Cos'è mai questo strano chiodo? E perché ha una punta a forma di V? Gli archeologi lo hanno trovato, con altri oggetti, tra i resti di un edificio che probabilmente, ai tempi dei romani, era una stazione di posta o un ostello per viaggiatori.
Leggi tutto Archeologia a colpo d’occhio. Cos’era questo oggetto degli antichi romani – per la bellezza – trovato tra i resti di una stazione di postaUna donna che immaginiamo affidabile e abile, sì, nella "moda" e nella preparazioni di abiti, pellicce e scarpe - che potevano anche essere venduti o barattati dai proprietari - ma anche nella conduzione della casa
Leggi tutto Un team di scienziati per sciogliere il mistero della donna romana sepolta nel piombo. Una “stilista di moda”? Le prove, l’identikitTra i ritrovamenti anche un Amorino con la clava, un soggetto iconografico diffuso anche nella penisola italica che allude alla forze dell'amore e forse alla gelosia. Trovato anche un netta-unghie, oltre a monete e a piccoli gioielli. Come si viaggiava a quell'epoca
Leggi tutto Stazione di servizio romana con alloggi trovata in Inghilterra. Scoperti oggetti di 1800 anni fa. Soste, assistenza, cibo e sonno La torba, anche grazie agli sfagni - muschi tipici delle torbiere - riesce a conservare in modo straordinario la materia organica. Il caso delle mummie in palude
Leggi tutto Una cista dell’Età del Bronzo avvistata in torbiera. “Scaviamo prima che si secchi e si perda il contenuto”. Paludi e mummieIl sito è caratterizzato da consistenti scarichi di concotti - ceramiche - pertinenti in larga misura a grandi contenitori che, prelevati in scavo, sono stati oggetto di pulitura, ricerca attacchi e riconoscimento delle forme nell’ambito di un laboratorio didattico organizzato da Michele Cupitò, docente di Protostoria europea e mediterranea presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, con la collaborazione di Giovanni Tasca, Vanessa Baratella, Gaia Garosi. Conclusa questa attività, i reperti saranno studiati in modo sistematico nell’ambito della collaborazione già in essere tra la Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna e l’Università di Padova.
Leggi tutto Trovata a Mira la bottega dei vasai di 2200 anni fa. Scavi. Ceramiche. Operazione in corso ora nel VenetoL'individuazione di diverse linee murali e la considerevole altezza della loro conservazione suggerisce che questo edificio potrebbe essere stato costruito su due piani
Leggi tutto Scava vicino alla scuola. Ferma la pala. C’è una villa romana con terme. La piscina era circondata da affreschi. Cosa stanno trovandoVindolanda era un forte di truppe ausiliarie costruito dai Romani in Britannia per ordine di Gneo Giulio Agricola nel 79. Nel vasto panorama delle fortificazioni romane, un elemento fondamentale che spesso sfugge all'attenzione è l'intervallum, la strada lungo quale lo spillone è stato trovato
Leggi tutto Trovato ora nel forte romano di Vindolanda. Era nell’intervallum. La presenza femminile. Che ci faceva lì? Rispondono gli archeologi E' assai probabile, data la relativa vicinanza alla costa, che il luogo si collocasse come un centro di interconnessione commerciale tra la vasta regione iberica e il mare, dove le navi viaggiavano ad ampio raggio. Un meccanismo, che, precedentemente e nello stesso periodo, faceva crescere le città etrusche
Leggi tutto Gli archeologi scavano per scoprire i segreti della Signora di Elche, “cugina” degli etruschi. Chi era e cosa indossavaSi narra che nel maggio del 1708 egli eresse un eremo tra i monti, convincendo tanti malati della sua capacità di curare. La sua figura è rievocata con contorni leggendari. Si dice che l'uomo avesse accumulato un consistente tesoro, nel suo rifugio montano
Leggi tutto Seguono una leggenda, scoprono un tesoro. Ricercatori portano alla luce oro e argento del “santo truffatore” del ‘700I resti dell'edificio portati ora alla luce dimostrano che il mulino aveva un grande palo centrale, che poteva essere girato in modo che le vele fossero sempre rivolte al vento. Il palo del mulino era parzialmente sepolto in un grande cumulo di terra dal quale era sorretto. "Questo - proseguono gli archeologi - appartiene alla prima tipologia del mulino a vento in Europa, risalente al 1100-1200. Il mugnaio versava pesanti sacchi di grano nella tramoggia, che alimentava il grano tra le due macine. La pietra superiore, chiamata pietra corridore, veniva mossa da ingranaggi. Questi erano attaccati al palo centrale del mulino a vento e giravano mentre le vele si muovevano nel vento. La pietra del letto inferiore era fissa. Entrambi avevano scanalature che intrappolavano e tagliavano il grano, macinandolo lentamente in farina.
Leggi tutto Resti di un mulino a vento trovati in campagna dagli archeologi. Pali, collinette di terra, vele. Come funzionava