci e monete lungo le rotte tra l’Europa, il Levante e il Nord Africa. Il IV secolo d.C. segna inoltre una fase di transizione per l’Impero Romano, con un crescente intreccio tra tradizioni pagane e cristiane e un’intensificazione dei traffici marittimi per sostenere un impero in evoluzione.
Gli esperti dell’IAA, tra cui il direttore dell’unità di archeologia marina Yaakov Sharvit, hanno sottolineato come l’intero tratto costiero di Habonim sia ricco di reperti archeologici subacquei. Le correnti marine e i frequenti naufragi hanno contribuito a disseminare il fondale di relitti e carichi antichi, rendendo quest’area una fonte inestimabile di testimonianze sul commercio marittimo antico. Le scoperte includono ancore, ceramiche e ora questo tesoro di monete, il quale potrebbe appartenere a una nave mercantile affondata che trasportava valuta per scambi commerciali tra il Mediterraneo orientale e le province occidentali dell’impero.
La spiaggia di Habonim nella storia
Habonim e i suoi dintorni non sono nuovi a ritrovamenti di rilievo. Situata vicino alla storica città portuale di Atlit, la spiaggia è famosa per le sue baie naturali e per i fondali che ospitano una varietà di testimonianze archeologiche. L’area è stata abitata e utilizzata fin dal periodo neolitico, circa 9.000 anni fa. Resti di antichi insediamenti sono stati scoperti lungo la costa, e Habonim è conosciuta per essere un ancoraggio naturale che, grazie alla conformazione della costa e alle maree, forniva un riparo sicuro alle navi in transito. Questo porto naturale era utilizzato da imbarcazioni che, per ragioni commerciali o climatiche, si fermavano qui prima di proseguire verso altri porti del Levante.
Le condizioni della zona non sempre hanno garantito un ancoraggio sicuro. I registri archeologici indicano infatti numerosi naufragi storici lungo questa costa, e molti relitti sono stati rinvenuti con carichi ancora intatti. Oltre alle monete romane, le indagini subacquee hanno portato alla luce materiali come ceramiche, strumenti e ancore. La varietà di reperti testimonia l’importanza della zona come centro di scambio, in cui le influenze culturali di diversi popoli si intrecciavano.
Israele e la ricca storia delle monete antiche
Israele è noto per i numerosi tesori numismatici scoperti in diverse regioni, che raccontano secoli di commercio, guerra e scambi culturali. Atlit e Habonim, in particolare, sono stati al centro di ritrovamenti di monete che spaziano dal periodo ellenistico fino a quello bizantino e islamico. Le monete scoperte sono spesso relazionate a eventi storici specifici, come invasioni o periodi di prosperità economica, e offrono una visione dettagliata della vita economica del passato. Anche in tempi recenti, sono state rinvenute monete islamiche d’oro e altre monete del periodo talmudico, il che conferma il ruolo della regione come nodo vitale nei percorsi commerciali antichi.
La scoperta di Dahan e il suo gesto di consegnare le monete all’IAA riflettono una crescente consapevolezza del valore del patrimonio culturale nazionale e la collaborazione tra cittadini e archeologi. Grazie a ritrovamenti come questo, gli studiosi possono continuare a ricostruire la storia della Terra di Israele e a valorizzare le connessioni storiche tra popoli e civiltà lungo il Mediterraneo orientale.