I recuperi avvengono in contesti non archeologici, ma spesso non sono distanti da strutture abitative antiche non censite. Molto più consistente di quanto si potesse prevedere il numero dei preziosi occultati, nel passato, senza che il proprietario condividesse il proprio segreto con qualche familiare. La morte di chi li nascose riconsegna a chi scava oggi i risparmi accumulati e gelosamente custoditi.
Un altro importante ritrovamento archeologico è stato effettuato in questo 2024 sull’Isola di Man, rafforzando ulteriormente il legame tra questo affascinante luogo e la sua storia vichinga. Un tesoro composto da 36 monete d’argento, risalenti a oltre mille anni fa, è stato scoperto dai metal detectoristi John Crowe e David O’Hare. La scoperta è stata ufficialmente dichiarata tesoro dal vice coroner dell’Isola, Rebecca Cubbon, e rappresenta una testimonianza eccezionale della presenza vichinga nell’isola, offrendo nuovi spunti sull’economia e sulle relazioni commerciali dell’epoca.
Il tesoro: monete d’argento dal 1000 al 1065
Le 36 monete d’argento, che includono sia pezzi interi che frammenti, coprono un periodo di tempo compreso tra il 1000 e il 1065 d.C. Alcune di queste recano l’effigie di re dell’epoca, tra cui Edoardo il Confessore, Etelredo II e Canuto, re danese che governò l’Inghilterra. Inoltre, il tesoro comprende monete irlandesi di Dublino che riportano l’immagine del re norvegese Sihtric Silkbeard, un simbolo della connessione tra le varie parti delle isole britanniche e il mondo vichingo. Le zecche di provenienza delle monete, come quelle di York, Londra e Dublino, evidenziano il ruolo cruciale che l’Isola di Man giocava come snodo commerciale tra l’Inghilterra e l’Irlanda.
La presenza di queste monete è particolarmente rilevante. Secondo Allison Fox, curatrice per l’archeologia presso il Manx National Heritage, l’Isola di Man è un luogo in cui è stato ritrovato più argento vichingo per chilometro quadrato rispetto ad altre parti delle Isole Britanniche. Questo tesoro, studiato dall’esperta di monete vichinghe, la dottoressa Kristin Bornholdt Collins, potrebbe essere stato accumulato nel corso di vari decenni, riflettendo la ricchezza e la dinamica rete economica marittima che attraversava il Mare d’Irlanda durante l’epoca vichinga.
L’importanza della scoperta
La scoperta del tesoro, sebbene non isolata nel contesto dell’Isola di Man, si aggiunge a una serie di ritrovamenti simili che gettano luce sulla vita e sulla cultura vichinga. Non è il primo ritrovamento di tesori vichinghi sull’isola: ad esempio, nel 2021, un ex agente di polizia scoprì un altro importante tesoro d’argento e gioielli, tra cui un bracciale d’oro, un bracciale d’argento e una spilla d’argento, dimostrando come il sottosuolo dell’isola nasconda ancora molti segreti.
Il contesto storico: i vichinghi sull’Isola di Man
L’Isola di Man ha una storia ricca e variegata, con una posizione strategica che l’ha resa un crocevia per diverse civiltà, inclusi i vichinghi. Questi ultimi si stabilirono sull’isola nell’800 d.C., fondando insediamenti e utilizzandola come base per le loro attività commerciali e militari nel Mare d’Irlanda. Le tombe scoperte in tutta l’isola, tra cui alcune sepolture pagane, testimoniano la presenza di una comunità vichinga attiva e ben integrata. All’interno di queste tombe sono stati trovati molti manufatti, oggi visibili al Manx Museum di Douglas, che mostrano l’alto livello culturale e sociale dei vichinghi dell’isola.
I vichinghi non solo portarono con sé le loro tradizioni e la loro arte, ma stabilirono anche una rete commerciale che collegava l’Isola di Man con la Gran Bretagna continentale, l’Irlanda e la Scandinavia. Grazie alla sua posizione centrale nel Mare d’Irlanda, l’isola divenne un punto focale per gli scambi commerciali vichinghi, un ruolo che è confermato dalla scoperta di monete provenienti da luoghi così diversi come Londra, York e Dublino.
Un legame che perdura nel tempo
La scoperta del tesoro del 2024 non solo arricchisce la storia dell’Isola di Man, ma riafferma l’importanza del suo passato vichingo. La presenza di manufatti e tesori vichinghi continua a confermare l’isola come un luogo fondamentale per la comprensione della cultura e della società vichinga nelle isole britanniche. Le monete saranno esposte al Manx Museum dal 2 al 13 ottobre 2024, offrendo al pubblico un’occasione unica per avvicinarsi a questa straordinaria eredità storica.
Tesori e tesoretti: modalità di nascondiglio, motivazioni e i più importanti ritrovamenti
I tesori e i tesoretti rappresentano una delle testimonianze più affascinanti dell’archeologia. Questi depositi di oggetti preziosi – che includono monete, gioielli, utensili e altri manufatti – sono stati nascosti per varie ragioni in periodi diversi della storia. Dal mondo antico all’età medievale, gli archeologi hanno rinvenuto numerosi esempi di tesori che offrono preziose informazioni economiche, politiche e sociali sulle epoche in cui furono accumulati e nascosti.
