«Questa è una scoperta straordinaria, se si pensa che sono soltanto nove i templi del V secolo con una sima in marmo greco in tutta l’Italia meridionale e in Sicilia - afferma l’assessore ai Beni Culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato - e lascia presupporre che Selinunte abbia ancora tanto da raccontarci. Anche lo stesso fatto che sia stata ritrovata nella zona portuale e negli immediati dintorni del quartiere delle fornaci dell’antica città, permette di avanzare ipotesi sia sui contatti commerciali della città che sulle capacità tecniche degli abitanti».
Il leone ha un confronto preciso proprio a Pisa, dove un esemplare integro è stato trovato pochi anni fa nella zona dell'Arcivescovado. Sulla base di quel confronto possiamo datare il nostro frammento nel 30-20 a. C., quindi in un'epoca un po' più antica rispetto alla fase meglio conservata della domus
Due splendide illustrazioni del calendario del libro d’ore miniato in Francia attorno al 1420, acquistato probabilmente da Carlo Emanuele III alla fine del Settecento
Opere dell'artista bresciano in piazza della Signoria e a Palazzo Vecchio. Apparizioni di ibridi sconcertanti, collage linguistici che rigenerano le forme della tradizione ma che hanno una vita propria
Al di là del simbolo che atterrisce e che richiama alla punizione per ogni profanazione, c'è un preciso fondamento teologico a questa iconografia, applicata soprattutto nell'ambito architettonico e scultoreo
Ligabue rappresenta sia animali domestici, colti in un’atmosfera agreste, inseriti in paesaggi in cui giustappone le terre piatte della Bassa reggiana, dove visse dal 1919 alla morte nel 1965, e i castelli, le chiese, le guglie e le case con le bandiere al vento sui tetti ripidi della natia Svizzera, sia gli animali della foresta e del bosco - tigri, leoni, leopardi, gorilla, volpi, aquile - di cui conosceva molto bene l’anatomia, spesso colti nel momento in cui stanno per piombare sulla preda, con un’esasperazione di stampo espressionista, sia nella forma sia nel colore, e con un’attenzione quasi spasmodica per la reiterazione di elementi decorativi. La mostra a Genova.
Nel dipinto del Montagna l’aspetto simbolico dei personaggi e le numerose allegorie elevano l’opera pittorica alla rappresentazione dell’epica lotta tra il bene e il male, interpretata soprattutto da animali che si sfidano nella verde arena, davanti a un cenobio. Quasi come in un cartone animato
I mascheroni ebbero maggior fortuna apotropaica nel declino della centralità economica dell'Italia, a partire dal grave trauma del Sacco di Roma (1527), nella rottura insanabile tra il mondo protestante e quello cattolico, tra le inquietudini del Manierismo e, successivamente, nell'avanzare seicentesco del pensiero razionalista che tendeva a lasciare sempre più l'umanità a se stessa, senza celesti protezioni