Stile arte Firenze

E’ morta la scultrice Anna Chromy, la prima donna ad essere stata insignita del Premio Michelangelo

Era autrice di opere monumentali come “Cloak of conscience”, il mantello della coscienza e della tolleranza, che è ancora la più grande scultura mai scolpita in un unico blocco di marmo (proveniente dalla cava di Michelangelo Carrara) da 250 tonnellate. Così Anna raccontava la propria vita
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Le sculture lucenti e specchianti di Koons. Mostra a Palazzo Strozzi. Cosa significano le sue opere

Il neo-pop americano punta ad utilizzare materiali industriali, colori accesi, forme semplici e marcate, derivate dal mondo dell'infanzia e dal cinema, giocando spesso a livello di ironia e contando sull'effetto-sorpresa, nonché sull'indignazione di una parte del pubblico
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Maurizio Cattelan sperimenta Robotor, il robot che scolpisce il marmo meglio di Michelangelo

La gamma di robot della serie BOT-ONE permette di realizzare sculture fino a 4,5 metri di altezza. Si parte da un modello 3d. Poi il braccio e il computer fanno tutto. Allo scultore, oltre all'ideazione, spetta il lavoro finale di sistemazione, come avveniva ai tempi di Canova
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Puliscono la statua di Cellini e trovano gli occhi d’argento di Cosimo I. Cosa significa quello sguardo

Un saggio di pulitura ha dato subito un risultato emozionante: celato sotto uno strato scuro e compatto è infatti emerso il chiarore di un metallo di colore diverso dal bronzo e in breve la restauratrice ha potuto accertare che il metallo era proprio argento. Benvenuto Cellini aveva dunque adottato una tecnica usata fin dall’antichità, inserendo lamine d’argento all’interno degli occhi
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Il pittore-passerotto e i pidocchi di Omero. Come leggere il misterioso quadro trovato dagli Uffizi

Chi cerca, non trova. Chi non cerca, trova. Avete mai pensato che la realtà può essere anche questa? Se non avete cercato questo dipinto splendido, troverete certamente, in esso, un autentico tesoro. Apritene il coperchio ed immergetevi nelle divertenti e profonde immagini dell'opera
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Cassoni e cassapanche nuziali – Splendide storie d’amore dipinte da grandi pittori

Mentre i poveri appendono i propri stracci alle lunghe sbarre che corrono lungo i muri nudi delle loro camere, i patrizi ripongono suppellettili preziose all’interno di cassoni lignei commissionati in occasione di nozze blasonate. Durante il Rinascimento, i cassoni nuziali diventarono supporto per i preziosi dipinti di maggiori maestri dell’epoca, a cominciare da Sandro Botticelli. Storie per immagini, tra elogi al pudore e allusioni salaci.
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Come fu dipinta la Gioconda. Perchè quel sorriso? Leonardo voleva dipingerla mentre rideva, ma gli fu impossibile

In particolare risulta degna di considerazione l’individuazione, alla base degli strati di pittura, di un apprestamento sommario del ritratto basato sull’incisione del supporto. Una sorta di mappa della fisionomia con la quale l’artista aveva ripreso, nei suoi elementi lineari fondamentali, la verità della donna che aveva di fronte
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Angiolo Tricca, il macchiaiolo più bravo di Raffaello Sanzio. E con lui confuso. Sei inediti e la storia

Angiolino Tricca, Stefano Bardini, Elia Volpi ed altri (nobilissime espressioni dell’italico genio di bottega) hanno provveduto a fornire di ricchissime ed adeguate radici artistiche chi le cercava e i falsi che hanno rivogato ad esperti e gallerie di mezzo mondo non contano certo pochi e identificati esemplari. Sono, crediamo, molte centinaia di pezzi. Tanti da necessitare di riscrivere diverse migliaia di pagine di storia dell’arte. Tanti da costringerci presto anche ad operare una seria revisione dell’attività di esperti, insospettabili, guru intoccabili della storia dell’arte posti su piedistalli da prestigiosissime università d'oltre Manica e d'oltreoceano
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Michelangelo sul lettino dello psicanalista. I segni della bisessualità

Se nelle rime la passione assume aspetti trasfigurati, nel linguaggio visivo il lessico del Buonarroti si fa molto più “sensoriale”. Ad uscirne confermata è una profonda bisessualità. Graziella Magherini ha indagato i rapporti del genio di Caprese con Tommaso de’ Cavalieri e Vittoria Colonna. Vittoria fu - rispetto a Tommaso - un gigante, di spiccata personalità, e grande consolatrice di Michelangelo in periodi per lui difficilissimi, di acuto pessimismo. Prendiamo ancora i disegni. Se confrontiamo quelli che l’artista donò a Tommaso con quelli regalati a Vittoria (il “Crocifisso” e la “Pietà”), scopriamo che in questi ultimi traspare il dolore della mancata risposta ad un sostegno desiderato e necessario, traspare una richiesta di soccorso accorata e struggente
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