"Siamo stati in grado di sollevare il coperchio sul Medioevo della città e abbiamo avuto l'opportunità di studiare come vivevano le persone, cosa mangiavano e bevevano e come questo cambiava nel tempo"
Indagini geofisiche condotte nella zona non hanno, per ora, consentito di individuare resti di una villa o di un insediamento romano.
L'opera è realizzata evidentemente su una tela settecentesca e il soggetto ricorda quello dello sviluppo della pittura di ritratto nella Repubblica Serenissima (Fra Galgario ecc). Il dipinto presenta una cornice ottocentesca. L'ovale - olio su tela - misura 84.5 x 73.5 cm.
Le monete del "falso Messia" che portò il popolo alla rivolta. Un arco di pochi anni caratterizzati da guerriglia e scontri violentissimi. L'analisi e la storia del materiale ritrovato
“Possiamo dire che i tipi di abbigliamento delle statuette - dicono gli archeologi - sono legati alla cultura frigia orientale e al culto di Cibele e di Dioniso".
Una prima ricognizione condotta sul gigantesco manufatto ha permesso di stabilire che il sarcofago apparteneva al supervisore dei libri del regno della 26esima dinastia. Sotto il coperchio del sarcofago stesso sono state trovate incisioni con i sigilli
L'archeologa: "Quella che è oggetto di indagine è una tomba molto particolare che appartiene al gruppo delle sepolture multiple e simultanee e le chiamiamo così perché consistono in sepolture di un numero variabile di persone (tra 8 e 32 persone) in una stessa tomba, che unisce persone di alto rango ad altre che furono sacrificate per servire al signore come compagni di viaggio".
Osserviamo i cocci, trovati durante gli scavi in corso. Non si tratta di oggetti frantumati dopo la libagione o il pranzo funerario - che spesso si trovano nei pressi delle tombe - ma di ceramiche, non correlate a siti rituali, che presentano forellini. In alcuni casi i fori sono stati realizzati quando il vaso era già stato cotto, come dimostrano i lati della cavità stessa, che presentano microlesioni, sulla superficie, causate dalla trapanazione avvenuta a secco con l'asportazione della patina originale
Per conoscere la composizione del suo contenuto sono state effettuate analisi di impregnazione. - dicono gli archeologi dell'Inrap - Le indagini hanno rivelato la presenza di una miscela di oli, piante e fiori oltre all'ambra grigia.
Si tratta di un gioiello araldico, probabilmente femminile, che risale al Seicento. La scoperta in un campo agricolo a una ventina di centimetri di profondità. Le procedure sono state seguite perfettamente