“Possiamo dire che i tipi di abbigliamento delle statuette - dicono gli archeologi - sono legati alla cultura frigia orientale e al culto di Cibele e di Dioniso".
Una prima ricognizione condotta sul gigantesco manufatto ha permesso di stabilire che il sarcofago apparteneva al supervisore dei libri del regno della 26esima dinastia. Sotto il coperchio del sarcofago stesso sono state trovate incisioni con i sigilli
L'archeologa: "Quella che è oggetto di indagine è una tomba molto particolare che appartiene al gruppo delle sepolture multiple e simultanee e le chiamiamo così perché consistono in sepolture di un numero variabile di persone (tra 8 e 32 persone) in una stessa tomba, che unisce persone di alto rango ad altre che furono sacrificate per servire al signore come compagni di viaggio".
Osserviamo i cocci, trovati durante gli scavi in corso. Non si tratta di oggetti frantumati dopo la libagione o il pranzo funerario - che spesso si trovano nei pressi delle tombe - ma di ceramiche, non correlate a siti rituali, che presentano forellini. In alcuni casi i fori sono stati realizzati quando il vaso era già stato cotto, come dimostrano i lati della cavità stessa, che presentano microlesioni, sulla superficie, causate dalla trapanazione avvenuta a secco con l'asportazione della patina originale
Per conoscere la composizione del suo contenuto sono state effettuate analisi di impregnazione. - dicono gli archeologi dell'Inrap - Le indagini hanno rivelato la presenza di una miscela di oli, piante e fiori oltre all'ambra grigia.
Si tratta di un gioiello araldico, probabilmente femminile, che risale al Seicento. La scoperta in un campo agricolo a una ventina di centimetri di profondità. Le procedure sono state seguite perfettamente
Le operazioni di scavo attualmente in corso dunque mirano a restituire l’intero impianto planimetrico della casa di Leda e ad acquisire dati sufficienti per definire gli ambienti principali delle due domus confinanti a nord e a sud. Al contempo si stanno portando avanti le operazioni di pulitura delle superfici affrescate dai residui vulcanici e i depositi concrezionati, consolidamento dello strato superficiale e di profondità per poi avviare la fase di restauro pittorico.
"Da Falerii Novi continuano a riaffiorare antiche testimonianze del popolo falisco‼️ - commenta l'ente locale laziale - Questa testa marmorea di una piccola scultura maschile è stata rinvenuta nell’area dell’antica città ed è ora custodita nei locali di deposito del Comune, a disposizione della Soprintendenza".
Per la prima volta, in uno scavo archeologico, è stato trovato un marchingegno descritto da Cesare. La protezione dei cercatori d'argento durante la ricerca di una miniera da parte dei nostri antenati. L'accampamento di difesa
Ingranditi, sembrano biscottini. Pan di stelle. Oppure, a dimensione naturale, sembrano le stelline di una pastina da cuore nel brodo. E' tale la precisione estetica che paiono modellate da un abile artigiano, con microstrumenti