Il ritrovamento è avvenuto nel 2024 a 18 chilometri al di là del confine dell’Impero romano. La ceramica è “latina”. Si cerca di capire perché tutto sia stato nascosto in quel punto deserto della foresta. Le diverse ipotesi in campo.
Un metal detectorista autorizzato ha infatti compiuto una scoperta straordinaria nelle vicinanze di Herschbach, in Germania, riportando alla luce quasi 3.000 monete romane del III secolo d.C. e numerosi frammenti d’argento decorati. L’area, distante poco meno di una ventina di chilometri dal confine dell’impero, già – in quell’epoca – in territorio germanico è priva di tracce di evidenti di insediamenti germanici. Il tesoro, sepolto in parte all’interno di un vaso di ceramica – mentre per le monete si pensa a un sacco che poi si è dissolto – era stato nascosto tra due rocce. Chi lo nascose coprì poi di terra e di sassi i preziosi. La scoperta, annunciata nei giorni scorsi dalla Landesarchäologie Außenstelle Koblenz – ente equivalente alla nostra Soprintendenza –
rappresenta uno dei ritrovamenti più eccezionali degli ultimi anni e solleva domande su come queste monete siano finite lì. La scoperta è stata accolta con particolare interesse dalla stampa tedesca.
La scoperta e l’analisi delle monete
Il ritrovamento del tesoro è stato subito segnalato alle autorità archeologiche di Coblenza, che hanno condotto uno scavo dettagliato nel sito. Il rinvenimento comprendeva circa 2.940 monete, la maggior parte delle quali identificate come Antoniniani, introdotte all’inizio del III secolo d.C. dall’imperatore Caracalla. Queste monete, un tempo d’argento puro, erano ormai declassate a una lega di bronzo con una leggera placcatura d’argento.
Le monete sono datate tra il 241 e il 271 d.C., con gli esemplari più antichi raffiguranti l’imperatore Gordiano III (238-244 d.C.), mentre le monete più recenti raffigurano l’imperatore gallico Vittorino (269-271 d.C.). Tra le iconografie presenti si trovano i ritratti di divinità romane come Ercole e Marte, figure tipiche della propaganda imperiale. Nonostante la cattiva conservazione, sono già state identificate 100 monete, che forniscono importanti informazioni sul periodo in cui il tesoro fu sepolto, probabilmente durante l’instabilità politica dell’inizio degli anni 270 d.C., quando l’Impero romano stava affrontando crisi interne e minacce esterne.
Oltre alle monete, gli archeologi hanno recuperato più di 200 frammenti d’argento, finemente decorati con motivi geometrici, probabilmente parte di oggetti di lusso appartenenti a un personaggio di alto rango. Il vaso che li conteneva, frammentato, è stato identificato come di fattura romana, riconducibile alle tradizioni ceramiche del III secolo d.C. L’unione delle monete ai pezzi d’argento lascerebbe pensare a quello che normalmente appare come una forma di risparmio personale o familiare dell’antichità. Ma normalmente questi oggetti venivano sepolti soprattutto presso il domicilio. Il bosco non rivela alcuna presenza antica. E soprattutto è un luogo nel quale i romani non dovevano avere circolazione. Perché tutto, allora, fu sepolto in quel punto?
Un ritrovamento oltre il Limes: la frontiera dell’Impero
Il sito del ritrovamento si trova nella catena montuosa del Westerwald, a circa 18 chilometri dal Limes Germanicus Superiore, una delle principali frontiere difensive dell’Impero romano che correva lungo il fiume Reno. Questo limite segnava il confine tra il mondo romano e le popolazioni germaniche, fungendo da barriera fisica ma anche come punto di scambio commerciale e culturale. Sebbene siano comuni i ritrovamenti di monete romane all’interno dei confini dell’Impero, scoprire un tesoro di tale portata oltre il Limes è estremamente raro.
La presenza di questo tesoro fuori dai confini imperiali e lontano da insediamenti noti ha sollevato molti interrogativi. Tra le possibili spiegazioni si ipotizza che le monete possano essere state portate oltre il confine da mercanti o da soldati romani in missione, oppure che siano state nascoste durante una fase di instabilità politica o durante incursioni da parte di tribù germaniche. Un’altra ipotesi è quella che un guerriero germanico sia riuscito a sottrarre un tesoretto al di là del confine e che l’abbia poi nascosto in un punto lontano da tutti per non essere scoperto. Il luogo del ritrovamento, privo di altre evidenze archeologiche, potrebbe essere collegato a quest’ultima evenienza.
La zona di Herschbach e l’influenza romana
Herschbach è una piccola città situata nella catena montuosa del Westerwald, una regione ricca di foreste e terreni collinari che si estende tra le moderne città di Coblenza e Siegen. La vicinanza al Reno ha storicamente favorito il contatto con le province romane, sebbene la zona fosse considerata al di fuori dei confini amministrativi imperiali.
Nonostante la distanza dal Limes, l’area del Westerwald potrebbe essere stata oggetto di una certa influenza romana indiretta. Le legioni romane utilizzavano frequentemente le rotte commerciali lungo il Reno per scambi commerciali con le popolazioni germaniche locali. È noto che il controllo romano non si fermava rigidamente al Limes; infatti, diverse tribù germaniche, come i Catti e i Cherusci, intrattenevano relazioni commerciali con Roma, e alcuni capi tribali germanici ricevevano denaro romano come tributo o compensazione per il mantenimento della pace.
Non sono stati trovati evidenti collegamenti storici tra il ritrovamento e la città di Herschbach stessa, che appare priva di tracce di insediamenti romani o germanici databili al III secolo d.C.
Tesori romani scoperti negli ultimi decenni in Germania
Negli ultimi decenni, la Germania ha visto numerosi ritrovamenti di tesori romani, che riflettono l’importanza della presenza romana nella regione. Eccone alcuni:
- Il tesoro di Augusta (Augsburg): scoperto nel 1992, questo tesoro conteneva oltre 15.000 monete risalenti al I secolo d.C., rinvenute nella città di Augusta Vindelicorum, un importante centro commerciale della Germania romana.
- Il tesoro di Trier (Treviri): nel 1993, più di 2.500 monete romane furono scoperte a Treviri, un’importante capitale dell’Impero romano d’Occidente. Questo ritrovamento risale al III e IV secolo d.C., un periodo di grande instabilità politica e militare.
- Il tesoro di Kalkriese: scoperto nel 2008 nei pressi della celebre Battaglia della Foresta di Teutoburgo (9 d.C.), questo tesoro comprendeva monete e gioielli romani, sepolti probabilmente dai soldati durante la ritirata dopo la sconfitta delle legioni di Publio Quintilio Varo.