Archeologia a colpo d’occhio. Quando trovi un oggetto così in un terreno etrusco-romano. Cos’è, a cosa serviva. Di cos’è fatto

L’eccezionale stato di conservazione delle statue all’interno dell’acqua calda ha permesso anche di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che raccontano delle genti che frequentavano il luogo sacro, delle divinità invocate e della compresenza di Etruschi e Romani
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“L’ho trovato casualmente, tornando alla macchina”. Gli archeologi: “Ha almeno 4000 anni”. Cos’è il reperto emerso dal bosco

A differenza di quello del bronzo e del ferro, l'utilizzo del rame sembra essere coesistito per un lungo periodo con quello della pietra, senza apportare grandi sconvolgimenti socio-economici nelle civiltà che lo conoscevano. Fu un'epoca di transizione poichè il vero passaggio notevole si ebbe nel momento in cui, grazie alla lega composta da rame e stagno, si giunse alla produzione di un metallo potente resistente, estremamente più performante della pietra. A quel punto la ricerca dei minerali divenne fortemente remunerativa
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Archeologia a colpo d’occhio. Trovata in uno strato romano. Cos’è, chi rappresenta, di cosa è fatta. Rispondono gli archeologi

La testa insieme ad altri reperti provenienti dagli scavi saranno esposti dal 28 febbraio. Il sito medievale in cui si costruivano navi ha rivelato, in profondità, un insediamento romano probabilmente collegato alla stessa attività
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Mostre | All’Opificio delle Pietre Dure di Firenze arriva ill Reliquiario di Montalto delle Marche, capolavoro dell’oreficeria gotica e rinascimentale

A partire dal 23 febbraio è esposto al Museo dell’Opificio il Reliquiario di Montalto delle Marche, capolavoro dell’oreficeria gotica e rinascimentale, passato per i Valois, gli Asburgo, gli Este e il tesoro pontificio, poi donato alla cittadina marchigiana da papa Sisto V.
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“I Neanderthal usavano un super-adesivo per montare gli utensili di pietra”. Da dove lo ricavavano, com’era. Lo studio

Nel complesso, lo sviluppo degli adesivi e il loro utilizzo nella produzione di utensili è considerato una delle migliori prove materiali dell’evoluzione culturale e delle capacità cognitive dei primi esseri umani
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C’è qualcosa, là sotto. In provincia di Udine scoprono sotto la ghiaia un’ara romana di 6 tonnellate, un’urna e un volto in calcare

L'urna è composta da una parte frontale che presenta un’iscrizione, riferibile alla gens Apinia, posta all’interno di una cornice modanata, e da due lati, uno dei quali integro, che riportano una decorazione con Eroti alati con in mano rispettivamente una fiaccola rovesciata e un fiore di papavero, simboli del sonno eterno. Il lato posteriore è solo sbozzato e parzialmente rovinato e sfaldato, probabilmente a causa della giacitura nell’acqua per un lungo periodo.
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Scavi nel sotterraneo. Trovano una scatola di pietra con 9 scomparti. Studiano il contesto. A cosa poteva servire. Ipotesi?

E' divisa in nove celle quadrate, simili per dimensioni e volume. I lati dell'oggetto, scoperto negli scavi lungo la strada a gradini della città, in uno strato di rovine annerite, e sembra essere stato bruciata durante la rivolta
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Ristrutturazione. Cosa c’è dietro l’intercapedine del vecchio muro. Vuoto? Apriamo. 239 monete d’oro. E ora che si fa?

“La scatola era incastonata nel muro, incuneata tra le pietre” – il proprietario 63enne dell'edificio.. Pochi giorni dopo, “hanno trovato sopra una trave quella che doveva essere una borsa con un secondo lotto di monete”, continua
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