Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

C’è qualcosa, là sotto. In provincia di Udine scoprono sotto la ghiaia un’ara romana di 6 tonnellate, un’urna e un volto in calcare

L'urna è composta da una parte frontale che presenta un’iscrizione, riferibile alla gens Apinia, posta all’interno di una cornice modanata, e da due lati, uno dei quali integro, che riportano una decorazione con Eroti alati con in mano rispettivamente una fiaccola rovesciata e un fiore di papavero, simboli del sonno eterno. Il lato posteriore è solo sbozzato e parzialmente rovinato e sfaldato, probabilmente a causa della giacitura nell’acqua per un lungo periodo.

Archeologia a colpo occhio. Oggetto trovato in questi giorni. Cos’è, a cosa serviva, a quando risale, di cosa è fatto

Il detectorista, nella terra fangosa, ha portato alla luce questo reperto di bronzo smaltato in un riquadro, che, complessivamente, visto da lontano doveva assumere l'immagine di una figura antropomorfa femminile. L'oggetto aveva però una funzione pratica precisa

Ne ha trovate 10 così, perfette, in una buca. Era un deposito di valori di 3mila anni fa. A cosa servivano davvero. Lame e decorazioni

I materiali di questo deposito potranno essere acquisiti da un museo della zona. Indagini di laboratorio potrebbero permettere di scoprire anche l'area da cui fu estratto il rame e il luogo di lavorazione. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che esistevano, anche a quell'epoca, commerci a vasto raggio

L’uomo ha favorito volatili e biodiversità. Uno studio archeologico e antropologico ribalta i luoghi comuni dell’ecologismo. La scoperta

Le culture archeologiche studiate dai ricercatori risalgono a periodi in cui gli esseri umani erano sul punto di sviluppare l’agricoltura. Studi recenti hanno considerato che le attività di modificazione dell’habitat come quelle documentate nelle zone umide di Shubayqa, nella Giordania orientale, potrebbero essere state un fattore importante in questo processo