Archeologia – Ultime notizie ed approfondimenti

Scavi per l’uscita di una stazione. Trovata a Parigi una ricchissima necropoli gallo-romana

"Le 50 tombe ad inumazione che abbiamo trovato e studiato - dicono gli archeologi dell'Inrap - sono datate al II secolo. La loro densità è piuttosto elevata e sono state osservate molte sovrapposizioni. Nessuna incinerazione è stata rilevata sebbene sia un periodo dell'antichità in cui inumazione e incinerazione coesistono. Gli individui qui sepolti sono maschi e femmine adulti ma anche bambini e ragazzi, come ci si potrebbe aspettare in una grande necropoli".
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Il georadar ha individuato sotto questo prato un fortino romano in Scozia. Hai occhio archeologico? Lo vedi?

L'indagine geofisica aiuterà a comprendere e proteggere meglio il Vallo Antonino. Fino a 41 fortezze possono aver fiancheggiato il muro quando è stato costruito. Questa scoperta segna il decimo forte conosciuto e dimostra che c'è ancora molto da scoprire su questa importante struttura romana e sulle sue funzioni anche dopo secoli di indagini.
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Recupera una testa d’ascia di bronzo di 4500 anni fa durante una camminata nel verde, in campagna

L'oggetto era isolato e, pertanto, non apparteneva a un deposito di bronzo. In molti casi, queste asce antichissime, vengono trovate in forma di depositi, forse devozionali. Il bronzo, nell'omonima età, aveva un notevole valore
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Cede la strada, ruota di camion indica nel vuoto una “città idraulica” sotterranea scavata dai romani

L'autista del camion ha visto la ruota del mezzo di trasporto sprofondare in un buco che si stava creando nell'asfalto. Da quell'incidente e da altri cedimenti sono partite verifiche e indagini che hanno permesso di avviare esplorazione congiunte di speleologi e archeologi che hanno consentito di trovare un dedalo di gallerie d'acquedotto scavate dagli antichi romani nel sottosuolo del comune di Torreperogil (Jaén), nella spagnola Andalusia. I risultati delle ricerche sono stati comunicati negli scorsi giorni. Ed è stata una sorpresa per gli abitanti apprendere che nella collina si nasconde un complesso sistema idraulico scavato 2000 anni fa dagli antichi romani, tra il I e il II secolo.José Millán, Presidente dell'Associazione andalusa di esplorazioni sotterranee (AAES), ha una vasta esperienza in questo campo. Egli, una volta calatosi all'interno della struttura sotterranea ha immediatamente pensato che la grande opera idraulica presentasse molte analogie con lo studiato sistema idraulico sotterraneo romano di Carmona (Siviglia). Per ora sono stai esplorati e resi percorribili 600 metri di acquedotto scavato nella nella calcarenite C'è poi, oltre una galleria di oltre due chilometri, che richiede ancora numerose indagini. Infine si presentano gallerie anche molto piccole, di 60 centimetri di diametro, che rendono l'esplorazione molto complessa.L'intenzione del Comune è quello di recuperare il sistema idraulico per offrirlo come attrazione turistica. Anche per questo è iniziata la rimozione dei materiali che riempiono i pozzetti con affaccio esterno, che si aprivano - almeno lungo i tratti principali, ogni trenta metri. L'acquedotto romano non era rivestito perché era l'acqua stessa a contribuire , attraverso i depositi calcarei a "cementare" la struttura.
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175 monete romane sepolte in un bosco portate alla luce durante una passeggiata in Toscana

Il tesoretto potrebbe essere il risparmio di un militare impegnato già nella guerra sociale e forse anche in quella tra Silla ed i mariani. Una volta ritornato alla sua casa e ai suoi campi, avrebbe nascosto sotto un albero del vicino bosco i denari d’argento, che non sarebbe mai più tornato a recuperare
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Centinaia di ex voto ed elementi architettonici scoperti alla base del tempietto di Paestum

Statuette, altari, rappresentazioni di teste di toro giacevano sotto un campo. I doni offertoriali non furono prelevati dopo l'abbandono dell'edificio che risale al V secolo a.C. e che venne abbandonato attorno al I secolo a. C.
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Scoperta l’antica strada di Segesta. Archeologi vicini all’individuazione dell’agorà siciliana

Si intuisce che la strada potrebbe condurre ad un’agorà. Attorno e sopra, si è accumulato terriccio, facilmente asportabile. Sul posto stanno lavorano, a supporto di tecnici ed esperti, anche i giovani richiedenti asilo del centro Casa Belvedere di Marsala, che ha stretto un accordo di archeologia solidale con il Parco di Segesta e l’Università di Ginevra
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Aperta botola misteriosa nella basilica di Piacenza. Scatta l’esplorazione tra scheletri e medaglie anti-demonio

"La camera oggetto delle indagini, cui si accede tramite una botola in pietra sul pavimento, è posta al di sotto dello spazio del Coro. - spiega la Soprintendenza - Gli inumati, presumibilmente una quindicina, sono stati deposti in casse lignee che una volta decomposte hanno provocato la sovrapposizione delle salme; in tutto sono state rinvenute 12 medaglie, 4 crocefissi, 1 anello e 2 rosari. La camera sepolcrale è stata utilizzata tra il XVII e il XVIII secolo come sembrano testimoniare 2 delle medaglie devozionali in lega di rame. La prima è una medaglia “passio Christi” recante i simboli della Passione, mentre la seconda è una medaglia di San Benedetto con abbreviazioni di formule di esorcismo VRS (vade retro Satana) NSMD (numquam draco sit mihi dux “il demonio non sia il mio padrone”) CSSML (Crux Sancta sit mihi lux “la Santa Croce sia la mia luce”). Le indagini sul campo e lo studio sono stati eseguiti dalla ditta Malena di Piacenza".
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