Le modalità di nascondiglio dei tesori
I tesori venivano generalmente nascosti in luoghi strategici per essere recuperati in un secondo momento, come in sepolture, sotto pavimenti, all’interno di grotte, sotto alberi o in fosse scavate nel terreno. Questi nascondigli erano spesso scelti per la loro discrezione e difficoltà di individuazione, ma anche per la loro accessibilità da parte di chi li aveva nascosti. Talvolta venivano usati contenitori di vario tipo, come vasi di ceramica o anfore, che offrivano una protezione ulteriore dagli agenti atmosferici o dal deterioramento.
Un’altra pratica comune era quella di nascondere i tesori all’interno delle mura di edifici, chiese o dimore fortificate. Questo avveniva soprattutto durante periodi di conflitti o invasioni, quando i proprietari desideravano mettere al sicuro i propri averi da saccheggiatori o eserciti invasori.
Perché venivano nascosti?
I motivi principali per cui i tesori venivano nascosti erano molteplici e spesso legati a circostanze di emergenza o a cambiamenti repentini nelle condizioni politiche o militari. Ecco alcune delle principali ragioni:
- Sicurezza durante le guerre o invasioni: Durante periodi di instabilità, come guerre, rivolte o invasioni, le persone cercavano di proteggere i propri beni da saccheggiatori e predatori. Nascondere oggetti di valore offriva una speranza di recupero in tempi più sicuri. Molti tesori scoperti non furono mai recuperati dai loro proprietari, probabilmente per cause tragiche legate agli eventi bellici o alle morti improvvise.
- Conservazione del patrimonio familiare: Alcuni tesori, come i gioielli o le monete, venivano nascosti come parte del patrimonio familiare per trasmetterlo alle generazioni future. Questo accadeva soprattutto nelle società dove i beni mobili, come oro e argento, erano visti come forme stabili di ricchezza.
- Paure legate a crisi economiche: Durante periodi di forte inflazione o svalutazione monetaria, gli individui tendevano a nascondere il loro oro o argento, considerato un bene rifugio più sicuro rispetto alla valuta corrente.
- Rituali religiosi o simbolici: In alcune culture, il seppellimento di tesori o offerte era legato a rituali religiosi. I depositi votivi, ad esempio, venivano offerti agli dèi in cambio di protezione o benedizioni. Tali tesori venivano nascosti volontariamente in luoghi sacri, come templi o santuari.
- Depositi commerciali: I mercanti a volte accumulavano riserve di monete o altri beni preziosi nei luoghi di passaggio commerciale, come crocevia o porti. Questo serviva come fondo per eventuali transazioni o per la necessità di spostare rapidamente le ricchezze da un luogo a un altro.
I tesori più consistenti scoperti
Numerosi tesori di grande importanza sono stati scoperti in tutto il mondo. Alcuni di essi offrono una finestra straordinaria sulle civiltà antiche e sulle dinamiche economiche del passato. Ecco alcuni tra i depositi più rilevanti:
- Tesoro di Hoxne (Inghilterra): Uno dei più grandi depositi di monete romane mai trovati, scoperto nel 1992 in un campo a Hoxne, nel Suffolk, Inghilterra. Il tesoro contiene oltre 15.000 monete d’oro, d’argento e di bronzo, oltre a gioielli, utensili in argento e piatti. Questo tesoro risale al IV-V secolo d.C. e probabilmente fu nascosto durante il periodo del declino dell’Impero Romano in Britannia.
- Tesoro di Staffordshire (Inghilterra): Scoperto nel 2009, è uno dei più grandi ritrovamenti di manufatti anglosassoni. Comprende oltre 3.500 pezzi in oro e argento, tra cui armi, elmi e altri ornamenti guerrieri, molti dei quali decorati con motivi cristiani. Il tesoro, risalente al VII-VIII secolo, fornisce preziose informazioni sulla ricchezza e il potere militare dell’Inghilterra anglosassone.
- Tesoro di Cuerdale (Inghilterra): Rinvenuto nel 1840 vicino al fiume Ribble, questo tesoro vichingo include oltre 8.600 monete d’argento, gioielli e lingotti. Risale al IX-X secolo e rappresenta una delle più grandi raccolte di argento vichingo trovate in Inghilterra. La sua provenienza vichinga dimostra i forti legami commerciali che i Vichinghi avevano con l’Europa e il mondo mediterraneo.
- Tesoro di Gallehus (Danimarca): Scoperto nel XIX secolo, questo tesoro vichingo comprende due grandi corni d’oro, ciascuno decorato con complessi motivi mitologici. Il ritrovamento è un esempio delle incredibili capacità artigianali dei Vichinghi e della loro propensione a lavorare il metallo prezioso in forme altamente artistiche.
- Tesoro di Spillings (Svezia): Rinvenuto nel 1999 a Gotland, Svezia, questo è il più grande deposito vichingo mai trovato. Include oltre 14.000 monete, gioielli e lingotti d’argento, con pezzi provenienti da varie parti dell’Europa e dell’Asia. Il tesoro risale al IX secolo e dimostra l’ampiezza delle rotte commerciali vichinghe che si estendevano fino all’Asia centrale.
Perché soprattutto nei Paesi anglosassoni? Perché la legge consente l’uso dei metal detector, mentre in tanti altri altri Paesi – e l’Italia è uno dei più rigorosi – la ricerca è vietata e punita severamente.