Archeologia – Ultime notizie ed approfondimenti

Trovata la tomba di una ragazzina di 13 anni dell’Età del Bronzo. Aveva un mucchio di astragali e uno specchio con rane. Prediceva il futuro?

Le persone che sviluppavano doti di chiaroveggenza erano infatti in grado di portare alla luce nodi nascosti e di evidenziare zone d'ombra delle vite della comunità e dei singoli. Quindi non sparavano sentenze, ma configuravano un "mondo delle possibilità" invitando a meditare attorno alle conseguenze che un atto potesse avere nel futuro. Si può anche ritenere che queste maghe fossero particolarmente perspicaci, attente all'ambiente e alle persone da cui erano circondate
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Una splendida statua di ninfa del II secolo trovata ora nel fango di una città romana che fu governata da Plinio il Giovane

Plinio il Giovane, mentre era governatore di Bitinia e Ponto, in una lettera a Traiano, descrisse Amastri come una bella città, con un lungo viale (platea), fiancheggiato su un lato da un corso d'acqua, che in realtà era un canale di scolo sporco e nauseante; Plinio ottenne dall'imperatore il permesso di ricoprirlo. In una moneta del periodo di Traiano, Amastri è nominata con il titolo di Metropoli. Continuò ad essere una città di una certa importanza fino al VII secolo.
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Trovano nelle fessure di una grotta 4 spade romane con fodero. Perfette. Hanno 1900 anni. Scoperta straordinaria. Il video

Le armi - tra le quali anche un pilum, cioè un giavellotto per il combattimento ravvicinato - furono probabilmente sottratte ai soldati romani durante la rivolta e nascoste nei pertugi, in attesa di essere utilizzate. Straordinario lo stato di conservazione di questi oggetti e degli accessori.
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I tesori della villa romana trovati sotto un vigneto di Negrar. Scavi, scoperte e visite all’area

La villa aveva un'ampiezza di 3mila metri quadrati e si sviluppava attorno a un cortile o a un giardino di circa 400 metri quadrati. La parte interna, che si affacciava su questo giardino chiuso, era tutta circondata da un elegante portico sorretto da colonne, con caratteristiche architettoniche e decorative paragonabili alle migliori ville dell’aristocrazia romana dell'epoca
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Il georadar rivela una città nascosta, sotto la fortezza romano-bizantina di Zerzevan. Cosa sono quei vani enormi?

Enormi strutture a più piani sono state identificate in questi giorni sotto una fortezza dell'Impero romano d'oriente, in Turchia, grazie all'intervento degli archeologi con i georadar, strumentazioni che, funzionando un po' come i sonar che scandagliano la profondità del mare, consentono di "vedere" cavità e muri sotto il terreno
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Archeologi trovano nella miniera una scarpa di 2000 anni fa. Era di un bambino di 7 anni. Si è conservata grazie al salgemma

Nelle immediate vicinanze del ritrovamento gli archeologi hanno scoperto altri resti organici: un frammento di pala di legno e parte di pelliccia - forse un cappuccio - con un'allacciatura
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Scoperto sotto terra un antico ponte romano. La struttura è di legno. Collegava l’Inghilterra al Galles. L’area fortificata

Straordinaria scoperta di un antico ponte di legno a Chepstow, nel Regno Unito, che si crede sia stato costruito dai Romani 2.000 anni fa. Gli archeologi hanno trovato questa reliquia preziosa mentre cercavano prove di antiche fortificazioni. Il ponte, che collegava l'Inghilterra e il Galles, è emerso dal fango grazie a un "evento di bassa marea estrema". L'articolo esplora il contesto storico di Chepstow, la caccia contro il tempo per estrarre il ponte e le sfide nella datazione di questa struttura millenaria.
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C’è un tempio capitolino sepolto nel vallone! Le immagini dal drone dell’imponente edifico romano appena scoperto in Romagna. Qui il video

“I resti – dice il Ministero della cultura – sono quelli di una struttura quadrangolare di grandi dimensioni che si può ricollegare a un edificio di culto di età romana, datato, in via preliminare, al I sec. a.C., coevo con la pavimentazione in lastre di pietra arenaria del foro lasciate a vista nella vicina area archeologica pubblica e ritrovate anche alla base delle evidenze strutturali messe in luce. L’eccezionalità di tale rinvenimento consiste anche nel suo stato di conservazione: un’unica imponente struttura in corsi orizzontali di blocchi di arenaria, identificata come il podio sopra il quale si dovevano ergere i muri dell’antico edificio di culto, secondo la tipologia di tempio italico ben attestata nella penisola, conservato per un’altezza massima di 2,85 metri”.
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Il pozzo delle meraviglie d’Orvieto è “senza fondo”. Trovate ancora brocche medievali e rinascimentali. Raccontano storie del bere

C'è da farne mezzo museo. Mezzo museo dedicato all'evoluzione della ceramica medievale italiana - con particolare riferimento all'Italia centrale - nel passaggio al Rinascimento e al Barocco. I pezzi recuperati dal pozzo di Campo della Fiera di Orvieto sono di assoluta bellezza e testimoniano una "civiltà del bere" che poggiava sulla narrazione e sulla bellezza. Che fosse acqua o vino il liquido agognato giungeva al consumatore racchiuso in una storia policroma, con una suggestione simbolica.
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Elegante come una donna della Belle Epoque, ma vissuta in Basilicata 2700 anni fa. Il corredo in mostra. Il meraviglioso cappello

La testa era ornata da un copricapo in bronzo composto da una cuffia realizzata con emisfere, tubuli spiraliformi con fermi a disco e a catenelle. Anelli in bronzo e ferro erano posti alle dita delle mani e dei piedi. Sulla veste erano fibule di diverso tipo. Grazie al restauro è ora visibili una statuetta di ariete in bronzo utilizzata come pendente, posta nella mano sinistra della defunta appesa ad una catenella realizzata da anellini in bronzo e da vaghi in vetro colorato giallo. Vasi in ceramica dipinta completavano il ricco corredo. Il lavoro di restauro in corso presso il museo permetterà il recupero di tante altre tombe conservate nei depositi
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